Con oggi comincia la settimana che ci porterà al Ballo delle Debuttanti di domenica 5 marzo, evento che precederà l’inizio della Settimana della Birra Artigianale 2017. Tra le tantissime iniziative che animeranno la manifestazione (mentre scrivo abbiamo superato i 250 eventi in tutta Italia), ci saranno decine di serate di degustazione. Come scrivevo ormai più di tre anni fa, le tipologie di eventi proposti dai locali birrari sono molto cambiati nel tempo e oggi incappare in “normali” degustazioni è diventato abbastanza arduo: per diversi motivi, infatti, sono state sostituite o da iniziative più fluide (tap takeover, serate informali con la presenza del birraio, ecc.), oppure da cene con abbinamenti. Eppure la semplice degustazione birraria, condotta dall’esperto di turno, è forse il modo migliore per entrare nel mondo della birra artigianale e approfondire le proprie conoscenze, senza dover necessariamente iscriversi a un corso a tema. Esistono degustazioni che sono entrate nella storia di ognuno di noi e altre che hanno segnato uno spartiacque decisivo nelle proprie “carriere” di appassionati. Nel post di oggi voglio proprio ricordare quelle che hanno segnato maggiormente il mio percorso in questo fantastico mondo.
La degustazione “gateway”
Nella mia carriera di bevitore c’è stato un momento ben preciso in cui ho varcato l’orizzonte degli eventi e sono stato risucchiato per sempre in questa passione. Quel momento coincise con la mia prima partecipazione a una degustazione condotta da Kuaska, come raccontai in un post risalente addirittura al 2011. Erano i primi anni 2000 e bevevo birra con consapevolezza già da diversi mesi, ma ascoltare Lorenzo in quell’occasione fu una vera epifania, una rivelazione che segnò un punto di non ritorno per la mia evoluzione in questo settore. Ovviamente la forza coinvolgente di Kuaska fu determinante, ma ci furono altri piccoli dettagli che resero unica quell’esperienza – era una degustazione a porte chiuse organizzata da un distributore – come la presenza di un giovane birraio di Philadelphia che si era da poco stabilito a Roma: chiaramente parliamo del mitico Mike Murphy. Se non fosse mai stata organizzata quella degustazione, probabilmente non avrei mai ricevuto una simile illuminazione.
La prima degustazione dei Domozimurghi Romani
L’epifania fu tale che qualche tempo dopo fondai con alcuni compagni di bevute la storica associazione dei Domozimurghi Romani. Uno dei nostri obiettivi primari era l’organizzazione di serate di degustazione e la prima occasione ci fu offerta da Manuele Colonna, che ci concesse la sala sotterranea del Ma che siete – all’epoca sì un vero bunker – per il nostro evento. Inutile dire che ho totalmente dimenticato il tema della degustazione, le birre in assaggio e gli accompagnamenti, però ricordo in modo vivido gli amici stipati negli angusti spazi della sala, con Leonardo Di Vincenzo perfettamente calato nel ruolo di relatore. Fu la prima di decine di degustazioni che organizzammo negli anni successivi, ottenendo sempre una grande risposta di pubblico.
Kuaska in difficoltà con la matta di Birromania
Il più grande sforzo organizzativo dei Domozimurghi Romani fu però la creazione di Birromania, il primo grande festival capitolino dedicato alla birra artigianale. Tra gli appuntamenti collaterali proponemmo anche un paio di degustazioni condotte da Kuaska e preparate in maniera casereccia tra stand e tavoli di legno. Però i contenuti erano di alto livello: birrifici di primissimo piano e abbinamenti curati da Gabriele Bonci. Il momento clou coincise con la degustazione di domenica pomeriggio, quando una non meglio identificata abitante della zona, vestita in maniera improponibile, interruppe Lorenzo entrando in scena, urlando e minacciando i presenti, rei di fare troppo rumore. Per la prima volta vidi Kuaska in seria difficoltà, ma la situazione tornò rapidamente sotto controllo e contribuì a dare un’ulteriore sfumatura bohémien a tutta la manifestazione.
La degustazione di apertura del Bier Keller
In pochi, anche tra gli appassionati romani, conosceranno il Bier Keller, il locale che Manuele Colonna aprì in zona Testaccio ere glaciali or sono. Fu un vero e proprio “circolo culturale birrario” e pur nella sua breve vita rappresentò per me e per tanti altri esperti di oggi una palestra birraria di valore inestimabile. Fu anche sede di alcune degustazioni memorabili, come quella di inaugurazione che si tenne nel periodo natalizio. L’ultima birra in assaggio fu la Stille Nacht, che a un pubblico ormai in visibilio (e visivamente ebbro), fu proposta in abbinamento a un panettone. Quella bottiglia di Stille Nacht, che in un momento di delirio puro mi feci autografare dal Colonna, è oggi in bella vista sulle mensole della mia cucina.
