La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane inizia con il birrificio Rebel’s di Roma, che recentemente ha promosso una profonda rivisitazione in termini di identità visiva. L’azienda capitolina ha cambiato praticamente tutto: il logo, il sito web, le etichette delle sue birre (minimalistiche e concettuali) e tutta la comunicazione di contorno, come il magazine online Not Only Beer (NOB) che vuole esprimere la filosofia di Rebel’s ben oltre i confini prettamente brassicoli. Tranquilli però, perché le ricette sono rimaste le stesse che abbiamo imparato ad apprezzare in questi anni, affiancate tuttavia da nuove creazioni. Come ad esempio la Free Hugs (8%), presentata un manciata di giorni fa al Ma che siete venuti a fà: si tratta di un’Imperial Porter aromatizzata con fiocchi di castagne e miele di castagno, contraddistinta da una leggera nota affumicata a bilanciare la dolcezza degli zuccheri residui. Un omaggio all’autunno, che rientra nella linea dedicata a riscoprire le birre scure (Why so black! Series), spesso ignorate dai bevitori occasionali. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di Rebel’s.
Restiamo nella zona dell’Urbe per occuparci dell’ultima new entry di un altro giovane produttore, che risponde al nome di Ritual Lab. Lo scorso venerdì, in un evento che ha coinvolto diversi locali italiani, il birrificio di Formello ha presentato la sua nuovissima Holy Haze (6,5%), ulteriore interpretazione del birraio Giovanni Faenza della tipologia New England IPA. Il prevedibile aspetto opalescente si ripercuote anche a livello tattile, con sensazioni “felpate” derivanti anche da un generoso uso di fiocchi d’avena. L’amaro non è particolarmente intenso, mentre a emergere è soprattutto l’esplosivo profilo agrumato e tropicale grazie a un doppio dry hopping con luppoli Citra ed Ekuanot. Se vi piace il genere è assolutamente da provare.
Restiamo a Roma, ma da Formello ci spostiamo nel quartiere Pigneto, dove domani il brewpub Birstrò presenterà la sua nuova creazione, realizzata in collaborazione con il birrificio reatino Maccardi. A dispetto di chi lo considera un ingrediente ormai in disuso, anche qui protagoniste sono le castagne: la ricetta è infatti ispirata al modello delle Brown Ale, ma impreziosita dall’aggiunta di vaniglia, buccia d’arancia e, appunto, castagne arrosto provenienti dalla provincia di Rieti. Il nome? Assolutamente geniale: Laetitia Castagna (5,5%). Se è “bona” almeno la metà della modella francese, direi che stiamo apposto per il resto della stagione 🙂 .
Concludiamo questa ampia parentesi delle novità provenienti dall’area romana con la segnalazione della Ciao Bello, annunciata la scorsa settimana dal birrificio Vale La Pena, che avevamo incontrato anche nell’ultima panoramica sulle nuove birre italiane grazie alla sua Recuperale. La Ciao Bello è un’Italian Grape Ale brassata con l’aggiunta di mosto di uve Bellone, autoctone della provincia di Roma. In aggiunta, nel processo produttivo sono stati impiegati lieviti da prosecco per attivare la rifermentazione in bottiglia. Il risultato è una White IGA – per utilizzare la definizione introdotta dalla prossima edizione di Birra dell’anno – che immaginiamo fresca e profumata, con un delicato accenno acidulo nel finale.
Lasciamo la Capitale per muoverci verso sud e fermarci in Molise, dove il marchio Kashmir ha da poco lanciato la Heavy Mist, prodotta in collaborazione con il birrificio laziale Cerevisia Vetus. La birra è ispirata allo stile delle Wee Heavy (l’estremo più alcolico delle tipologie scozzesi), ma reinterpretato in chiave statunitense con l’impiego di una percentuale di malto torbato. Si presenta di colore rubino scuro con una schiuma avorio pannosa e si distingue per aromi fruttati e, ovviamente, torbati. Il contenuto alcolico non indifferente (8,7%) si percepisce in un abbraccio caldo perfetto per la stagione in corso. La luppolatura è ottenuta con un mix di varierà Bramling Cross, Northern Brewer e EKG. Per saperne di più vi rimando al sito di Kashmir.
E chiudiamo come abbiamo aperto, cioè parlando di un restyling a livello d’immagine. Così come Rebel’s, anche il Birrificio Bari ha recentemente pensato di dare una ventata di novità alla propria identità visiva, limitandosi tuttavia alle sole etichette. A livello prettamente brassicolo, la birraia Paola Sorrentino ha modificato molte ricette nell’ottica di un maggiore equilibrio e ha iniziato a lavorare su nuove creazioni, come la Cotta di te (6%), prima inedita del 2018. Nata per attirare un pubblico prettamente giovanile anche grazie a un prezzo concorrenziale, la Cotta di te è una Golden Ale realizzata con malto Maris Otter e Carapils e luppoli Target, Challenger e Cascade. È disponibile oltre che nel classico formato da mezzo litro – sì, il Birrificio di Bari è uno dei pochi produttori italiani a usare bottiglie da 50 cl – anche nel nuovo da 33 cl. Anche qui approfondimenti sono disponibili sul sito del produttore.