È impossibile non rizzare le orecchie quando Nicola Perra di Barley annuncia una nuova Italian Grape Ale. Parliamo infatti del birraio che nel 2007 “inaugurò” questo importante filone produttivo grazie alla sua BB10, capostipite di una specialità che avrebbe trovato numerose interpretazioni negli anni a venire. Sebbene nel tempo tantissimi produttori italiani (e non solo) si siano confrontati con questo stile brassicolo, il birrificio Barley rimane il principale esponente, anche solo per motivi numerici. Nella sua gamma compaiono infatti diverse IGA, alle quali possiamo aggiungere ora la nuovissima Arrevescia (8,5%). L’uva utilizzata è il Carignano, da cui si ottiene l’omonimo vino rosso molto diffuso nel Sulcis-Iglesiente e che viene coltivata in terreni sabbiosi che tendono a far “soffrire” la vite, ma che regalano anche grandi risultati. Il mosto è stato ottenuto da una vigna che produce un’uva Carignano piuttosto aromatica e, per accentuare il relativo bouquet (in particolare frutta rossa), è stato eseguito un rimontaggio a freddo di 48 ore di tutta la massa appena diraspata, in modo da estrarre ricchi aromi dalle bucce e tanto colore rosso carico. Inoltre per la fermentazione sono stati impiegati sia lievito da birra che da vino, così da esaltare tanto le caratteristiche dell’uva, quanto quelle dei malti (caramello, frutta rossa, liquirizia).
Il risultato è una birra molto profumata e aromatica, decisamente scorrevole nonostante il tenore alcolico, ricca al palato ma dotata di una secchezza quasi tagliente, che invita subito a un ulteriore sorso. Le prime cotte risalgono addirittura a ottobre 2019: la birra ha riposato 4 mesi in tank, ha subito un processo di rifermentazione di alcune settimane e infine è stata affinata in cella a temperatura controllata per oltre 7 mesi. Il nome Arrevescia si riferisce sia al particolare processo che ha coinvolto le uve, sia alla parola in dialetto campidanese che indica una persona di indole difficilmente malleabile (che ben si adatta al carattere del Carignano). Se le Italian Grape Ale vi intrigano, sappiate che nella puntata di ieri di Al Bancone (la newsletter di Cronache di Birra) abbiamo proprio intervistato Nicola Perra: se siete iscritti spero che abbiate apprezzato la veloce chiacchierata con il patron di Barley, diversamente vi consiglio di registrarvi alla newsletter per non perdere le prossime puntate. Sappiate infine che per assaggiare l’Arrevescia dovrete attendere ancora un paio di settimane, quando sarà ufficialmente disponibile.
Chiuso il discorso relativo alla nuova IGA di Barley, spostiamoci in Piemonte per introdurre la novità del birrificio Troll (sito web), un altro storico produttore italiano – chiaramente quando utilizziamo l’aggettivo “storico”, lo facciamo in maniera relativa considerando la giovane età del movimento nazionale. È infatti da poco disponibile in quel di Vernante (CN) la Caffè Fantino Coffee Porter (5%), che chiaramente rientra nella grande famiglia delle birre scure aromatizzate con caffè. In questo caso l’ingrediente speciale arriva direttamente dalla Torrefazione Fantino, azienda attiva a Cuneo dal 1962. Aspettiamoci dunque una birra dalla grande intensità aromatica, in cui le note tipiche dei malti torrefatti (cioccolato, caffè, cacao amaro) sono esaltate dalla particolare aggiunta.
Negli ultimi tempi il birrificio War (sito web) di Cassina de’ Pecchi (MI) risulta davvero molto attivo. Oltre a essersi dato da fare durante il lockdown con alcune iniziative interessanti, recentemente l’azienda lombarda ha lanciato diverse novità brassicole. L’ultima new entry si chiama Tutto Fatto (8%) ed è una Double IPA prodotta con un mix di luppoli che riunisce tre fra le varietà americane più richieste in assoluto: Simcoe, Mosaic e Citra. Dalla ricetta di questa one shot possiamo dunque aspettarci una birra potente ma discretamente facile da bere, con un ventaglio aromatico che ricorda gli agrumi, la resina e la frutta tropicale. Come per l’Arrevescia, anche in questo caso per berla occorrerà attendere qualche giorno: sarà disponibile a partire dal 5 ottobre.
Nelle nostre panoramiche sulle nuove birre italiane non parliamo mai di homebrewing, ma oggi facciamo un’eccezione per un motivo molto preciso. Negli ultimi tempi il marchio Homebrewing Accetta ha collaborato con due birrifici italiani nella progettazione di altrettante birre. La prima si chiama BOH 10 (3,9%) e rientra nella linea di one shot di Mister B (sito web): è una Mild brassata con soli ingredienti di provenienza inglese (malti, luppoli e lievito), ma che si contraddistingue per la presenza di una percentuale di malto torbato. Attendiamoci quindi una creazione molto “british old style”, scura, leggera e con una sfumatura “peated” piuttosto evidente. L’altra novità in cui troviamo lo zampino di Homebrewing Accetta di chiama Epsilon Zero (5,5%) ed è stata realizzata in collaborazione con il giovane Birrificio Incanto (sito web) di Casalnuovo di Napoli (lo presentammo esattamente un anno fa). Anche in questo caso siamo al cospetto di una ricetta non convenzionale, perché la birra rientra nel novero – poco diffuso, soprattutto in Italia – delle Rauchweizen, cioè birre di frumento di stampo tedesco prodotte con una frazione di malto affumicato. In entrambe le birre c’è anche il contributo dei Menny Bros dei locali Pub 27 e Craft 27.
E chiudiamo la carrellata di oggi con una birra assolutamente fuori le righe. Parliamo infatti della Bà F (7%) del birrificio valdostano B63 (sito web), che presenta la particolarità di essere realizzata con l’impiego di siero di Fontina dop e miele. In realtà non è la prima birra italiana a utilizzare un ingrediente inusuale come il siero di latte, sebbene fino a oggi fosse stato impiegato solo quello di mozzarella. Il nome della birra è l’acronimo di Bière à Fromage ed è pensata proprio per accompagnare la degustazione dei formaggi. La birra è stata presentata il 23 agosto in occasione di una cena a tema tenutasi presso il birrificio di Aosta. Se siete attirati dalle produzioni particolari, questa non mancherà di soddisfare la vostra curiosità .
[…] tra birrifici, quindi pressoché introvabili dopo l’esaurimento del lotto (come ad esempio la BOH 10 Peated Mild di Mister B e Homebrewing Accetta, proposta in formato lattina da 33 cl). In altri casi invece, come la recente Tsygan di Muttnik, il […]