L’ultima panoramica prima di Natale sulle nuove creazioni italiane non può non aprirsi con una novità ideata apposta per “brindare”. La Volèe (7,9%) del Birrificio Italiano (sito web) è infatti una birra spumantizzata in cui le bollicine sono grandi protagoniste. Ma non sono le sole, poiché nel particolare iter produttivo entrano in gioco ingredienti decisivi per la caratterizzazione finale: in particolare la ricetta prevede l’aggiunta di un 3% di lamponi, bacche di sambuco, pepe nero e una presa di sale marino di Trapani. Inoltre in alcune bottiglie Agostino Arioli ha nascosto un singolo grano di pepe di Sarawak, che rappresenta non solo l’oggetto di una divertente caccia al tesoro, ma anche un elemento che, fungendo da centro di nucleazione della schiuma, rende la Volèe ancora più spumeggiante. Aspettiamoci una birra vivacissima, fresca, intensa ma anche molto elegante.
Rimaniamo nell’orbita dei birrifici italiani pionieri del movimento per introdurre l’ultima novità di Baladin, battezzata Green Pea (6,5%). Il nome è lo stesso di un ambizioso progetto dedicato alla produzione sostenibile: a inizio dicembre, accanto a Eataly Lingotto, ha aperto il primo Green Retail Park del mondo, in cui ogni articolo in vendita (abiti, calzature, mobili, automobili, cibo) è stato pensato in un’ottica ecologica. In una simile cornice non poteva mancare una birra griffata Baladin, da sempre sensibile ad argomenti del genere. Nel dettaglio, la Green Pea è una versione più decisa della Nazionale, grazie al ricorso a una quantità maggiore di coriandolo, ed è realizzata con ingredienti 100% italiani. Inoltre è confezionata in una lattina totalmente apribile, che permette di riutilizzarla per infiniti scopi. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del produttore piemontese.
Attraversiamo quasi tutta l’Italia per fermarci in Puglia, dove il birrificio Lieviteria (sito web) ha da poco annunciato un’interessante novità. La Fumigata (4,9%) è infatti una Italian Grape Ale affumicata, creata in maniera molto diversa da ciò che potreste immaginarvi. Il grist infatti non è composto da malti Rauch (solo Monaco e Pils standard) e la nota fumé arriva invece dall’uva. Per questa creazione inedita il birrificio pugliese ha infatti impiegato mosto di uve Garganega affumicate su legna d’ulivo e fornite dalla Masseria La Cattiva, che le usa regolarmente per i suoi vini. Il risultato è una una Rauchbier insolita e innovativa, contraddistinta da aromi di camino e da un tocco gentilmente fruttato (prugna, mela rossa) che precede il finale delicatamente acidulo. Per la cronaca La Cattiva è la nuova avventura vinicola di Leonardo Di Vincenzo, fondatore di Birra del Borgo e ormai non più all’interno dell’organigramma del birrificio reatino dopo la cessione all’industria.
Nella carrellata odierna non poteva certo mancare una collaborazione tra due produttori italiani, dunque eccoci qui a parlare della A24 (6,2%). Si tratta di una bassa fermentazione generosamente luppolata creata dall’abruzzese Bibibir (sito web) in collaborazione con il romano Eternal City Brewing (sito web). Il nome è ovviamente quello della splendida autostrada che unisce le due regioni e che vuole rappresentare il legame tra i due produttori, soprattutto in un periodo in cui gli spostamenti e la cooperazione sono concetti assai lontani dalla nostra quotidianità. Aspettiamoci una birra di carattere e dagli aromi decisi, ma anche molto facile da bere.
E a proposito di restrizioni, concludiamo con una new entry che vuole sdrammatizzare il momento che stiamo vivendo. A inizio dicembre il Birrificio dei Castelli (sito web) ha infatti annunciato la sua DPCM (6,5%), un’American IPA abbondantemente luppolata. Tuttavia più che il luppolo il vero protagonista della ricetta è il lievito: si tratta infatti di un ceppo sperimentale proveniente non dai soliti fornitori, in gradi di enfatizzare le note fruttate valorizzando in particolare i toni agrumati dei luppoli Citra e Simcoe. Il lievito inoltre attenua meno, lasciando un maggiore residuo zuccherino che contribuisce a rendere il corpo discretamente morbido. Se volete concludere con un video degno della birra, guardate cosa hanno architettato i ragazzi del Birrificio dei Castelli.