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Teo Musso entra nel consiglio direttivo di Assobirra

Teo Musso, Baladin
Teo Musso, Baladin

Con buona pace di qualcuno, torno ancora a parlare di Assobirra, poiché è fresca fresca la notizia della nomina, tra i consiglieri dell’associazione, di Teo Musso del Baladin, uno degli esponenti più importanti del movimento artigianale italiano. Si tratta di un evento senza precedenti, poiché per la prima volta entra nell’organigramma di Assobirra un rappresentante del segmento artigianale. Nonostante il paradosso della situazione – ricordo che stiamo parlando dell’associazione che riunisce gli industriali della birra e del malto – la notizia non fa scalpore, visto la recente adesione ad Assobirra di alcuni tra i più importanti microbirrifici del paese.

A margine dell’annuncio, Teo Musso ha pubblicato una dichiarazione ufficiale relativa sia alla notizia nello specifico, sia alla sua posizione rispetto all’evoluzione del settore in Italia. Ecco le sue parole:

Il movimento della birra artigianale nato in italia verso la metà degli anni ’90 sta finalmente prendendo consapevolezza e consistenza, forte oramai di circa 250 artigiani che operano sul territorio e di oltre 600 etichette che, pian piano, stanno entrando sul mercato, sia italiano che estero, con una pregevole nomea di qualità ed immagine. Riflettendo su tutto questo ed essendo convinto che a questa evoluzione, come a tutte le evoluzioni, per avere risultati positivi deve  seguire una adeguata regolamentazione qualche mese fa ho deciso di associarmi ad AssoBirra così da avere una voce in capitolo come artigiano italiano in un mondo che sembrava parlare solo di birra industriale. È così che con lo stesso entusiasmo di sempre, e convinto dell’importanza dell’avere una voce in grado di esporre le problematiche e le esigenze molto diverse di noi artigiani della birra, ho accettato la recente proposta di entrare nel consiglio direttivo di AssoBirra. Alla luce di ciò vorrei auspicarmi che tutti coloro i quali hanno finora apprezzato il mio impegno per il mondo birrario, per i quali e per tutto il movimento mi rendo disponibile al cento per cento, mi aiutino a fare una volta di più la differenza così che la qualità del prodotto italiano possa continuare a conseguire i lusinghieri risultati e riconoscimenti finora raggiunti.

Sulla liason tra Assobirra e i piccoli produttori abbiamo diffusamente parlato su queste pagine, dove ho espresso le mie titubanze al riguardo. Trovo molto condivisibili le osservazioni sollevate da Fermento Birra, soprattutto sul fatto che la nomina di Musso ha un valore per lo più simbolico, visto che il peso dei microbirrifici sul mercato globale della birra è pressocché irrisorio. Personalmente da questo incarico mi aspetto più che politiche a favore dei piccoli produttori, un’attività di salvaguardia della cultura birraria, poiché Assobirra non sembra possedere un completo ventaglio di competenze per garantire una giusta comunicazione.

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Ancora una volta il tempo chiarirà tutti i nostri quesiti. Lascio spazio ai vostri commenti…

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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64 Commenti

  1. I went down to the crossroads, fell down on my knees.
    I went down to the crossroads, fell down on my knees.
    Asked the Lord above for mercy, “Save me if you please.”

  2. NESSUN CLONE…TRANQ. IO APPREZZO LE PERSONE QUANDO SONO VERE!!!! E ALLORA HANNO TUTTA LA MIA STIMA IN QUALSIASI CAMPO! CIAO CIAO

  3. Comunque che Teo è una personale eccezionale è un dato di fatto e le critiche, che condivido profondamente, dovrebbero essere rivolte alle azioni che non si condividono e non alle persone.
    Ovviamente è una mia personale opinione

  4. @paolo
    io non mai condiviso l’atteggiamento di molti, anche amici, di mitizzarlo ai limiti dell’idolatria quando era in auge. atteggiamento che, personaggi alla Gandhi escluso, personalmente non condivido mai in nessun caso. però non mi sembra che finora le varie discussioni siano mai uscite dall’ambito birrario

  5. @stefano
    Creare quanto ha fatto non è affatto semplice e da persona normale !
    Quando dicevo di uscire dall’ambito del personale, mi riferivo alle azioni da fare per portare avanti le proprie idee, per es. l’iniziativa di Kuaska, del colloquio pubblico con Teo, che personalmente non condivido, è una risposta a ciò.
    Quindi penso che il problema, più che il passato e quello che Teo, Leonardo e company hanno rappresentato, sia che cosa fare per rafforzare la visione giusta, cioè di un movimento artigiano indipendente.
    UB e MO.Bi. con i loro differenti ruoli dovrebbero operativamente rispondere a ciò, anche se le risposte di Agostino su Fermento mi fanno capire quanto profonda sia la frattura con il passato e questa divisione e questo passato così importante non aiutano. Ma è inutile continuare a ripetere quanto traditore sia stato Teo, ora bisogna dimostrare che la strada corretta è un’altra.
    Mi scuso se intervengo su cose che voi conoscete meglio di me, ma l’obiettivo è quello di cercare un confronto e stimolare( da appassionato, perchè voi avete ruoli istituzionali e magari una strategia, ed io faccio solo supposizioni digitali) un’operatività su un tema di vitale importanza.

