New York, soprannominata la Grande Mela, è la città cosmopolita per eccellenza. Raccoglie eccellenze dell’arte, del design, dell’architettura e della musica di tutto il mondo. Per noi europei è da sempre il “simbolo” del viaggio oltreoceano e un crogiuolo di stili e culture che si mischiano in una frenetica e mai banale realtà quotidiana. Probabilmente non è il luogo migliore in assoluto degli Stati Uniti d’America dove assaggiare le magnifiche “craft beers” locali, ma offre una scelta vastissima e delle gemme assolute. Secondo la New York State Brewers Association, infatti, nello stato di New York operano 440 birrifici artigianali (sugli oltre 9.000 a livello nazionale) che danno lavoro a più di 20.000 persone e producono circa 1,4 milioni di ettolitri l’anno.
Un viaggio a New York richiede molte ore di lettura, ricerca e preparazione se si vuole esplorare al meglio questa incredibile metropoli. Nulla va lasciato al caso: dall’hotel ai ristoranti fino agli spostamenti. Lo sforzo organizzativo raddoppia se si desiderano abbinare gli imperdibili siti turistici a qualche meta birraria di valore. La letteratura a tema sulla città è a mio avviso molto lacunosa e quella sugli Stati Uniti non all’altezza (a parte qualche eccezione) di una scena birraria così importante. Dal punto di vista dei blog e delle riviste online, invece, l’offerta è molto ricca e variegata e mi ha permesso di elaborare un piano perfetto per visitare diversi posti interessanti senza togliere tempo a tutto il resto. Avevo già visitato New York qualche anno fa e, per ragioni di tempo, avevo visitato solo alcuni locali birrari a Manhattan. Questa volta, ho avuto la possibilità di esplorare la vibrante scena birraria di Brooklyn e qualche locale mirato nella zona di Manhattan.
Brooklyn è situata nell’estremità occidentale di Long Island. E’ uno dei 5 “borough” di New York e ha una popolazione di più di due milioni e mezzo di abitanti. In passato era considerata dalla popolazione locale una “zona dormitorio”, ma negli ultimi anni ha cambiato faccia e immagine, sviluppandosi anche dal punto di vista puramente turistico. Insieme al Queens, è il borough di New York con la più alta concentrazione di birrifici. Una zona molto interessante per concentrazione di produttori e qualità generale è senza dubbio il quartiere di Gowanus, situato nella parte nord-occidentale di Brooklyn. Lì, in poche centinaia di metri, sono sorti ben 4 birrifici artigianali, rendendo l’area un piccolo “Beer Mile” newyorkese.
Per raggiungerla da Times Square (Manhattan) occorre prendere la Subway (linea N o Q) fino alla fermata Atlantic Avenue-Barclays. Da li, in meno di 10 minuti a piedi si raggiunge la prima tappa che è la Threes Brewing (sito web). Il birrificio è nato nel 2014 e ha nel sito di Gowanus il proprio quartier generale con annessi tap room, un bel beer garden e uno spazio eventi. Nel corso degli anni Threes Brewing si è espanso e ora conta un’altra tap room a Brooklyn, un bar stagionale a Governor Island e due beer shop (a Manhattan e a Long Island). La produzione si focalizza sulle classiche produzioni luppolate americane, oltre a Lager e a qualche birra a fermentazione mista. Avevo letto buone recensioni, ma gli assaggi in loco – la Delicate Genius (Hazy IPA) e la All Or Nothing (West Coast IPA) – non mi hanno entusiasmato.
Estremamente molto più soddisfacente è stata la visita a Wild East Brewing (sito web), birrificio situato a poche centinaia di metri da Threes Brewing. Wild East Brewing è un produttore piuttosto giovane (è nato nel 2019), ma è stato capace di imporsi velocemente sulla scena nazionale americana. La tap room si presenta come un ambiente molto rustico con bancone a ferro di cavallo e vetrata con vista sulla splendida bottaia. La specializzazione di questo birrificio, che si ispira a mostri sacri della scena americana quali Allagash, Russian River e Hill Farmstead, è rappresentata dalle fermentazioni spontanee. Il birrificio segue il metodo tradizionale, creando le proprie “sour beers” attraverso la fermentazione spontanea in botti di legno e rifiutando il metodo del kettle souring. Tra le birre disponibili nell’impianto da 20 vie della tap room non mancano però anche le basse fermentazioni (stili cechi e tedeschi) e le immancabili IPA. Eccezionale (l’ho eletta mia birra dell’anno) la Contour Interval: si tratta di una Farmhouse Ale interamente brassata con grani e luppoli dello stato di New York e invecchiata in botte con metodo solera. Molto buona anche la Patience&Gratitude, una Pilsner ceca lagerizzata in botte.
