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Mikkeller lancia la sua nuova Blend Series

Mikkeller-Italian-Blend

ATTENZIONE: questo è un passato Pesce d’Aprile!

Il birrificio danese Mikkeller è uno di quei produttori che non smette mai di meravigliarci. Dopo la sconfinata serie di produzioni assolutamente insolite, negli ultimi tempi sembra essersi concentrato su serie di birre a tema. La prima consacrazione  è arrivata con le Single Hop, ognuna delle quali è prodotta con una sola qualità di luppolo. Sull’onda del successo ottenuto, recentemente sono state annunciate le Yeast Series e le versioni oak-aged della sua Black Hole. Proprio in questi giorni è stata ufficializzata una nuova gamma di birre, chiamata Blend Series.

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Come il nome suggerisce, si tratta di una linea di prodotti nata dal blend di altri. L’idea è quindi di ottenere delle birre particolarmente interessanti, partendo dalla miscela di più produzioni brassicole già presenti sul mercato. Le prime incarnazioni di questa interessantissima idea saranno dei “blend nazionali”, nati dal connubio di due birre particolarmente rappresentative di ognuno dei principali paesi birrari del mondo. Per capirci, tra le prime esponenti di questa nuova gamma ci sarà anche una Italian Blend, prodotta con la miscelazione di Re Ale della Birra del Borgo (40%) e Tipopils del Birrificio Italiano (60%). Sapere che l’Italia è stata presa in considerazione in questo elenco non può che farci piacere.

In questa fase le altre nazioni rappresentate saranno Belgio, Germania, Scozia e Stati Uniti. La Belgian Blend sarà un incontro tra l’Arabier di De Dolle e la Lou Pepe Kriek di Cantillon, la German Blend celebrerà il matrimonio tra l’affumicata Schlenkerla Marzen e la Bayrischer Bahnhof Leipziger Gose, la Scotland Blend unirà la Punk Ipa di Brewdog e la Ola Dubh 12 di Harviestoun, infine la US Blend sarà una miscela tra la Arrogant Bastard di Stone e la Black Jack Porter di Left Hand. Successivamente seguiranno altre potenze birrarie, come Inghilterra e Repubblica Ceca.

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Mikkel presenta questa novità birraria con grande enfasi:

Per fare grandi birre occorre bere grandi birre, e nel mondo ce ne sono di buonissime. Volevamo trovare un modo per omaggiare le produzioni internazionali che più stimiamo in assoluto e credo che questa Blend Series sia il modo migliore per farlo. Con questa gamma possiamo offrire ai nostri fan il modo di provare le migliori birre di ogni nazione incarnate in un solo prodotto. E’ una possibilità unica ed entusiasmante!

Come accennato, il blend a tema nazionale è solo una delle tante declinazioni possibili di questa nuova gamma. E’ lo stesso Mikkel a rivelare future evoluzioni:

Già stiamo pensando a blend incentrati su singoli stili. A breve dovremmo essere in grado di uscire con la miscela delle migliori IPA del mondo, a cui seguiranno una Imperial Stout Blend, una Barley Wine Blend e una Pils Blend. Per quanto riguarda i blend nazionali, abbiamo già in programma delle limitatissime versioni continentali: preparatevi alla European Blend e alla American Blend, ognuna delle quali prodotte dalla miscelazione di tutti i blend nazionali di appartenenza.

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Come potete vedere, le birre a tema nazionale avranno un’etichetta molto semplice, in perfetto stile Mikkeller. Particolare curioso, i volti classici del logo del birrificio sono sostituiti da quelli dei birrai delle birre utlizzate (nel nostro caso Leonardo Di Vincenzo e Agostino Arioli). Le Blend Series saranno disponibili nel formato da 33 cl in versioni limitate. Io già fremo per provarle!

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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64 Commenti

  1. Canna del gas.
    E’ incredibile vedere cosa si arriva ad inventare questo cristo pur di non dover fare una cotta.

    Ora qualcuno, magari un suo importatore, mi dirà che è un’idea geniale, che bisogna essere aperti, provare tutto.

    Io dico che se ho proprio tanta ma tanta voglia di bermi un mischione ignobile, me lo faccio da solo comprandomi due bocce. E scommetto che spenderei anche meno.

    Comunque il mondo è bello perchè è vario, quindi viva Mikkeller e chi lo fa arricchire.

  2. Sono un grande estimatore di Mikkeller, ma questi “mischi” mi lasciano un po’ perplesso. Ma possibile che i birrai si siano lasciati convincere ad utilizzare le loro birre in questo modo?????