  6. @paolo
    beh, che Teo sia una persona in gamba non ci piove, probabilmente più in gamba della media, ma come tante altre che conosco e che hanno avuto successo nella propria attività e nei propri sogni. questo glielo riconosce chiunque abbia onestà intellettuale, ma questo, *per me*, non ne fa una leggenda umana. può farne una leggenda della birra italiana. non più di questo. oltre ciò, per me è una persona come tante altre. quanomeno secondo le mie convinzione e la mia sensibilità: genio, come ho letto svariate volte, è una parola fastidiosamente abusata che andrebbe usata con estrema parsimonia e di fronte a maggiori evidenze. idee mie. peraltro, di fronte al bene che ha fatto al movimento birrario italiano, i recenti eventi hanno reso palese come nemmeno lui sia mosso esclusivamente da filantropia e furore culturale…

    per me, che sono un consumatore, ho interesse prima di tutto all’azione di MoBI e alle iniziative che prenderà per favorire uno sviluppo radicalmente diverso del mondo artigianale italiano, che finora non si è nemmeno vagamenet palesato. ovvio che questi accadimenti rientrano nel perimetro di questa azione. birra buona, ovunque, al giusto prezzo, come scritto nell’altro post. diventerà il mio motto. spero non solo il mio

  7. era tutto scritto.
    solo non capivo perchè. perchè Teo avesse voglia di quel posto.
    perchè avesse deciso di fottere UB con il nato morto progetto Consobir.
    perchè AB. cosa ci guadagna?
    ho letto un post di gigggi su MOBI dove diceva perchè se potevi essere la primadonna di confartiianato sei diventato l’ultimo p..la di AB?
    ed oggi ho capito.
    Teo non è un artigiano. La mia Matilde aveva ragione. non lo è più nel vissuto della gente. è uno che ha svoltato che ha fatto i soldi. ma ormai non segue più le produzioni direttamente.
    il prodotto di un artigiano come lo intendo io è frutto della fatica e del contatto diretto con il prodotto.questo è magari ruvido, imperfetto ma assolutamente originale. a una storia da raccontare, una storia vera non una verosimile ben conditadi marketing.
    l’allievo che segue le indiazioni del maestro lavora su specifiche, schede tecniche dati standard e controlli. la sua possibilità di intervenire, innovare è praticamete zero.
    il tutto diviene impersonale ed a quel punto lo diversifica dall’industria solo la quantità.
    ecco sono convinto che Teo avesse intuito per tempo che ormai non erapiù possibile parlare dilieviti che ballano, lettere ai ministri etc…
    il timore era che se il movimento cresce se la gente conosce gli artigiani comincia a capire . nessuno confonde aiechen con un arigiano e tutto sommato sono mercati che difficilmente si incontrano.
    la birra di qualità, la birra artigianale vive di riconoscibilità. e se cominci ad essere assimilato a industria allora sei fuori.
    così l’entrre in AB barattndo la causa comune per uno scranno serve per accedere alla forza comunicativa di AB così che sdoganandosi dalla nicchia dei forum possa non risentire della nuova dentificazione.
    dal punto di vista i chi è cresciuto mi smbra ottimo.
    ho stima non ricambiata per Teo, e trovo legittime le sue scelte.
    francamente il percorso che lo ha portato allo scranno “vendendo” tutto il movimento birraio artigianale non lo tollero.
    e credo che UB abbia la responsabilità di agire oppure decida di sparire per sempre.

