Cosa accomuna gli astronauti e i monaci trappisti? Probabilmente nulla, verrebbe da pensare, eppure recentemente il birrificio olandese La Trappe ha installato un sistema di riciclo dell’acqua messo a punto dagli ingegneri dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. Originariamente il progetto è stato sviluppato con l’intento di fornire ecosistemi autosufficienti per la vita dell’uomo nello spazio, ma – come spesso accade con la tecnologia aerospaziale – ha trovato una sua applicazione qui sulla Terra, adattata a un’attività apparentemente molto lontana come la produzione brassicola.
Come spiega proprio il sito dell’ESA, il sistema permetterà ai monaci di recuperare, purificare e riutilizzare l’acqua di scarto della produzione – un milione di metri cubi all’anno – per la pulizia delle bottiglie in fase di confezionamento e per l’irrigazione dei campi del monastero. Il meccanismo di riciclo sfrutta il lavoro di circa 3.000 specie di batteri e organismi vari (comprese alcune piante) per purificare l’acqua. Il progetto ha ricevuto il premio per l’innovazione dal consiglio olandese per l’acqua pubblica.