L’altro ieri ero a cena al bir&fud con Giaguarino e Leonardo Di Vincenzo, quando quest’ultimo ha ben pensato di stappare una Lurisia Quattro, ultima arrivata – insieme alla sorella Dodici – nella linea omonima di Baladin. Sul sito di Lurisia la news che comunica la creazione delle due nuove birre risale ad inizio maggio, ma in effetti era la prima volta che la vedevo (e assaggiavo, ovviamente).
Come per tutta la serie Lurisia, anche in questo caso siamo di fronte a un prodotto molto particolare, creato con boccioli di rose. Sicuramente non si tratta di una novità assoluta per l’Italia (la Fleurette del Birrificio Italiano vi ricorda niente?), tuttavia l’ingrediente particolare dona alla birra un carattere davvero unico.
Per una descrizione della Quattro riporto quanto scritto sul sito ufficiale:
Nata per celebrare la dolcezza e la femminilità ; i boccioli di rosa si uniscono quindi alle eccezionali qualità dell’acqua in una fermentazione morbida e leggera che si rispecchia nella bassa gradazione, in una personalità armonica e delicata. Nel bicchiere si presenta di colore rosato e schiuma persistente. Al naso è ben presente un intrigante sentore floreale. In bocca c’è grande armonia, accompagnata da una morbida gassatura; il corpo leggero e la bassa alcolicità ne garantiscono un’ottima bevibilità .
Ho capito le note ufficiali…ma voi che dite?
Personalmente l’ho trovata molto piacevole. Il confronto con la Fleurette è inevitabile direi, vista la tipologia di prodotto. Rispetto alla birra di Agostino l’ho trovata molto simile al naso mentre un po’ diversa in bocca: forse la Lurisia risulta leggermente più complessa, nel senso che ho ritrovato anche evidenti note fruttate che nella Fleurette non ricordo. La prima comunque l’ho sempre assaggiata alla spina (non so se esistono bottiglie), la seconda in boccia.
Esiste anche in boccia!
Si impone un’orizzontale, dunque!
Ciao.Schigi.