Il rientro dalle celebrazioni per la Festa dei lavoratori coincide con una panoramica sulle nuove birre italiane, come usualmente accade di martedì su Cronache di Birra. Cominciamo l’aggiornamento odierno dal birrificio MC77 (sito web), che, complice il suo decimo anniversario, sta vivendo un periodo molto prolifico. La prima novità si chiama RU=MC^2 (4,7%) e appartiene alla linea di collaborazioni concepita proprio per il decennale dell’azienda. In questo caso il produttore ospite è il Birrificio Rurale (sito web), che per la cotta ha fornito il lievito Munich Lager propagato nel proprio laboratorio – per saperne di più date un’occhiata al progetto Bud Scars. La birra è dunque una Helles brassata con malto Pils e luppolo Hallertau Mittelfrüh, pulita ed elegante, con uno spiccato profilo maltato. La seconda new entry invece è stata battezzata Unlock Citra (10%) e rientra nella gamma Unlock dedicata al luppolo. In questo caso i birrai Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani si sono voluti confrontare col difficile stile delle Triple IPA, interpretandolo in chiave juicy e valorizzando l’iconica varietà che dà il nome alla birra. Infine segnaliamo l’uscita della versione con Brettanomyces bruxellensis della Ein Brett Vor Dem Kopf Haben, Berliner Weisse realizzata per la prima volta a fine 2021 con Brettanomyces lambicus.
Dalle Marche spostiamoci a Roma, dove il birrificio Rebel’s (sito web) ha di recente annunciato due nuove one shot. La prima si chiama Techno Smile (5.2%) ed è una Hoppy Lager nata da un grande lavoro di sintesi e bilanciamento. La componente maltata è ottenuta con tipologie Pils e Monaco, che conferiscono note di cereali e crosta di pane; la parte luppolata bilancia la bevuta con un amaro leggero e toni erbacei, floreali e resinosi. Il risultato? Una birra rinfrescante e appagante, perfetta per il periodo. La Weird Girl (4,8%) è invece una Pale Ale che intende muoversi tra tradizione e modernità . Il malto inglese Golden Promise regala un corpo pieno e rotondo, mentre la luppolatura (Magnum e Centennial in bollitura, Citra a freddo) è responsabile del carattere spiccatamente resinoso, floreale e spiccatamente agrumato (lime, pompelmo). Sono entrambe disponibili sia in fusto che in lattina.
Lasciamo la Capitale ma rimaniamo nel Lazio per segnalare l’uscita della Hazy Dubă (6,7%), nuova collaborazione internazionale del Birrificio Pontino (sito web) di Latina. Partner di cotta per questa birra sono stati i ragazzi di Bereta Brewing (sito web), birrificio rumeno situato alle porte di Timisoara. Come il nome suggerisce si tratta di una Hazy IPA, la cui ricetta prevede la preparazione di un grist con un quantitativo ragguardevole di proteine al fine di ottenere una consistenza super vellutata. La morbidezza iniziale è bilanciata da un delicato amaro finale, mentre la dolcezza dei malti si sposa con le note fruttate e resinose derivanti dal luppolo, utilizzato in varie fasi del processo produttivo. Chiude persistente e secca, invitando subito a un altro sorso. Per la cronaca “dubă” in romeno significa furgone, come suggerisce l’illustrazione presente in etichetta.
Luppolo protagonista, ma in maniera sostanzialmente diversa, anche nell’ultima creazione del birrificio Toccalmatto (sito web). La Saison du Fou (5,3%), infatti, è una Hoppy Saison: una definizione che vuole celebrare l’incontro tra il carattere tipico dello stile belga e il contributo aromatico e organolettico del luppolo. L’iter produttivo è stato molto complesso, perché ha previsto un’acidificazione del 20% del grist tramite sour kettle, con permanenza per 24 ore a 40 °C in condizioni anaerobiche. Contestualmente nel bollitore è stato aggiunto luppolo Saaz, creando una specie di birra parallela che poi è stata miscelata all’80% restante. Quindi è stato realizzato un dry hopping con Saaz, Styrian Golding, Hallertau Mittelfrüh e Amarillo e infine è stata eseguita un’infusione di oak chips a media tostatura. Il tutto è stato fermentato da un ceppo di lievito French Saison, mentre nella base fermentescibile è presente un 20% di farro a integrazione del malto d’orzo. La grafica della lattina si ispira al celebre carnevale di Binche in Vallonia, che comincia 49 giorni prima di Pasqua, periodo in cui Toccalmatto ha prodotto la Saison du Fou.
Non meno articolato è il processo di produzione della Hop Infusion (5,6%), neonata creazione del birrificio abruzzese Almond ’22 (sito web). L’etichetta è un chiaro riferimento al Giappone e infatti la ricetta si ispira al rito della cerimonia del tè delle Geishe, almeno per quanto riguarda la luppolatura. Dimenticatevi l’impiego di ingredienti non convenzionali, compreso il tè: le materie prime sono quelle standard della birra, ma il luppolo è stato aggiunto in infusione a diverse temperature per conferire un carattere esplosivo al bouquet aromatico. La Hop Infusion, che si ispira allo stile delle American Pale Ale, appartiene alla linea sperimentale Just For Fun, che il birraio Jurij Ferri presentò a marzo del 2020 durante Beer Attraction.
Concludiamo la panoramica di oggi con l’ultima novità del Birrificio Osiride (sito web) di Foligno (PG), che da qualche tempo (2021) è operativo con un impianto produttivo di proprietà dopo alcuni anni come “semplice” beer firm. La new entry si chiama American IPA (6%) e ovviamente si ispira alle classiche IPA del Stati Uniti, prendendo spunto in particolare alla filosofia della West Coast. È dunque una birra secca con un amaro deciso ancorché elegante, che si contraddistingue per note di agrumi, frutta tropicale e frutti di bosco provenienti dal luppolo (varietà Lemondrop, Galaxy e Simcoe, usate anche a freddo). Tuttavia troviamo allo stesso tempo una percentuale di avena in aggiunta al malto d’orzo, che contribuisce a rendere il corpo relativamente morbido in ossequio a un’impostazione non poi così talebana dello stile. La birra è stata presentata venerdì scorso durante la Festa di Primavera tenutasi in birrificio.