  8. @Marcos: trovo il tuo ragionamento condivisibile, ti chiedo però (come faccio spesso ultimamente) quali sarebbero secondo te le alternative per evitare che la birra “diversa” (uso questo termine evitando il termine “artigianale”) sia scriteriatamente data in pasto a chiunque, cosa comunque già avvenuta…Sembra che tutto questo sia una sorpresa per molti.
    Mi sembra chiaro che anche se la birra artigianale non smuova in questo momento le masse economiche di quella industriale, rappresenta comunque la nuova “sensazione” per uscire da una fanga di crisi e che quindi tante “volpi” abbiano trovato terreno fertile per conquistare, proprio perchè non c’è mai stata un’adeguata resistenza… Teo credo lo abbia sempre saputo, meglio lui che un riccone uscito dal nulla, almeno ha le basi tecniche. qualche anno fa era una scommessa nel buio, ora è una vittoria sicura…E dietro cosa c’è per difendere culturalmente l’artigianato? Nulla…Vero?
    Tu cosa fai per il tuo prodotto Marcos?

  9. Marcos fa buoni prodotti , non prende per il culo nessuno, non “l’ha fatto per noi ! ” (cit.) ed i suoi prezzi sono piu’ bassi del 90% delle altre birre italiane.

    piu’ di così un birraio cosa deve fare?

  10. @ Colonna
    credo che BienK abbia sintetizzato meglio di come avrei saputo fare io ciò che ti avrei risposto.
    qui però non è ciò che faccio io che conta ma il fatto che Teo ha fatto una scelta slle spalle di tutti della quale beneficierà solo lui.
    questo non lo accetto. forse (ma molto forse) al suo posto avrei fatto lo stesso.
    magari però avrei evitato atteggiamenti magnanimi del tipo io avrò cura di Voi.
    lui si fa i c….i suoi e basta.ed io sarei contento se dicesse: di voi non me ne frega arrangiatevi… MAGARI
    @Lallo
    è un pò che leggo i tuoi post ed a parte la maleducazione del maiuscolo faccio fatica a ricordare un intervento che fosse di un pensiero compiuto ed originale.
    che ci scrivi a fare? mah. chiaro che parliamo di Teo mica sono io che faccio il bulletto con Assobirra.

  11. @Colonna
    Manué, quanto stigmatizza Marcos, cioè aderire ad AB e poi proporsi come guida spirituale su chi lo vorrà seguire nell’impresa sarai d’accordo che è quantomeno un tantino presuntuoso… ma chi l’ha investito di questa rappresentanza? ce l’ha realmente? forse sì. boh. a me un po’ di fastidio il comunicato stampa francamente me l’ha messo. io, nella mia ingenuità, vedo in Italia un certo numero di attori parimenti degni che tutti assieme danno dignità al nostro panorama. senza nulla togliere al suo carisma, la visione del pater familiae della birra artigianale è anacronistica e sorpassata da almeno un paio di anni. parlo di immagine della birra e di cultura. non di business. credo i toni scelti non siano stati i più felici

  12. E BASTA BLA BLA….IO MI STO’ BEVENDO UNA BUONA AMBER SHOK DEL MITICO BIRRIFICIO ITALIANO!!!!!!! E DICO W AGOSTINO ARIOLI!!!!! E SALUTE A TUTTI!!!!!!

  13. condivido in toto Marcos.

    colonna mi spiace, ma “artigianale” è una parola sulla quale teo ci ha fatto i soldi dicendo che le altre birre erano fatte x i soldi mentre i suoi prodotti avevano un cuore.
    anche la fullers fà ottimi prodotti tanto per dire…ma non è certo una birra artigianale , e baladin difatto non è piu un birrificio artigianale e ne sta abusando.
    non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, non si può far fare la birra dagli altri rimarchiarla farci profitto e poi dire che sei un micro artigiano, senza che chi ti ha supportato non sgrani gli occhi.
    per carità uno può anche acquistare e rivendere , ma non credo sia la fiolosofia della birra artigianale, ma più quella del commerciante.

  14. ripeto ancora non sono kuasca ne shigy ma solamente un simpatizzante della birra artigianale. dunque non scrivo tesi su questo blog ma quello che penso approvo o dissaprovo e nessuno PUO’ VIETARMI DI SCRIVERE!!! ne tanto meno il professesore….delle birra che ha criticato ieri. punto

  15. @SR & Marcos: Effettivamente posso trovarmi d’accordo su alcune frasi dette un pò…così…Capisco che possono suscitare qualche commento negativo. Quello che volevo però far risaltare è che in un mondo dove (cito Pistillone) “artigianale” è una parola sulla quale teo ci ha fatto i soldi…E’ estremamente preferibile avere Teo al comando piuttosto che un qualsiasi altro approfittatore del momento.

