Nel fine settimana appena trascorso si sono tenuti alcuni eventi birrari – per fortuna molti in presenza! – tra cui i Verguenza Days del Birrificio Menaresta, dedicati alla sua birra più iconica: quella 22 La Verguenza (o semplicemente Verguenza) con cui Marco Valeriani salì alla ribalta del movimento nazionale, contribuendo a rendere il nome di Menaresta ancora più conosciuto tra gli appassionati. Come raccontato, per l’occasione il birrificio ha rilasciato tre edizioni speciali della sua produzione di punta, a partire dalla Vegia Verguenza (7,5%), basata sulla ricetta originale e riproposta proprio in collaborazione con Valeriani (oggi alla guida di Alder). Le altre variazioni sul tema sono La Verguenzina (4,5%), una Session IPA di carattere, e la Super Verguenza (9%), che potremmo definire una Triple IPA. In passato Menaresta aveva già realizzato un paio di “spin-off” della sua ammiraglia, sapete dire quale?
Restiamo nel campo delle birre luppolate con una ghiotta novità proveniente dal birrificio Opperbacco (sito web), che va a inserirsi direttamente nella linea Evoluzioni dell’azienda abruzzese. La birra si chiama 4×4 (7%) e, nonostante l’illustrazione in etichetta, il nome non è un omaggio al mondo dei motori bensì un riferimento al processo produttivo. Lo stile di riferimento è quello delle West Coast IPA e per la fase di dry hopping sono stati impiegati quattro luppoli diversi in quattro momenti diversi: Cascade (italiano) subito dopo il trasferimento nel fermentatore, HBC 472 poco prima della fermentazione, Simcoe a fermentazione ultimata e Citra come estratto direttamente nel tino di maturazione. Per le fasi precedenti sono stati usate altre varietà, tra cui Idaho 7. Aspettiamoci una birra profumata, facile da bere e caratterizzata da un bel taglio secco e amaro, con il luppolo chiaramente protagonista.
In apertura abbiamo citato il birrificio Alder, che, oltre ad aver collaborato alla rinascita della Verguenza old style, recentemente ha annunciato una nuova birra. Si chiama Mit Musik (4,6%) ed è una Gose interpretata in senso classico, quindi senza l’aggiunta di frutta o di altri ingredienti particolari oltre a quelli previsti dal modello storico. Non che quest’ultimo non preveda aggiunte curiose, poiché l’antico stile di Lipsia si contraddistingue per l’impiego di sale, coriandolo e lattobacilli. E coerente a una filosofia produttiva ormai consolidata, Marco Valeriani ha seguito in maniera fedele la ricetta originale, ricorrendo a semi di coriandolo, sale marino, batteri lattici e luppoli tradizionali (Spalter Select). Il grist è ovviamente composto da malto d’orzo e frumento maltato.
Dopo Menaresta e Alder non poteva mancare il birrificio Hammer (sito web), che sabato scorso ha presentato presso la propria tap room di Villa d’Adda (BG) la nuovissima Modriki (6%). In questo caso siamo al cospetto di una India Pale Lager, espressione con cui spesso si indica una declinazione delle moderne IPA nell’ottica della bassa fermentazione. È una birra esplicitamente pensata per la stagione estiva, scorrevole e dissetante e valorizzata da una generosa luppolatura con varietà americane, in grado di restituire intense note di frutta tropicale (ananas, papaya) e agrumi (mandarino). Il finale secco aiuta a pulire il palato e invoglia subito un altro sorso.
Tornando nuovamente in Centro Italia, sono ben due le new entry del birrificio Rebel’s (sito web), che si rivela sempre molto attivo. La prima inedita si chiama Abbronzatissima (6%) e rappresenta il modo in cui il produttore romano intende il sorbetto estivo in chiave brassicola. Si tratta infatti di una Milkshake IPA prodotta con una percentuale di frumento e avena a integrazione del malto d’orzo e con l’impiego di lattosio. Inoltre durante la fermentazione vengono aggiunte scorze di limone di Sorrento IGP e baccelli di vaniglia. Il risultato è una birra dolce, cremosa e profumata (luppoli del Pacifico), perfetta per rinfrescarsi in queste calde giornate estive. La seconda novità è stata battezzata Plug In (7%) ed è una Hazy IPA che impiega varietà e tipologie di luppoli piuttosto moderni. In fase di bollitura è infatti previsto Citra di tipo Incognito (un estratto liquido da inserire in whirpool), a freddo invece sono utilizzate varietà Idaho 7 e BRU-1. Per il resto la base fermentescibile è composta da una frazione di malto d’avena decorticata.
E a proposito di luppoli, concludiamo la panoramica di oggi con la nuova linea del birrificio Birdò (sito web), battezzata Foxwall Edition e confezionata esclusivamente in lattina. Si compone di tre creazioni inedite, piuttosto diverse tra loro ma accomunate dal ricorso a luppolature importanti. La Hopiday (6%) è una Pale Ale single malt e single hop, realizzata rispettivamente con malto Pale e luppoli Chinook. Quest’ultimo ingrediente è di provenienza totalmente italiana, perché coltivato dall’azienda Lup Farm di Piombino Dese. La Dangerous Wall (6,5%), invece, è una New England IPA che ricorre alla tecnica del double dry hopping e che si caratterizza per note tropicali (ananas) e di frutta a pasta gialla. La Stargose (4,5%), infine, è una Gose aromatizzata con lime, ingrediente che dona un aroma agrumato anche grazie alla collaborazione con il luppolo Galaxy, usato in dry hopping.