Le degustazioni alla Taberna di Palestrina
Un locale che per anni è rimasto fedele alle serate di degustazione, pur accompagnandole con la sua commovente cucina, è la Taberna di Palestrina. Ho partecipato a molte iniziative di Marco Valente, ma quella che ricordo con maggior piacere fu la “sfida” tra Birra del Borgo e L’Olmaia condotta da Luca “Giacu” Giaccone e basata su un format inventato da quest’ultimo. In quell’occasione ebbi la fortuna di essere tra i giudici della gara, dovendo votare la birra migliore in una serie di quattro testa a testa con tanto di abbinamento. Una formula ludica e divertente, che dimostra come una serata di degustazione può assumere delle sfumature decisamente leggere.
I laboratori sulle novità birrarie a Fermentazioni
Da quanto organizzo il festival Fermentazioni, cioè dal 2013, ho sempre cercato di curare al massimo il programma dei laboratori di degustazione. In questi anni mi sono tolto diverse soddisfazioni, come avere in qualità relatore una leggenda come Roger Protz o dedicare interventi a tanti birrai importanti italiani (Teo Musso, Agostino Arioli, Bruno Carilli). Eppure il laboratorio a cui sono più affezionato è quello sulle nuove birre presenti al festival, che faccio raccontare dai loro creatori sin dalla prima edizione. Quel tipo di laboratorio nasce sempre con aspettative modeste, ma poi sul momento si trasforma in un momento di confronto straordinario, in cui i birrai interloquiscono tra di loro e col pubblico. In pratica ciò che non dovrebbe mancare in nessuna degustazione.
Queste alcune delle degustazioni che ricordo con maggior piacere e che in qualche modo hanno segnato la mia carriera. Sapere che tra una settimana in tutta Italia ci saranno decine di iniziative del genere mi rende molto orgoglioso, perché spero che siano l’occasione per molti di portare con sé ricordi piacevoli legati alla birra. Per un programma completo, aggiornato in tempo reale, vi consiglio come sempre di dare un’occhiata al sito della Settimana della Birra Artigianale.
Quali sono le degustazione che ricordate meglio? Quali hanno rappresentato per voi qualcosa di speciale?
Ciao.
In realtà proprio di questo stavo parlando con degli amici in questi giorni: quel che gira intorno alla birra artigianale, anzichè prendere corpo in qualcosa di importante e ben organizzato, è rimasto al palo e se vogliamo peggiorato.
Mi viene automatico la comparazione col mondo del vino, dove se vuoi fare un corso sai qual’è l’organizzazione più rinomata, nonostante si siano create negli anni un paio di alternative più o meno importanti.
Ed oltre i corsi, queste organizzazioni propongono serate di degustazione per chiunque voglia inscriversi, con i prodotti di questo o quel produttore, presentate con il dovuto anticipo su un sito web ed in modo abbastanza chiaro.
Per la birra aprite cielo 🙂
I corsi li organizzano mobi (ma quelli di degustazione solo al nord, al centro sud solo i corsi per homebrewers), fb, adb, udb (che a quanto ricordo è una parte di adb che si è staccata o qualcosa del genere) e sicuramente anche qualcun altro. Di questi, tutti hanno un sito ma poi alcuni le notizie su corsi e serate le pubblicano solo su Facebook.
Uno propone un corso unico, un altro 3 livelli (per un totale quasi 800 euro a farli tutti e 3), gli altri ora non ricordo. A fine corso è previsto un esame finale e la consegna dei relativi attestati utili a non so cosa (giusto la soddisfazione personale).
Insomma per dire che su sta birra mi pare ci vogliano mangiare un po in troppi e senza essere capaci di organizzare un progetto a lungo termine, ben curato, presente sul territorio.
Sarebbe molto interessante poter partecipare a serate di degustazione organizzate come lo sono quelle del vino, ma a quanto pare a parte qualche evento organizzato dal pub di turno (appunto le serate col birraio) e pubblicate solo sulla relativa pagina fb, non si è in grado di fare.
Scusa lo sfogo.
Ciao
Carlo