    …perchè, caro Pistillone, “birra artigianale” sono due paroline dove MOLTI ci fanno i soldi, e in ogni settore che muove la nostra bevanda, è preferibile che a muovere il motore ci siano persone tecnicamente preparate e che sappiano come si sta indirizzando il mercato, prima che tutto cada in mano a persone peggiori…Che già ci sono…

  16. @Pistillone: forse volevi dire che Teo non è più un artigiano perchè ha dei dipendenti che fanno la birra Baladin, piuttosto che dire che baladin non fa più birra artigianale??? Cosa c’entra Fuller’s con Baladin? Penso che i processi produttivi siano “leggermente” differenti…

    Che vor dì birra “artigianale”???

  17. @colonna..

    hai ragione che vò di birra artigianale?.
    me lo sto chiedendo anche io credimi.
    quello che mi avevano raccontato 5-6 anni fà ora non và più bene, se hai qualche suggerimento sono qui ad ascoltarlo.
    non sono un integralista, amo le flyng dog, e le great divide che sono birre sicuramente fatte con impianti enormi che subiscono elaborazioni, però non mi piace essere preso per culo tutto qui.

  18. Fino a prova contraria Open è una birra di e prodotta da Baladin. Non mettiamo in giro voci senza fondamento, please…

  19. Ho messo un commento altrove, niente di che.
    Sento nella discussione l’eco di un discorso che in altri contesti suona così, per capirci: “Casa Vissani non fa più alta cucina perché Gianfranco Vissani fa marchette in tv e non sta ai fornelli”. Magari poi i cuochi eseguono rigorosamente quanto dice il capo, però se lui non c’è fisicamente, se non c’è il brand, il resto vale meno per definizione. Mi sembra qualcosa di simile per Teo.
    Ripeto, l’ho conosciuto ieri sera quindi vado a sensazione. So che anche Leo ultimamente fa una cotta ogni morte di Papa, però se non erro sulla Guida di Slow Food, scritta da chi ci capisce, è senza meno il migliore d’Italia: tra 5 e 4 stelle sbanca. Questo per dire che se il manico c’è, c’è.
    Poi vabbè, che ieri Teo parlando della X-fumé si stava quasi commuovendo.. avrà solo fatto impressione a un pivello come me. Che le birre di stile ossidativo siano una novità mondiale potrà darlo a bere a me che non ne capisco, tanto non è (più) artigiano…
    Insomma, da un poco fuori il mondo della birra artigianale italiana è in grande fermento, e voi sapete molto meglio di me grazie a chi. Il difficile è non concetrarsi troppo sulle discussioni interne e tenere sempre presente il punto di vista esterno, di chi consumerà e di chi dovrebbe essere invitato a svoltare i propri consumi brassicoli.
    La verità non esiste, questo è chiaro..

  20. bravo andrea! in questo blog ci sono dei personaggi che remano contro baladin chissa’ xche’?????? non fa’ niente….sempre mitico teo musso!!!!!!!!!!!

  21. @colonna
    Io non vedo l’esigenza di una guida, bensì di tanti buoni protagonisti. Non auspico una miriade di pub cialtroni, ma un maggior numero di publican volenterosi che cmq non intaccheranno le stelle, ma saranno per loro nuovo stimolo e offriranno qualche alternativa per una birretta buona e una serata semplice e economica. Ieri all’s-lunga ho visto la Duvel. Mi ha reso contento. Non mi avrebbe reso contento una Arabier perchè conosco le differenze “industriali”. Ma la Duvel è una buona birra e ora accessibile. Nessuno si scandalizza del fatto che in Belgio vendano le Cantillon al Delhaize, perchè dovremmo farlo in Italia? Comprendo le esigenze di chi, come te, questo mondo ha contribuito a forgiarlo e vorrebbe conservalo… Per business, certo, ma indubbiamente anche per amore. Ma ho visto realtà più sviluppate della nostra, meno vergini di sicuro, ma infine più entusiasmanti. Gli USA. Là si è trovato un equilibrio che ha reso felici tutte le parti, escluse forse quelle industriali di bassa qualità. Forse in Italia troveremo il nostro equilibrio che per ora non si è mai nemmeno palesato. Magari Schigi e Kuaska hanno ragione nel pretendere schiene più dritte. E forse hanno peccato di indulgenza in passato. In tutto questo discorso però ci si dimentica sempre degli appassionati, tanti, gente come me, un po’ rompiballe se vuoi, che la birra la seguono da tanti anni con sacrifici, spese, per pura e semplice passione, e che hanno anche loro fatto la loro parte, in tanti modi, nella diffusione della cultura birraria, senza un interesse economico e senza farci UN EURO. Se oggi questo piccolo mondo mostra così tante fratture, se l’appoggio di tanti appassionati viene messo in discussione, forse è anche perchè il credito iniziale e tante aspettative con gli anni sono state frustrate e deluse. AB è solo un tassello di questo discorso. Credo che i pro dovrebbero riflettere su questo punto… Oggi l’appoggio e l’entusiasmo, ammesso che interessi poi davvero ai pro e ho seri dubbi, va “guadagnato”… Visto che cmq siam qua a parlarne

    Ps: uè rispondimi a FB che organizzo la trasferta!

