Il portale ceco Prague Daily Monitor ospita un interessantissimo blog sulla birra, ricco spesso di spunti interessanti. L’autore è Evan Rail, americano di nazionalità ma residente in Repubblica Ceca, che ha scritto diversi articoli sulla birra artigianale, nonché la Good Beer Guide del Camra sul paese dove attualmente vive.
L’ultimo post di Rail, intitolato eloquentemente “Italian Beer Culture”, è una breve panoramica della cultura birraria nostrana vista dagli occhi di chi proviene da una tradizione brassicola così antica come quella ceca. Il pretesto per l’articolo è un viaggio (ancora in corso) dell’autore in Italia, dove presumibilmente visiterà le principali mete birrarie. Prima tappa è stato il Birrificio Italiano di Lurago Marinone (la grande foto di Agostino Arioli ad apertura del post non lascia dubbi in tal senso), dove oltre a provare le migliori produzioni disponibili, il buon Evan è potuto entrare in contatto con la “fauna” di appassionati presenti in loco. E la reazione è chiaramente entusiastica:
Il più evidente elemento che emerge della scena birraria italiana è un entusiasmo senza confini, dai birrai ai gestori dei pub, da chi fa parte dello staff ai semplici clienti. I cechi consumano più birra […] ma gli appassionati italiani che abbiamo incontrato finora dimostrano un maggiore entusiasmo per ciò che scelgono di bere. Qui sentire la gente parlare della birra artigianale è come ascoltare i seguaci di una nuova religione o incontrare un gruppo di rivoluzionari politici.
Non c’è che dire: veramente un’analisi commovente, che va persino oltre la visione che abbiamo della nostra stessa scena birraria. Probabilmente spicca la differenza tra la dinamicità di una cultura emergente come quella nostrana e un contesto che, per motivi storici e di tradizione brassicola, risulta più statico.
Tessendo poi le lodi del Birrificio Italiano e del suo vasto e creativo parco birre, Evan Rail regala un altro interessante spunto di riflessione:
Molti birrai artigianali cechi difficilmente vantano una produzione con più di tre o quattro birre, delle quali almeno tre sono di solito semplici golden lager. In termini di confini alla creatività, qui (in Italia nda) i confini semplicemente non esistono.
E questo conferma ciò che sappiamo da tempo, cioè che i birrai italiani sono innovativi come pochi altri al mondo. Solitamente chi proviene da culture birrarie radicate difficilmente apprezza prodotti che fuoriescono dalle tipologie tradizionali; qui invece Rail dimostra una grande apertura mentale che non può che fargli onore.
Il prossimo appuntamento per Evan Rail è presso il Baladin. Sono curioso di leggere altri commenti entusiastici!