Era la birra l’ingrediente segreto dei pittori danesi dell’Ottocento. È questa la conclusione che arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Science Advance e condotto dall’Università di Copenaghen, in collaborazione con la Royal Danish Academy e la National Gallery of Denmark. Come riporta Il Messaggero, lo scopo della ricerca era comprendere la composizione chimica dei dipinti per preservarli, ma probabilmente neanche gli studiosi avrebbero immaginato di trovare tracce degli scarti della produzione brassicola nelle tele analizzate. Nello specifico in sette opere su dieci sono state rilevate proteine di Saccharomyces cerevisiae (il lievito ad alta fermentazione), oltre a combinazioni di proteine di orzo, grano, segale e grano saraceno. A quanto pare i sottoprodotti della produzione della birra servivano per preparare le tele di famosi pittori dell’epoca, come Eckersberg, fornendo una superficie pittorica stabile.
La scoperta è stata compiuta grazie a una tecnica innovativa chiamata paleoproteomica, uno potente strumento che permette di analizzare oggetti artistici, anche moto antichi, identificando con sicurezza le minime tracce di proteine anche in contesti danneggiati e contaminati. La Danimarca è uno dei grandi paesi birrari d’Europa e lo studio conferma quanto la bevanda fosse parte della quotidianità anche in epoche passate.