Non è passato molto tempo dall’ultimo aggiornamento, ma già dobbiamo tornare a occuparci di nuove birre italiane. In un settore che la pandemia ha costretto a un lungo letargo, le notizie di creazioni inedite continuano ad arrivare con impressionante costanza, tanto che ci troviamo costretti a smarcare altre segnalazioni. Partiamo dalla provincia di Milano, dove il birrificio War (sito web) ha in serbo un paio di novità interessanti. La prima, già disponibile da qualche tempo, si chiama Cookies (4%) ed è una classica Ordinary Bitter che valorizza il contributo dei malti (note di biscotto, per l’appunto) in accompagnamento alle note agrumate e floreali dei luppoli. Birra molto in stile, che piacerà agli amanti della cultura brassicola britannica. La seconda novità è invece la Tutto Falkor (9,5%): non si tratta di una birra nuova, ma della riedizione della Falkor già vista a febbraio, a cui è stato modificato un po’ il nome per sfruttare il successo della Tutto Fatto.
Sono invece totalmente inedite le creazioni del birrificio Hop Skin (sito web) annunciate negli scorsi giorni. La prima si chiama Bockbuster (7%) e ricalca il modello delle Bock chiare, con un grist composto da malti Pils, Monaco e Vienna. È una birra spostata sulla componente maltata (crosta di pane, cereali, miele), ma che chiude leggermente luppolata rivelandosi equilibrata e pericolosamente facile da bere. La seconda new entry è invece la 5° Anniversary (8,3%), una Imperial Amber Ale brassata – pensate un po’ – per il quinto anniversario del birrificio. È una birra muscolare, con una ricca base maltata (malti Pale, Monaco e tre diversi Crystal inglesi) a sostenere la generosa luppolatura, ottenuta con varietà americane Columbus, Comet e Nugget. Entrambi i prodotti sono disponibili sullo shop online di Hop Skin.
Nella rassegna di oggi non poteva certo mancare una classica bassa fermentazione di stampo francone – che bello poter scrivere una frase del genere! – così ecco che il birrificio Bonavena (sito web) ha recentemente annunciato la sua Haken (5%), una Keller reinterpretata in chiave moderna. In realtà la ricetta è piuttosto classica: ammostamento per decozione, soli malti tedeschi e lievito proveniente dalla Franconia, in grado di regalare un profilo rustico arricchito da sfumature di melissa, fiori di sambuco e maggiorana. La parte più “innovativa” riguarda la luppolatura, che prevede un dry hopping a basse temperature con varietà Hallertau Saphir e Syrian Kolibri. Perfetta da bere in qualche pub seduti all’aperto, cosa che potrà accadere tra qualche giorno.
Dalla Campania torniamo in provincia di Milano, dove la beer firm Malaspina (sito web) ha da poco lanciato la sua nuova Italian Grape Ale. Si chiama Tonda (7%) ed è prodotta con un 30% di mosto d’uva Foglia Tonda, un antico vitigno toscano con un profilo aromatico molto particolare, riscoperto di recente dall’Università di Firenze. Il mosto d’uva, proveniente dal vignaiolo Guido Gualandi di Poppiano (FI), è impiegato con tutte le bucce in fermentazione spontanea attiva e dopo parziale sgrondatura della parte liquida. Per questa ragione l’aggiunta è effettuata dopo che il lievito Belgian Saison – cioè il ceppo “da birra” – ha terminato la sua fase metabolica di fermentazione primaria. La birra quindi ha maturato 6 mesi in acciaio prima del confezionamento e della rifermentazione in bottiglia.
E concludiamo con il birrificio Renton (sito web), che, sulla scia del successo di un recente prodotto televisivo, ha recentemente lanciato la sua nuovissima So’ Lillo (7%). Lo stile di riferimento è quello delle New England IPA e per la luppolatura è stato impiegato un trittico di varietà americane: Azacca, Citra e Talus. Il risultato è una birra avvolgente e strutturata, ma anche scorrevole e facile da bere, che si contraddistingue per note di frutta tropicale (mango, ananas), agrumi (pompelmo, limone, mandarino) e resina (pino, spezie). Ottima per le giornate estive nonostante la gradazione alcolica tutt’altro che trascurabile, la So’ Lillo cerca di aggiungere eleganza a una tipologia brassicola che spesso gioca sulla potenza e l’esaltazione della parte aromatica.