Mi mancava giusto di lavorare dietro al bancone di un locale per concludere degnamente Birre sotto l’albero 2012 🙂 . Potrei terminare qui il resoconto della serata di ieri alla Taberna di Palestrina, dove Marco Valente e soci hanno messo in piedi una bella cena di degustazione per farsi degnamente gli auguri prima delle feste. In realtà c’è molto da dire – e lo dirò – sebbene per una volta il sottoscritto abbia vestito i panni di chi è dall’altra parte della barricata: arrivato in Taberna ho indossato la divisa d’ordinanza e via, tra bicchieri da portare ai tavoli e birre da servire ai partecipanti. Un modo diverso e divertente di prendere parte all’evento, che ho accettato immediatamente quando mi è stato proposto da Marco. E sono anche riuscito nel mio intento: tornare a casa con un bello zero alla voce “bicchieri infranti”.
Esperienze personali a parte, la serata di ieri è stata in perfetto stile Taberna: un evento monstre, con una miriade di birre e di ospiti presenti. A condurre le danze l’immancabile Kuaska, perfetto direttore d’orchestra e capace di dare spazio a tutti senza rinunciare alla sua contagiosa simpatia. La formula ha previsto la bellezza di sei birre in degustazione, ognuna prodotta da un birrificio italiano e abbinata a un piatto studiato appositamente. Per mia grande gioia – chiaramente sono ironico – l’affluenza è stata impressionante, con il locale pieno in ogni ordine di posto. È con queste premesse che la serata ha preso il via intorno alle 21,00.
La prima birra assaggiata è stata una fantastica T-Mummia di Montegioco, credo nella migliore incarnazione che mi sia ma capitato di bere. È una birra tranquillamente definibile acida, ma un simile aggettivo è quantomeno riduttivo: è fresca, profumata, facile da bere e persino morbida. Tutte caratteristiche che difficilmente verrebbe da associare a un prodotto del genere, ma che nella creazione di Riccardo Franzosi calzano a pennello. È una birra unica in Italia e al mondo, una perla brassicola per me anche superiore alla stessa Mummia. Il modo migliore per confermare la vittoria del premio Birraio dell’anno di qualche giorno fa, se ce ne fosse stato bisogno. L’abbinamento è stato con broccoli e borragine fritti, ottimo accompagnamento a una birra che anche da sola riesce tranquillamente a sostenere il peso del palcoscenico.
Con il secondo assaggio siamo entrati nel mondo di Birra del Borgo, con una Reale Extra tornata finalmente allo splendore del passato. Di questa celebre birra ho parlato varie volte, quindi è inutile tornare sull’argomento. Meritano invece qualche riga gli ottimi crostini toscani all’alloro (e coratella) proposti in abbinamento: l’incontro con la birra di Leonardo Di Vincenzo è stato da trasmigrazione dei sensi, riuscendo nell’intento di esaltare ogni aspetto organolettico. Anche un toscanaccio come Moreno Ercolani sia è voluto congratulare per i crostini!
Terza birra della serata è stata la Noel di Turbacci, presentata da Marco Turbacci, che se ricordo bene è stata la prima natalizia italiana che ebbi modo di bere ormai una decina di anni fa. Molto vicina a una classica Kerst belga, ma con un corpo relativamente leggero. Esteri chiaramente in evidenza per una produzione che riesce nell’intento che dovrebbe perseguire ogni natalizia: scaldare durante l’inverno. Ho invece difficoltà a commentare la meraviglia proposta in abbinamento: dei commoventi ravioli ripieni di cotechino e lenticchie, tanto fuori di testa quanto squisiti.
Il già citato Moreno Ercolani de L’Olmaia ha invece presentato la sua Christmas Duck, che per l’occasione (prima volta in assoluto) è stata servita a pompa. La birra è sempre una sicurezza, quella che abbiamo imparato a conoscere in tanti anni; peccato solo che la temperatura di servizio fosse un po’ troppo bassa. Anche qui l’abbinamento è stato con un piatto particolare: rotolo di tacchino ripieno di salsicce e castagne e accompagnato da spinaci saltati. Kuaska ha impiegato 5 minuti per leggerlo, noi 5 secondi per mangiarlo 🙂 .
Quinta birra è stata la Kashmir di Buskers, spiegata da Mirko Caretta. È una natalizia sicuramente sui generis, che nella filosofia Buskers non disdegna un taglio decisamente amaro. Forse un pelino poco armonica tra naso e palato, ma comunque sicuramente adatta alla stagione. L’abbinamento è stato con un semifreddo al pampepato, intrigante rivisitazione di uno dei più famosi dolci natalizi d’Italia.
E alla fine abbiamo concluso con l’Agreste Fidelis di Free Lions, la birra più speziata della serata – Andrea Fralleoni ha inserito in ricetta letteralmente un’infinità di spezie diverse. Non di facile approccio per palati meno allenati, è una birra che può risultare leggermente ostica, ma che è risultata perfetta per concludere la degustazione. L’abbinamento è stato con ferratelle abruzzesi, curiosi dolci tradizionali della regione.
Non contento di tanta abbondanza, Marco ha anche voluto premiare i presenti con una cioccolata calda, realizzata con cioccolato di Modica al luppolo e distillato di Reale Extra. Un dettaglio che ho omesso: ogni birraio ha scelto tre canzoni con cui accompagnare le proprie birre, riprodotte in filodiffusione durante le pause tra una birra e l’altra. In generale posso dire che si è ascoltata buona musica 🙂 .
Conclusa la degustazione abbiamo scattato qualche foto di rito e poi ho smesso i panni dello staff per rinfilarmi in macchina e tornare a casa. Serata fantastica, degna conclusione di questo grandioso Birre sotto l’albero. Ringrazio innanzitutto i miei compagni di ventura: il mitico Danilo del Golden Pot (altro ospite dietro al bancone) e poi Amerego e Michele. Complimenti a tutti, a Marco e Irma, allo staff della Taberna e ai birrai. E soprattutto grazie ai partecipanti che hanno sopportato la mia incompetenza in un ruolo che solitamente non mi appartiene 🙂 .
P.S. Le foto che vedete qui in giro sono di Marco Cenci. Scusate se ne ho scelte molte di stampo culinario ma è anche una certa ora…
Maledetto lavoro che serve a pagare le bollette…. Ogni cena da Marco e Irma a cui non partecipi è una pugnalata alle reni quando ne leggi recensioni e vedi foto….
Sulle birre nulla da dire, io l’ Agreste Fidelis l’ ho definita una birra da secondo strutturato e importante tanto complessa è la sua natura, un bel cinghiale, un cervo, capriolo, financo lepre, caggiagione, che con il selvatico delle carni ci va a braccetto; e son contento che Andrea Fralleoni all’ open Sabato pomeriggio me ne abbia dato approvazione.
Sì direi che come abbinamento ci sta alla grande
Andrea, hai qualche dettaglio sul distillato di Reale Extra? Tipo dove e’ stato fatto e con che metodo?
Ciao Davide, purtroppo no
provero’ a recuperarne una bottiglia da Eataly, immagino si trovi li. grazie.
serata indimenticabile, gente fantastica, birre strepitose “i Valente” semplicemente epici!!!!!…..il rientro a Roma , poi, con la nebbia tipo film horror, mi ha fatto fare un “viaggio” dentro il subconscio……… 🙂
[…] nel servizio ai tavoli: Danilo del Golden Pot di Guidonia e Andrea Turco di Cronache di Birra! Sul suo sito trovate il racconto della serata con tutti gli abbinamenti. Noi intanto vi raccontiamo di una ReAle […]