Nel linguaggio brassicolo con la sigla POF+ si indicano quei ceppi di lievito capaci di produrre aromi fenolici (Phenolic Off Flavour Positive), solitamente associati a note speziate. Si capisce allora perché sia stata battezzata proprio POF+ (3,8%) la birra nata dall’incontro tra MC-77 e Birrificio Italiano: una Grisette – antico stile belga, legato al lavoro nelle miniere – in cui non è difficile percepire aromi di chiodi di garofano e pepe nero, ben supportati dal contributo dei luppoli (varietà Spalter Select e Cascade) e dei grani (malto d’orzo e frumento). Rinfrescante e leggera, la POF+ risulta facilissima da bere anche grazie a una netta secchezza, ma non per questo priva di carattere. La collaborazione con il Birrificio Italiano non è l’unica novità di MC-77, perché il produttore marchigiano tre giorni dopo ha annunciato la Headbanger (8%), un’Imperial IPA dall’aspetto opalescente, realizzata con luppoli Citra e Galaxy e con un curioso blend tra i lieviti American Ale e London Fog. La Headbanger è disponibile solo in fusto.
Da una birra leggera passiamo a una birra leggerissima, per introdurre la secondogenita del progetto di P3 Brewing (sito web) dedicato alle birre low-alcohol. Dopo la Sassarhazy annunciata lo scorso febbraio, il birrificio sardo continua ad assecondare la crescente richiesta per birre quasi analcoliche con la Zinzura (2,8%), definita una Light Bitter. Siamo dunque al cospetto di una ricetta che trae ispirazione dalle classiche birre quotidiane britanniche, ripensandola però al fine di ridurne il titolo alcolometrico. In realtà la modifica non è così impattante, poiché nella loro versione “ordinaria” le Bitter possono anche scendere quasi al 3%: è uno stile da bere e ribere a più riprese, dunque nasce già in partenza molto leggero. Di colore ramato, la Zinzura mostra un corpo ovviamente esile e note di frutta secca e miele di castagno, prima di lasciare spazio al carattere del luppolo East Kent Goldings.
Saliamo decisamente di gradazione alcolica per segnalare l’ultima novità del birrificio Eastside, spesso alle prese con birre scure e forti. La nuovissima 21 Grammi (7%) non fa eccezione: è una Export Chocolate Stout brassata con l’aggiunta di una quantità smodata di cacao in varie forme. Come il nome suggerisce, il birraio Luciano Landolfi ha aggiunto 21 grammi di cacao per ogni litro di birra: una dose solo apparentemente contenuta, ma che per l’ingrediente usato è invece smisurata. Il risultato è un’alta fermentazione scura con intensissime note di cioccolato, accompagnate da sfumature di caffè, nocciola e liquirizia. Il corpo setoso amplifica la percezione del cacao e addirittura il birrificio segnala che l’ultimo mezzo centimetro di birra presente nelle lattine (formato da 44 cl) è cacao puro, lasciando al bevitore la scelta di versarlo o meno nel bicchiere.
Lo scorso fine settimana si è tenuta la festa per il decimo anniversario di Birra Ofelia. Tra le tante iniziative previste dal produttore veneto c’è stata anche la presentazione di una nuova birra celebrativa, battezzata Tarta-Ten (3,8%). Il gioco di parole vuole essere un riferimento non solo all’età dell’azienda, ma anche al dolce da cui trae ispirazione. Potreste pensare alla celebre torta di mele francese (Tarte Tatin), ma in realtà la ricetta è realizzata sul modello della Lemon Tart tipica della tradizione anglosassone: tra gli ingredienti speciali troviamo limone e vaniglia, mentre l’acidità tipica del dolce è ottenuta grazie alla tecnica del kettle souring. Una creazione molto particolare, dunque, che se non siete riusciti ad assaggiare durante l’evento di Birra Ofelia, trovate regolarmente disponibile sull’ecommerce del birrificio.
Concludiamo la panoramica odierna con una coppia di novità provenienti da Malaspina Brewing. La prima si chiama Clara (6,4%) ed è un’American IPA “sperimentale” perché cerca di unire la morbidezza e il profilo aromatico di una New England IPA con un aspetto limpido e un palato pulito – si potrebbe obiettare che in effetti non tutte le New England IPA sono necessariamente hazy, ma insomma abbiamo capito qual è stato l’obiettivo del birraio Francesco Siena. Quattro le varietà di luppolo utilizzate: Idaho 7, Mosaic, Ekuanot e Centennial. La seconda new entry di Malaspina si chiama invece Manata (8,7%) ed è una Belgian Tripel piuttosto in stile, con un grist costituito da solo malto Pilsner e una luppolatura ottenuta con Hallertau Tradition e Saaz. Le caratteristiche principali sono un profilo pepato, una buona secchezza e una nota alcolica molto ben nascosta.