La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con una coppia di novità sfornate di recente dal birrificio Rebel’s di Roma. La prima si chiama Domotic Love (6,5%) ed è una Hazy IPA molto moderna, tanto che il nome richiama la sempre più stretta interconnessione domestica tra uomo e manufatti contemporanei, in cui – perché no – possiamo inserire anche le moderne IPA “opalescenti”. Nel grist troviamo una percentuale di malto d’avena decorticata, mentre la luppolatura è ottenuta con varietà Citra in bollitura (formato Incognito) e Talus, El Dorado e Simcoe (formato Cryo) in dry hopping. Il risultato è una Hazy IPA gentile e buona per tutte le occasioni, caratterizzata da una corsa morbida, un amaro contenuto e un profilo aromatico in cui si ritrovano note citriche, agrumate e di frutta a nocciolo, nonché leggere sfumature di frutta secca. Birra veramente piacevole, dall’anima “sessionabile” nonostante la gradazione alcolica non proprio irrilevante.
La seconda novità di Rebel’s rinnova la sfida estiva di tanti birrai: creare una Session IPA che sia leggera e facile da bere, ma che al contempo non rinunci a mostrare un carattere deciso. Il birrario Riccardo Di Profio ha immaginato una birra che ricordasse una bevanda fresca, da gustare durante un aperitivo al tramonto o una pausa estiva al chiosco preferito. Ha dunque creato una base di partenza in linea con le moderne interpretazioni di American IPA (avena in aggiunta al malto d’orzo, luppoli Loral e Centennial), arricchita però dall’aggiunta di purea fresca di mandarini. Il risultato è la Kid Killa (4,8%): le note erbacee e citriche bilanciano e accompagnano la resa aromatica della frutta, mentre al palato risulta leggermente amara e molto rinfrescante, mostrando una capacità dissetante che non potremo non apprezzare in questa torrida estate.
Rimanendo in tema di luppolate, un altro birrificio italiano molto apprezzato (anche) per birre del genere è ovviamente Alder (sito web). Merito non sono dell’abilità di Marco Valeriani, ma anche del suo costante lavoro di ricerca. L’ultima novità del produttore brianzolo, ad esempio, è il frutto di una collaborazione finalmente avviata con un produttore di luppolo della Nuova Zelanda, nazione rinomata per le sue varietà uniche e peculiari. Per celebrare questo evento, Alder ha prodotto una single hop realizzata esclusivamente con luppolo Riwaka, probabilmente il più raro, pregiato e ricercato tra le varietà neozelandesi. Derivante dal nobile Saaz, il Riwaka si contraddistingue per note erbacee intense, pepate, con sentori tropicali e di agrumi che spaziano dal mandarino al kumquat. Tutti elementi che si ritrovano nella This is Riwaka (6,2%), disponibile da venerdì scorso in tiratura limitata sia in fusto che in lattina.
Se ben ricordate, tra le 13 birre partecipanti al Ballo delle Debuttanti della passata Italy Beer Week era presente una Keller di Birra Mastino (sito web). Quella creazione faceva parte della linea di one shot battezzata Crazy Shot, nello specifico la numero 12. Qualche giorno fa l’azienda veneta ha annunciato la nuova “puntata” della serie, che guarda ancora alla cultura brassicola della Germania, per percorrere però una strada totalmente diversa. La Crazy Shot #13 infatti prende a modello lo stile delle Gose, reinterpretarlo tuttavia in chiave “fruttata” grazie all’aggiunta di lamponi. Rispetto alle novità segnalate finora è dunque un modo totalmente diverso di intendere il concetto di “birra estiva”, ma non meno valido: il potere dissetante è dato dal gusto gentilmente acido e salato – come da copione è previsto l’impiego di lattobacilli e sale, in questo caso di Cervia – che viene amplificato dall’asprezza dei lamponi, responsabili anche del carattere nettamente fruttato e dell’intrigante colore rosa della birra.
C’è poi un altro modo di intendere una birra estiva e cioè affidarsi alle tante tipologie storiche affermatesi proprio come tali. È il caso delle Saison, oggi disponibili tutto l’anno ma che secondo la tradizione erano la bevanda tipica dei braccianti stagionali della Vallonia (saisonnièrs in francese). Ed è proprio a loro che ha tratto ispirazione il birrificio Malaspina (sito web) per la sua ultima creazione. L’Amiga Saison (6,5%) è prodotta seguendo i dettami della cultura belga: luppolatura di stampo classico (varietà Perle e Tradition) e palcoscenico lasciato quasi esclusivamente al lavoro del lievito, distinguibile per l’immancabile contributo di fenoli (spezie, pepe) ed esteri (frutta a polpa gialla, agrumi). Come tutte le Saison è facile da bere e molto rinfrescante, mantenendo tuttavia una certa struttura e una gradazione alcolica che è meglio non trascurare.
Viriamo nuovamente verso le Session IPA, dirigendoci ancora in Brianza, per introdurre la new entry del birrificio Railroad. L’altro birrificio del comune di Seregno – il primo che abbiamo citato è Alder – da qualche anno ha intrapreso una strada comunicativa basata sul coinvolgimento di diversi testimonial, tutti individuati in chiave “nostalgica”. La tendenza è cominciata con gli ex calciatori, per poi estendersi a personaggi della cultura popolare radiotelevisiva, ma ancora legati in qualche modo al mondo del pallone, come Bruno Pizzul e Aristoteles – sì, proprio quell’Aristoteles. Ora la vena calcistica è stata (forse momentaneamente) accantonata, ma il tema principale è sempre lo stesso: a metterci la faccia nell’ultima creazione di Railroad è stato Roberto Ceriotti, indimenticabile conduttore di Bim Bum Bam e protagonista di diversi sketch, come quelli di Bat-Roberto. Ed è proprio a questo personaggio che si ispira la Batrobirra (4,5%), presentata ufficialmente venerdì scorso, chiaramente con la presenza di Ceriotti in persona. Quella appena citata non è l’unica novità di Railroad, perché qualche ora fa è stata annunciata anche la Miss Fletcher (4,5%), una Golden Ale brassata in collaborazione con il birrificio laziale Radiocraft (pagina Facebook).
E terminiamo con un’altra Session IPA, per una costante che non deve meravigliare visto il periodo. Il giovanissimo Nama Brewing (sito web) ha infatti annunciato di recente la sua Everlong (4,8%), che si caratterizza per l’uso di diverse varietà di luppolo provenienti da tre nazioni diverse: Australia (Galaxy), Nuova Zelanda, (Nelson Sauvin) e Stati Uniti (Citra e Strata). Come ormai succede spesso in creazioni del genere, c’è una percentuale di avena per conferire corpo a una trama maltata che altrimenti rischierebbe di essere troppo sfuggente; il resto del grist è invece composto da solo malto Pale. Infine la fermentazione è svolta da lievito Burlington Ale, per una birra chiara e opalescente, moderatamente amara e dal carattere decisamente “tropicale”. La Everlong è disponibile in lattina e in fusto, sia in acciaio che in Polykeg.