  3. carino il pesce d’aprile…..perchè miscelare tipopils con reale vuol dire semplicemente distruggere la prima

  4. Fantastica, bravo 😛
    ( Proprio perchè con le iniziative e le “Series” che nascono di questi tempi… non è manco poi tanto campta per aria 😀 )

  5. Mi ero perso questa perla del volpone Mikkel:

    E’ una possibilità unica ed entusiasmante!

    Ora, passi l’entusiasmante, visto che ognuno è libero di entusiasmarsi come meglio crede, ma UNICA?

    LOL

  6. Magari unica nel senso che le proporzioni sono miscelate ad arte, come te ed io non sapremmo fare. D’altra parte questi di Mikkeller sono ganzi, prendi le Single hops- Però su questi blend mi rimane qualche perplessità

  7. Se è 60% e 40% come scritto dal Turco credo di poterci riuscire anche io, forte del mio diploma di liceo scientifico, di una laurea in ingegneria e soprattutto del mio diploma di scuola elementare.

  8. Va beh che centra, di tante birre commerciali le ricette sono di dominio pubblico, ma mica io o te riusciamo a replicarle. E poi comunque l’idea è la loro, è giusto che ne traggano vantaggio.

  9. Cacchio Arabier + Lou Pepe Kriek dev’essere una bomba…non vedo l’ora!!!
    Qui stiamo a farci tante seghe mentali e intanto loro fanno la storia della birra artigianale…

  10. Tanta tanta tristezza.
    Ogni commento è superfluo:significato di 10 classici mondiali inutilmente sputtanati così?
    Ah,per la Serie:”possiamo offrire ai nostri fan il modo di provare le migliori birre di ogni nazione incarnate in un solo prodotto”. Grazie di cuore. Pensare che sono talmente idiota che preferisco continuare a portarmi a casa 2 bottiglie divise. Comunque scusate,è ora della merendina,vado a farmi il solito bicchieri di Barbera e Malvasia,mangiando le ostriche col gorgonzola.Ah,l’Italia..

  11. ECCEZIONALE!!! Ora blendo subito al pub, da stasera pinte di Italian Blend fatte in casa…Lancio Affumicator con Bibock e un goccio di black IPA di Grassroots…
    Pensa che puttanata sarebbe vendere un blend in bottiglia di due spine che ho al pub e dare pure i soldi a Mikkel…

    Sempre più puttanate a sto mondo

  12. Provate a pensare se nel mondo del vino ( che la birra artigianale vuole avvicinare ) il Barbaresco di Gaja e magari il Sassicaia S.Guido venissero miscelati per farne un solo prodotto: le due aziende perderebbero credibilità mercato e si scriverebbero critiche a fiumi… Che idea malsana

  13. Certo che ci si inventa proprio di tutto in questo mondo birrario….. :-))

    @Andrea
    complimenti! Però l’idea dell’altro giorno poteva essere interessante.. :-)))

  14. Apprezzo molto alcune produzioni di Mikkeller ma questa mi sembra veramente un’idea assurda. Il blend tipopils/reale poi, veramente fantabrassicolo. Ma chi li comprerà questi frankenstein? Allora famoli propio nelle birrerie: propongo un miscelatore da inserire ogni due colonne, le percentuali dell’una e dell’altra birra le famo decide al cliente.

  15. alla fine sono dei grandi. a me è giunto all’orecchio che abbiano in cantiere anche una Masters Celebration dedicata ai guru dei vari paesi (da Jan Suran a Joris Pattyn a Jos Brouwer a Laurent Mousson) ognuno dei quali sceglierà un birrificio della sua nazione per un megablend. E fra una BFM, chissà una De Dolle, ecc. pare che il guru di casa nostra abbia selezionato un’assoluta novità di casa nostra, un birrario che inizia con Sch…

  16. come al solito vedo che si fanno i conti senza l’oste. per partito preso chi non è col Mikkeller è contro di lui, ma la discussione è partita da una serie di birre ancora solamente virtuali.

    lì per lì mi viene da pensare che è un peccato sciupare così una Tipopils. poi mi sorgono dei dubbi perché sarebbe troppo facile liquidare il discorso come se stessimo parlando di un cocktail. se voglio farmi un martini mi compro il gin, il vermouth, le olive e me lo faccio; non penso che ne comprerei mai uno pronto con tutto già miscelato in un’unica bottiglia (che schifezza!). però per le birre è diverso; si tratta di una cosa viva. infatti se voglio una geuze non mischio in un bicchiere due lambic.

