Il birrificio Liquida è una delle giovani realtà italiane più interessanti nel panorama brassicolo nazionale. Aprì i battenti appena prima dell’inizio della pandemia e dovette subito confrontarsi con una situazione ostica, soprattutto per un’azienda al debutto. Riuscì tuttavia a imporsi velocemente all’attenzione degli appassionati, ottenendo poi la consacrazione degli “esperti” con le due medaglie d’oro al recente Birra dell’anno. E proprio qualche giorno dopo l’ottima prestazione al concorso di Unionbirrai, Liquida ha annunciato due nuove birre. La prima si chiama Greetings from Oregon (6,2%) ed è una classica West Coast IPA, il cui mix di luppoli è stato suggerito dal fornitore americano Crosby Hops: Centennial in bollitura e Idaho 7 e Azacca in dry hopping, in proporzioni uguali. La seconda novità è sta battezzata invece Blue Tornado (7,9%) ed è una Double IPA dal corpo piuttosto morbido, grazie all’impiego di avena e orzo non maltati in aggiunta al classico malto d’orzo. La luppolatura è invece ottenuta con varietà Chinook, Citra, Mosaic, Idaho 7, Azacca e Columbus, sia in bollitura che a freddo.
Il birrificio Alder continua invece ad alternare luppolate di stampo moderno con stili che strizzano l’occhio alle tradizioni brassicole europee. L’ultima new entry di Marco Valeriani è stata annunciata la scorsa settimana e si chiama Zelena (4,5%). È un classica Pilsner in stile boemo, prodotta con malto ceco lavorato a terra in maniera classica e con l’immancabile e iconico luppolo Saaz. La trovate disponibile nella solita lattina da 44 cl di Alder, ma se volete assaggiarla nella maniera più autentica il consiglio è di recarvi presso la tap room, dove vi verrà servita alla spina nel commovente mug – il boccale “a tazza” che ancora si usa in tanti antichi locali della Repubblica Ceca, nonché in alcuni pub britannici.
Qualche giorno dopo l’annuncio di Alder, il birrificio Eastside (sito web) ha svelato la sua nuova creatura realizzata in collaborazione con due importanti realtà genovesi: la birreria Scurreria (pagina Facebook) e la caffetteria Tazze Pazze (sito web). Come avrete capito è il caffè l’ingrediente protagonista della Dona Elda (7%), che viene innestato sulla base di una classica Export Stout di stampo inglese. In particolare è stata utilizzata l’omonima varietà arabica 100% coltivata all’ombra di platani e banani nella valle del Rio Colorado, in Honduras, frutto di un progetto internazionale promosso da vari soggetti tra cui proprio Tazze Pazze. La birra sarà presentata nei due locali di Genova il 24 settembre, ma a distanza di pochi giorni sarà disponibile anche regolarmente in lattina e in fusto.
A proposito di collaborazioni, recentemente Mister B e War hanno annunciato la loro Brutto Fatto. Il nome segue l’ormai famoso filone della “fattanza” di War (sito web), ma la veste è quella classica delle lattine di Mister B (sito web). L’idea è di riproporre la tipologia delle Cascadian Dark Ale, reinterpretandola però in chiave New England: aspettiamoci allora una birra scura ma poco caratterizzata dai malti speciali, un profilo aromatico di stampo tropicale e resinoso e un corpo vellutato. Se volete assaggiarla sappiate che sarà disponibile a partire da domani. Inoltre vale la pena ricordare che War recentemente ha lanciato anche la sua Ne Session NeIPA (6%), una nuova “cafonata” – parole dello stesso birrificio – super luppolata (16 g/L) con note di frutta esotica e un leggero balsamico di stampo resinoso.
Ha qualche settimana in più sulle spalle la Caronte (8%), la Double IPA con cui il Birrificio Rurale a fine agosto ha concluso il suo trittico di birre uscite per celebrare i 700 anni della morte di Dante Alighieri. Come la Blue Tornado di Liquida, anche la Caronte unisce la potenza aromatica dei luppoli con una corsa piena, grazie all’impiego di avena in aggiunta al malto d’orzo. La novità è stata protagonista la scorsa settimana, insieme alle sorelle Beatrice e Virgilio, di una speciale degustazione in birrificio con un focus sulla Divina Commedia. Affascinante il gioco grafico ottenuto accostando le etichette delle tre birre. Questo del Birrificio Rurale è un mini progetto molto interessante, che ha provato a sondare un terreno inedito in maniera discreta e senza inutile prosopopea, ma mostrando una lodevole cura nei dettagli.
E concludiamo con una tipologia divisiva, rappresentata dalle Sour IPA. È a questo modello che si è ispirato La Birrofila (sito web) per la sua ultima novità, battezzata Tranqui (4,5%) e annunciata anch’essa a fine agosto. Come in tutte le interpretazioni del sottostile, anche la Tranqui punta a unire la freschezza di una base leggermente acida alla resa aromatica dei luppoli (toni agrumati e citrici), impiegati nelle varietà Amarillo, Simcoe, Sabro e Cashmere. Per quanto riguarda il grist, invece, troviamo segale in aggiunta al normale malto d’orzo. Se non avete mai assaggiato una Sour IPA o se volete semplicemente provarla, sappiate che è ovviamente disponibile presso il locale del brewpub meneghino.