Su Cronache di Birra non abbiamo mai evitato di sottolineare i danni dell’alcol sull’organismo umano, ridimensionando i tanti articoli che regolarmente riportano gli apparenti benefici legati al consumo della birra (e degli altri alcolici). L’etanolo è infatti una sostanza tossica per il corpo umano, che deve essere metabolizzato tramite il fegato in un modo diverso dai normali nutrienti. L’abuso prolungato di bevande alcoliche ha impatti devastanti sull’organismo, ma spesso anche un consumo considerato assennato non è a rischio zero. A nostro parere non ha senso nascondersi dietro questi semplici assunti, perché rappresentano il primo passo per vivere in modo sereno la propria passione per la birra. In altri contesti, purtroppo, gli stessi assunti vengono utilizzati strumentalmente per promuovere campagne neo-proibizioniste, con effetti opinabili. Ora a sparigliare le carte arriva un nuovo studio, che suggerisce di rivalutare l’impatto negativo sull’organismo di qualsiasi quantità di alcol.
La ricerca, promossa dall’Università di Medicina di Chongqing (Cina), è stata pubblicata su Medicine, autorevole rivista scientifica edita da Lippincott Williams & Wilkins, e rilanciata dal magazine Future. L’analisi è stata di tipo statistico: sono state valutate le risposte di oltre 500.000 partecipanti individuati grazie al gigantesco database britannico Biobank, ai quali è stato sottoposto un questionario con domande dettagliate sul consumo di alcolici (divisi per tipologia) e sullo stato di salute. L’obiettivo era comprendere le correlazioni tra il consumo di bevande alcoliche e i principali rischi di mortalità . Ebbene, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che un consumo moderato di alcolici nell’arco della settimana non solo non ha ripercussioni negativi sulla salute, ma può addirittura portare benefici.
Gli autori del paper hanno utilizzato dati provenienti da diverse coorti e studi longitudinali, comprendendo sia bevitori occasionali che abituali. La popolazione studiata ha incluso individui di diverse fasce d’età , sesso ed etnie, rendendo i risultati più generalizzabili. L’analisi si è concentrata su diverse categorie di consumo di alcol: astemi, consumatori leggeri, moderati e forti. Inoltre sono state prese in considerazioni differenti bevande: vino, champagne, birra, distillati e vino fortificato. Questi sono i risultati dello studio:
2.852 partecipanti hanno mostrato malattie croniche dei reni durante un periodo di follow-up mediano di 11,94 anni, mentre 79.958 partecipanti hanno mostrato malattie cardiovascolari in un periodo di follow-up mediano di 11,35 anni. Inoltre 18.923 partecipanti sono morti in un periodo di follow-up mediano di 11,89 anni.
Dopo aver regolato variabili come età , sesso, livello di istruzione, stato di fumatore, punteggio della dieta ed esercizio fisico, il consumo totale di alcol ha mostrato una relazione a forma di U con il rischio di malattie cardiovascolari e cause generiche di mortalità , ma ha mostrato un’associazione inversa con il rischio di malattie renali.
L’ampia base statistica ha permesso di ottenere diversi risultati, alcuni dei quali inattesi. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che gli uomini possono bere in tutta sicurezza fino a 11 grammi totali di alcol al giorno, senza che la loro salute ne risenta, mentre per le donne il limite scende a 10 grammi al giorno. Per avere qualche riferimento più preciso, è sufficiente considerare che 11 grammi di alcol sono contenuti in una bottiglia o una lattina standard di birra (33 cl) con una gradazione alcolica pari al 4,2%.
Inoltre il consumo di alcolici sotto la soglia di sicurezza avrebbe persino effetti protettivi contro malattie come il diabete, la depressione, la demenza, l’epilessia, la cirrosi epatica e altri problemi di origine digestiva, senza aumentare il rischio di cancro. Interessante poi sarebbe la presenza dei polifenoli nel prodotto finito, che ad esempio rende il vino rosso più salutare di quello bianco. Mentre per quanto riguarda la birra:
Anche la birra, in quanto bevanda fermentata, è composta non solo da acqua, etanolo, carboidrati e un’ampia varietà di minerali, ma contiene diversi polifenoli, come flavonoidi, catechine, acidi fenolici, proantocianidine e calconi prenilati. Approssimativamente il 75%-85% di essi proviene dai malti, mentre il 15%-25% dai luppoli.
Il ricco contenuto di polifenoli presente nel vino e nella birra è considerato un elemento fondamentale per la salute, ma al momento non esistono studi approfonditi che supportino questo nesso di causalità . Inoltre il ruolo dell’alcol non è stato completamente chiarito.
I punti di forza della ricerca cinese sono l’ampia base statistica e l’accuratezza dell’analisi sulla correlazione tra consumo e determinate malattie. Ci sono tuttavia anche diversi limiti, senza considerare che un’analisi statistica come quella alla base dello studio è per sua natura destinata a generalizzare qualcosa di altamente individuale come la salute personale. Ad esempio, sebbene dieta, peso e stato di fumatore siano stati presi in considerazione nell’analisi, non sono entrate nelle conclusioni finali, il che probabilmente dipingerebbe un quadro diverso, soprattutto se si considera il rischio di malattie cardiache.
L’aspetto interessante è che lo studio più volte sottolinea quanto gli effetti del consumo dell’alcol sulla salute rappresentino un tema complesso e di difficile investigazione, nonostante il progresso raggiunto negli ultimi anni dalle ricerche sul campo. E che dunque – aggiungiamo noi – la sistematica demonizzazione delle bevanda alcoliche è quantomeno fuorviante, oltre che molto pericolosa da diversi punti di vista. Sebbene la dose sicura di alcol sia molto personale e dipenda dallo stato di salute del singolo, i risultati della ricerca:
Offrono un aggiornamento sulle raccomandazioni (relative al consumo di alcoli ndR), suggerendo che le persone dovrebbero moderare il loro consumo di alcol in rapporto al tipo di bevanda come parte di una vita salutare. Questo approccio può aiutare a proteggere la salute dei reni senza aumentare il rischio di effetti negativi sull’organismo.