Due vie più avanti si raggiunge President Street dove si trovano il locale di Brooklyn di Finback e la Strong Rope Brewery. Finback (sito web) è semplicemente una delle realtà più interessanti dell’intera scena newyorkese. Nasce nel 2011 come beer firm e nel 2014 apre il proprio sito produttivo nel Queens, diventando in breve tempo uno dei birrifici più amati non solo di New York, ma di tutta l’East Coast. La sede di Gowanus ha aperto nel 2020 ed è soprannominata “The Studio”, poiché vi vengono realizzate le birre più creative del birrificio. Il locale è più simile a un cocktail bar che a un birrificio, fatta eccezione per l’impianto a 20 vie. Le bevute in loco sono state estremamente soddisfacenti: la Future Proof e la Dream Baby Dream (ambedue Double IPA) sono tra le migliori IPA che abbia mai assaggiato.
Strong Rope (sito web) nasce invece nel 2015 con l’intento di produrre birre che siano realizzate al 100% con ingredienti locali. La location di Gowanus è il sito originario a cui, più recentemente, si è aggiunta la tap room di Red Hook con vista sul porto di New York. Il locale è old style con interni in legno e vecchie insegne appese ai muri, molto diverso rispetto agli altri birrifici del circondario. Le birre prodotte (diverse basse fermentazioni e qualche IPA) mi sono parse di livello più basso rispetto ai vicini. Segnalo la Cullen, un’American Lager prodotta con fiocchi di mais.
Un’altra zona con birrifici interessanti a Brooklyn è Downtown, dove si può cominciare con una sosta presso la tap room di Evil Twin (sito web), situata nel celebre quartiere di Dumbo e quindi particolarmente accessibile da un punto di vista turistico. Evil Twin nasce come “gypsy brewery” in Danimarca nel 2010 per opera del fondatore, Jeppe Jarnit-Bjergsø, fratello del mitico Mikkeller (Mikkel Bjergsø) e proprietario sia del bottleshop Ølbutikken a Copenaghen (chiuso nel 2017), sia di Tørst (sito web), uno dei migliori locali di Brooklyn dove bere birre artigianali. Nel 2012 si trasferisce a New York insieme alla famiglia e nel 2016 apre il primo sito di Evil Twin a Ridgewood, nel Queens. Il locale satellite di Dumbo ha aperto nel 2021 e si presenta con un taglio moderno, grazie a una tap room a isola dotata di schermi elettronici con le consuete 20 birre alla spina. Qui il focus è quasi esclusivamente concentrato su IPA e Pastry Sour, con qualche interessante eccezione. Le birre sono di ottima fattura: ho assaggiato la I’m literally so excited to go and see the Rockefeller Center Christmas Tree (Double IPA) e la I swear I’m addicted to blue cheese (Belgian Quadrupel).
Se amate camminare, da Dumbo con un passeggiata di circa 25 minuti è possibile raggiungere l’area del porto, dove non c’è molto da vedere se non Transmitter Brewing (sito web). Situata nel complesso del Brooklyn Navy Yard, più precisamente all’interno di un centro commerciale, è un birrificio aperto nel 2013 che si è da subito specializzato nella produzione di birre ispirate alle Saison di stampo belga e in generale alle alte fermentazioni del Belgio. Il birrificio è dotato di una tap room con impianto a 13 vie, bottaia a vista e beer garden. I nomi delle birre hanno la particolarità di cominciare tutti con un “codice” formato da una lettera dell’alfabeto e un numero per indicarne lo stile. I prezzi sono leggermente superiori alla media (7 dollari per una 0,2) e il servizio un po’ sbrigativo, ma i prodotti sono molto buoni. Segnalo la S5 Barrel Aged Sour Saison.