Tra i tanti eventi degni di nota degli ultimi giorni va sicuramente segnalata l’inaugurazione del birrificio Alder (pagina Facebook) a Seregno (MB), la nuova avventura di Marco Valeriani. Dopo le quattro creazioni di debutto, presenti alla prima di sabato scorso, è già tempo di una novità : venerdì 18 sarà infatti presentata la Yamada (5,5%) un’American Pale Ale prodotta con malti tedeschi e inglesi e luppoli appartenenti alle varietà Mosaic, Citra e Nelson Sauvin. Da segnalare che la base fermentescibile prevede anche una percentuale di avena. Come detto la Yamada si aggiunge alle quattro sorelle maggiori: Lewis (4,8%), una Keller Pils piuttosto in stile, Rockfield (6,8%), un’American IPA con luppoli Citra e Mosaic, Deltacolt (5,9%), una Milk Stout realizzata con lattosio e fiocchi di avena, e Gretna (5,3%), anch’essa un’American Pale Ale ma con luppoli Citra e Simcoe. Il progetto di Valeriani sembra partito col vento in poppa e chiaramente le aspettative sono molto alte per uno dei migliori birrai che può vantare la nostra nazione.
Altissime sono anche le attese per l’ultima Italian Grape Ale del birrificio sardo Barley (sito web), il produttore che per primo diede vita a questo stile (quasi) ufficialmente riconosciuto a livello internazionale. La BB Verblonde (6%) è realizzata facendo ricorso a un mix di uve bianche, per lo più Vermentino, e in etichetta è accompagnata dalla parola “dry”, che suggerisce una decisa secchezza. È proprio questo elemento a renderla fresca e facile da bere nonostante la complessità del ventaglio aromatico, in cui sono facilmente distinguibili note di frutta a polpa bianca, agrumi e frutta esotica. Il leggero tocco amaro del finale coadiuva la bevuta e contribuisce a rendere la BB Verblonde una birra gratificante sia come aperitivo fuori dagli schemi, sia in abbinamento a piatti di pesce e verdure in pastella. Non resta che provarla.
Cambiamo totalmente genere con la Baciami Ancora (10%), ultima creazione del birrificio laziale Eastside. Si tratta di una “birra dessert” la cui idea è nata dall’assaggio dei Baci di Alassio, dolci tipici della riviera ligure che consistono, semplificando, in due gusci di biscotto alle nocciole uniti da una crema al cioccolato. Il birraio Luciano Landolfi ha cercato di riprodurre le sensazioni dei Baci di Alassio in una Imperial Breakfast Stout, con l’obiettivo di mantenere distinte (ma ben armonizzate tra loro) tutte le varie componenti aromatiche: caffè, cioccolato, liquirizia e un tocco di bourbon. La ricetta prevede infatti l’aggiunta di granella di cacao e chicchi di caffè artigianale appena torrefatto, oltre a lattosio che serve per inspessire la bevuta e smorzare la durezza dei malti scuri. Oltre che in fusto, la prima uscita della Biaciami Ancora sarà in lattina, recipiente che Eastside ha recentemente deciso di cominciare a utilizzare.
Restiamo in Centro Italia per introdurre l’ultima novità a firma Opperbacco (sito web), che continua sul filo conduttore del legame col territorio sul quale il produttore abruzzese sta puntando da qualche anno. La Rusthell (4,8%) è infatti una Helles sui generis, che nel grist prevede l’impiego di una piccola percentuale di Rosciola, antico frumento della zona di Castel del Monte (AQ) anche conosciuto col nome di Grano del pastore. È ovviamente una bassa fermentazione di colore dorato, con un buon profilo maltato in cui emerge il carattere dei cereali e un finale morbido e secco. Continua dunque la liaison tra i birrifici italiani e le classiche Lager di origine tedesca, magari con un tocco personale e territoriale come in questo caso.
E concludiamo con un salto in Puglia, dove il birrificio Birranova (sito web) ha lanciato nelle scorse settimane la sua Rye Action (5%), una IPA che, come il nome suggerisce, è brassata con una percentuale non indifferente (28%) di segale. Il riferimento alla tipologia della Rye Action incorpora l’ormai immancabile acronimo DDH, che sta per double dry hopped (o hopping): aspettiamoci dunque una birra in cui gli aromi di luppolo dominano il ventaglio aromatico. La birra è stata presentata a Eurhop e fa parte della linea Why Not dedicata alle creazioni più estrose e sperimentali, nonché disimpegnate. Di certo è una IPA perfetta per questo periodo di passaggio dai mesi caldi a quelli freddi.