    una volta ho voluto provare un Pavesino con la maionese. chissacchì o chissacchè mi aveva convinto che poteva funzionare. non sono riuscito a finirlo, faceva veramente schifo. però sono ancora vivo e una poppatina di queste Blend Series me la farei.

    al contadino non far sapere…

  17. Blend series…ottima idea. Quello che mi ha piegato dalle risate è l’abbinamento scozzese, ma anche quello americano non è male. Bellissimo articolo, complimenti. Anche l’immagine di Leo e Ago che sembra che si guardano è stupenda.
    Anche altri birrifici hanno avuto idee brillanti ultimamente sia in Italia che in USA. Spero ci svelerai presto le varie novità. Non vorrei perdermene qualcuna…
    Brindo con una Kingfisher del 2003 che tenevo da parte per occasioni come questa!
    Cheers

  18. Ok ok, è passato il primo aprile e mi tocca scoprire le carte. Le Blend Series non erano altro che un classico pesce d’aprile, molto fantasioso ma neanche troppo 😉
    Confezionare questi scherzi diventa ogni anno più difficile, perché molti di voi aspettano il primo giorno del mese solo per smascherare giochini come questo. Così questa volta ho preferito “forzare” l’approvazione dei commenti, evitando di pubblicare i tantissimi che avevano capito il pesce. Scusatemi ma la “censura” era inevitabile 🙂 e comunque ora approverò tutti i commenti rimasti in stand-by.
    Per fortuna qualcuno c’è cascato in pieno, permettendo al post di non essere completamente inutile. Chiedo venia a Superciccio, che ho stuzzicato con il mio alter ego Marco 😛 . Ringrazio chi mi ha retto il gioco, permettendo ad altri di cadere nel tranello.

    Chi fa gli scherzi deve aspettarsi però la vendetta delle sue vittime. Così ieri al Macche il Colonna (uno di coloro che ha creduto alle Blend Series) mi ha costretto a bere un’Italian Blend creata sul momento. Al posto della Re Ale (assente) ha scelto la Urtiga del Lambrate, una valida alternativa. Ovviamente ha rispettato le proporzioni del 40% e 60%. Il risultato? Beh… una vera schifezza, anche se in bocca non era così disprezzabile 🙂 E’ decisamente migliorata con una leggera aggiunta di Rauch di Andreas, diventando alla fine una German-Italian Blend. L’idea è di metterla regolarmente alla spina 😉

  19. @Tyrser
    Nel tuo il collegamento col pesce era così labile che l’ho lasciato 🙂 Avevo assoluto bisogno di commenti da pubblicare per alimentare un po’ la discussione 🙂

    Ad esempio se quello di Indastria è voluto, è un grandissimo colpo di classe 🙂

  20. eheheh certo che era voluto 😉
    Questa cosa era esagerata anche per i mikkeller…o almeno spero che non arrivino a tanto che non si sa mai:D

    Mi è piaciuta molto anche la golden imperial stout di brewdog e stone

  21. A me non stupisce questa idea che di nuovo non ha proprio nulla. scusatemi! la porter non era originariamente un miscuglio di tre birre?
    io aspetterei di assaggiare prima di giudicare.
    Poi per quanto riguarda i costi le italiane sono sempre più inavvicinabili, questo è vero. Io compro sempre più straniero

  22. @Andrea

    e bravo, bravo… bel pescione! ci sono cascato con tutte le scarpe. però hai lanciato una moda e venerdì sera mi hanno offerto una pinta di 5 parti di Kipling e 1 parte di Drie Fonteinen Oude Gueuze 2005 (non dite niente a Schigi, sennò chi lo sente!). bevibile, ma non lo consiglio a nessuno… che hai combinato con questa storia delle Blend Series… mamma, lo Turco!

  23. @Destrutto
    Eheh spettacolo! Se non ricordo male, c’è una nutrita schiera di vecchi bevitori inglesi che al pub ama proprio fare questi miscugli. Ora avranno dei validi avversari 🙂

  24. destrutto perche dici che era imbevibile a me e piaciuto quel piccolo sentore di bretta su quelle note aromatiche del luppolo ……………
    forse perche l’ho fatto io
    cmq ottimo pesciolone

  25. @ Ebrius e solo te lo potevi fare! Dopo questo pescione potrei cambiare in nome in blend pig e specializzarmi in mischioni ahahahahahaha

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