Siamo arrivati a quella che molto probabilmente sarà l’ultima panoramica del 2025 sulle nuove birre italiane. Oltre alle produzioni pensate per le festività, curiosamente nella carrellata troviamo alcune tendenze che hanno caratterizzato l’anno birrario: l’interesse per le Lager tradizionali, le sperimentazioni in chiave “nitro”, la riduzione alcolica delle luppolate. Tutti questi trend saranno analizzati e raccontati da Italian Craft Beer Trends, il nostro report annuale che presenteremo – possiamo annunciarlo in anteprima – lunedì 16 febbraio alle 13:00 nell’ambito di Beer&Food Attraction. Sarà un momento importante per fare il punto della situazione e capire dove sta andando la birra artigianale italiana. Ma nel frattempo vediamo alcune delle ultime novità del 2025.
Bajon
Al recente evento romano Birre sotto l’albero protagoniste sono state non solo le creazioni natalizie, ma anche due nuove Lager presentate dal birrificio Bajon (sito web). Entrambe sono create in collaborazione con Franken Maigl, attuale birraio del birrificio francone Stern Bräu, che ha portato direttamente da Bamberga luppolo e lievito freschissimi per riprodurre fedelmente le basse fermentazioni della regione. Con questi ingredienti sono state realizzate, come accennato, due interessanti novità: Bamberg to Ravenna (5,3%) è una Keller che prende a modello quella del birrificio Metzgerbräu, dove Maigl ha lavorato per diversi anni; Schnitt (5,2%) è invece una Zwickel Pils valorizzata da una bella componente luppolata, avvertibile sia in aroma che in amaro.
Alder
Per la birra artigianale italiana il 2025 è stato a sorpresa l’anno delle “nitro”. Probabilmente in pochi dodici mesi fa avrebbero scommesso su un’esplosione – numericamente limitata, ma comunque importante a livello simbolico – delle birre a carboazoto. Sul finire dell’anno si iscrive al club anche il birrificio Alder (sito web), che qualche giorno fa ha annunciato la sua nuovissima Creamer (4,2%): è una classica Dry Stout di stampo irlandese, che a fine fermentazione viene saturata con azoto per replicare fedelmente il sistema di servizio reso celebre dalla Guinness. Per il resto la ricetta prevede l’impiego di malto Maris Otter, fiocchi d’orzo e orzo torrefatto non maltato, mentre la fermentazione è stata affidata a un tipico lievito Irish Ale.
Birra Gladium
Molto particolare è la birra inedita presentata recentemente dal birrificio calabrese Birra Gladium (sito web). La novità si chiama Memoriae Numerus 7 (13%) ed è un Barley Wine molto particolare, perché tra gli ingredienti compare la resina di lentisco. Conosciuta anche come mastice di Chios, è una resina vegetale ottenuta da un arbusto sempreverde (Pistacia lentiscus) diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo. Raccolta già nell’antica Grecia, è un prodotto DOP a livello europeo e patrimonio Unesco, usato per realizzare liquori e gomme da masticare, aromatizzare dentifrici o anche semplicemente come spezia. Se masticato ha un sapore amaro, ma anche rinfrescante con note di pino e di cedro. La Memoriae Numerus 7 va assaporata con calma, come se fosse un distillato, e la sua bottiglia può essere ritappata per alcuni giorni senza che la birra ne risenta particolarmente. Per questo motivo il particolare tappo permette di segnare la data di apertura, come riferimento per la sua “scadenza”.
LZO
Tra i tanti brindisi di Natale che ci aspetteranno nelle prossime ore, una birra particolarmente adatta allo scopo potrebbe essere la nuova Drop Out del birrificio LZO (sito web), annunciata negli scorsi giorni. Si chiama Velvet Nuts (9,5%) ed è un’Imperial Stout aromatizzata con l’aggiunta di cacao e nocciola. Inoltre prevede una componente legnosa grazie all’impiego di chips di rovere, che simulano il passaggio in botte e i suoi effetti a livello organolettico. Il risultato è una birra scura calda e avvolgente, con note aromatiche che si adattano perfettamente ai profumi della stagione. Il birrificio ne consiglia l’abbinamento con una variazione di cavolfiore, nocciole e tartufo bianco, ma la immaginiamo perfetta anche per accompagnare i tanti dolci natalizi disponibili in questi giorni.
Birra XO
La panoramica di oggi di arricchisce anche di una luppolata, tipologia che tiene banco anche nel periodo natalizio. Si tratta della Etto (5,7%), ultima novità del marchio laziale Birra XO (pagina Instagram) e frutto della collaborazione con i locali romani Beermat e Johnny’s Place Pub. È un’American IPA dorata, con un profilo aromatico ricco di note agrumate e tropicali e un finale amaro ma anche equilibrato. Una birra chiaramente indirizzata a chi ha voglia di luppolo anche nel periodo natalizio.
Entropia Big Brain + Kobi
E concludiamo con una collaborazione tutta campana tra la beer firm Entropia Big Brain (pagina Instagram) e il birrificio napoletano Kobi Brewing (sito web). Si chiama SC8 (8%) ed è una Wee Heavy, stile anche conosciuto come Scotch Ale e che rappresenta la tipologia più alcolica della cultura brassicola della Scozia. Il nome è proprio un riferimento alla nazione britannica, ma anche a uno dei suoi calciatori più rappresentativi che negli ultimi due anni ha fatto le fortune del Napoli. La ricetta interpreta lo stile in chiave “torbata”, grazie all’aggiunta di una piccola percentuale di malto Peated che regala sfumature delicate ma ben riconoscibili.












