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Sostenibilità ed economia circolare nella birra: i progetti Biova Cellini e Brew Bites

Negli ultimi anni il tema della sostenibilità ha guadagnato un posto centrale in molti settori produttivi, e l’industria della birra non fa eccezione. I birrifici, grandi e piccoli, così come le startup del settore, stanno esplorando nuove strategie per ridurre gli sprechi e valorizzare i sottoprodotti della produzione brassicola. In un’ottica di economia circolare, molte di queste iniziative si allineano agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, cercando di coniugare rispetto per l’ambiente, innovazione e alta qualità dei prodotti finali. Tra i vari progetti che spiccano in questo ambito, due iniziative recenti dimostrano come sia possibile trasformare residui apparentemente inutilizzabili in risorse preziose e sostenibili.

Biova Cellini

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La prima iniziativa di rilievo arriva dalla collaborazione tra Biova Project, realtà torinese impegnata nel recupero del surplus alimentare, e Cellini, torrefazione genovese nota per la qualità del suo caffè. Insieme, hanno dato vita a Biova Cellini, una birra artigianale al caffè ottenuta dal recupero di capsule danneggiate. L’obiettivo di questo progetto è duplice: da un lato, ridurre lo spreco di materie prime; dall’altro, creare un prodotto di alta qualità. Durante il processo di produzione del caffè, molte capsule vengono ammaccate e, se non recuperate, sono destinate a diventare rifiuti. Invece, grazie a questa collaborazione, oltre 10.000 capsule che altrimenti sarebbero state scartate sono state trasformate in 2.500 litri di birra.

Non è la prima volta che menzioniamo Biova Project su Cronache di Birra, essendo probabilmente l’azienda italiana che meglio di qualunque altra ha puntato sulla produzione di birre e snack da ingredienti di recupero, spesso in collaborazione con realtà importanti come Riso Gallo, Eataly, Coop, Capatoast e Forno Brisa. La birra Biova Cellini rappresenta un perfetto esempio di economia circolare applicata non solo al mondo della birra, ma anche a quello del caffè, dimostrando come due settori apparentemente distanti possano unirsi per creare un prodotto unico e sostenibile.

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Come riportato da Adnkronos, Franco Dipietro, Ceo di Biova Project, ha così commentato l’accordo con Cellini:

Il progetto con Cellini è nato da una volontà comune: Biova Cellini è un’ottima birra al caffè, che unisce il mondo della birra artigianale a quello del caffè selezionato e tostato con cura. E racconta anche una splendida storia di economia circolare, a dimostrazione che oggi finalmente si può, e si deve, investire davvero sulla sostenibilità aziendale puntando allo stesso tempo ad avere un prodotto di alta eccellenza per il consumatore finale.

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Giorgio Boggero, Ceo di Cellini:

Andare oltre per noi è un impegno totale, che ci spinge tutti i giorni a metterci alla prova su tutti i possibili ambiti: dalla produzione alla comunicazione, dalla selezione dei chicchi verdi all’ossessione per la qualità organolettica che ogni singola miscela deve saper suscitare, fino ad arrivare ai nuovi prodotti che sviluppiamo e ai contesti in cui li presentiamo – spiega Gianluca Fausti, Cmo Cellini – E anche le nostre partnership parlano di questa forma mentis: insieme a Biova Project abbiamo voluto oltrepassare i confini classici della collaborazione nell’industry food&beverage e reinventare l’inizio e fine vita dei prodotti che facciamo

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Brew Bites – Morsi di Birra

La seconda iniziativa è quella della startup italiana BrewTech, che recentemente ha lanciato una linea di snack battezzata Brew Bites – Morsi di Birra. Il progetto si distingue per l’uso creativo delle trebbie, un sottoprodotto di scarto che si genera durante il processo di birrificazione e che, solitamente, viene “riciclato” nella forma di mangime per il bestiame.  La scelta di Carlo Russo, fondatore di BrewTech, è di valorizzare diversamente le trebbie utilizzandole come base per la creazione di uno snack nutrizionalmente ricco e sostenibile. Le trebbie, infatti, sono ricche di proteine, fibre e hanno un basso indice glicemico, il che le rende un ingrediente perfetto per alimenti sani e plant-based. Gli snack, presentati alla Fiera del Madonnino, hanno riscosso un grande successo, permettendo a BrewTech di conquistare il premio come miglior startup nel contesto dell’innovazione agricola.

Gli snack di trebbie di birra sono prodotti in collaborazione con un panificio locale e hanno lo scopo di essere inseriti nella rispettiva fascia di mercato come un’alternativa sana e gustosa. Ma non si tratta solo di un’iniziativa imprenditoriale: BrewTech vuole educare i consumatori a un modello di consumo più sostenibile, mostrando che anche da ciò che normalmente consideriamo scarto può nascere un prodotto di qualità.

Come riportato da La Nazione, Carlo Russo ha così commentato il successo alla Fiera del Madonnino:

Questo progetto si basa sullo sviluppo di cibi e ingredienti funzionali a partire dai  sottoprodotti della filiera alimentare. Ciò che abbiamo presentato sono dei piccoli snack proteici, prodotti in un panificio. Il nostro intento è di promuove questa startup e poi di immetterli nel mercato.

Conclusioni

Entrambe le iniziative dimostrano che l’economia circolare non è solo un concetto teorico, ma può essere applicata con successo all’industria alimentare, portando benefici sia all’ambiente che al consumatore. Il settore della birra, grazie a progetti come Brew Bites e Biova Cellini, sta dimostrando che è possibile innovare riducendo gli sprechi e creando prodotti di alta qualità.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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