  22. intanto devo delle scuse a lallo per il mio post n° 14.
    @colonna
    sono daccordo artigianale e qualità sono parole ormai prive di significato. però l’ingrsso di artigiani in AB senza reali mtivazioni contriuise a far confusione.
    tra l’altro vorrei dire che anche tra i cosiddetti artigiani ci sono quelli che la birra non la fanno ma se la fanno fare. poprio per questo la chiarezza era fodamentale e UB stava lavorando in quella direzione.
    invece il percorso consobir assobirra è stato fatto proprio per non fare chiarezza.

  23. @marcos
    Vorrei tanto capirci di più ma non riesco. Dire che artigiani entrino in AB senza reali motivazioni, cioé dire che due pilastri storici come Baladine e Birra del Borgo facciano le cose senza un senso, boh, mi stona. Ripeto, Teo lo conosco da ieri sera ma tutto mi pare tranne uno che nella vita ha fatto cose a caso, o peggio lasciandole incompiute.
    E pensare che sono rimasto colpito dall’energia che mette nel parlare delle “solite” birre in una delle tante “solite” serate. Ha ripetuto di aver seguito oltre 3.000 (tremila) fermentazioni, sbaglio io a considerarlo come uno che ha aperto le acque nel settore e che non ha alcun interesse a “farsi fregare” dai pesci grossi? Anzi..

  24. @Alessandro
    non sbagli. la stima che ho per Teo deriva dl fatto che se Lui non avesse fatto ciò che ha fatto io oggi non sarei qui.
    purtroppo le motivazioni che lo spingono oggi (è il mio parere) sono nefaste.
    e non incontrano la mia approvazione. ma sai cosa se ne fa lui della mia approvaione? ecco appunto!
    ciao

  25. @marcos
    Magari è una decisione importante e ancora troppo “calda” per valutarne gli effetti. Ammetto di non conoscere gli altri birrai coinvolti, se non Maltovivo per un paio di grandi bocce, ma possibile si siano “innefastiti” tutti? La sensazione è che si voglia entrare nelle stanze importanti, dove si fanno i numeri, per far salire di livello il confronto.
    E quando a farlo sono cavalli di razza potrebbe essere una garanzia, che ne pensi? Sinceramente, hanno talmente tante robe in testa, 200 serate l’anno, l’Open di Roma e oltre, birre che vanno come il pane, insomma: il loro business mi sembra che vada alla grande, l’auspicio è che si voglia in qualche modo rilanciare il confronto Davide vs Golia.

  26. Morichetti, hai visto ieri Teo e ti ha affabulato.
    Tutto normale, c’è gente che si è ripresa dopo tre anni.
    Aspettane cinque, per sicurezza, e poi parla di cose che conosci un po’ meglio.

  27. Alessandro non ascoltare Schigi 🙂 e continua pure a esprimere le tue idee liberamente, che tra l’altro fai in modo pacato e umile, com’è giusto che sia… magari ci fossero più persone a seguire il tuo esempio…

  28. @Andrea un messaggio più cazzuto non potevi scriverlo.

    A) chi gli sta impedendo alcunché?
    B) non mi sembra per nulla pacato e umile, ma uno che vuole dare lezioncine a gratis, citando Vissani, “Leo” e linkando il blog per darsi un tono.
    L’atteggiamento non so nulla ma vi dico io… con me non attacca.
    C) quando uno fa riferimenti a “più persone” che non sono “pacate e umili” dovrebbe avere il coraggio o di dire a chi si riferisce o dovrebbe cancellarne i messaggi.
    Anche quelle persone ti fanno comodo per la vivacità del tuo blogghino, quindi non ti chiedo di ringraziarle, ma almeno non scassare.

  29. @tutti: pochi di voi fanno i conti con la cosa più importante e che muove ogni interesse: la denara…Ora, la massa smuove la denara e la massa ha scoperto una via alternativa a quello che ha sempre bevuto inconsapevolmente, e chi ha i mezzi per farlo inizia a conquistare il nuovo territorio…AH, QUANTO VORREI FARE NOMI DI CHI VERAMENTE INQUINA…Però non posso, forse creerò una Matilde anch’io ;-)…E in tutto questo, apprezzo Teo perchè lo reputo nel suo mondo creativo un “geniale”, per quanto tutto questo fosse facilmente prevedibile. In fin dei conti ha faticato, ha fatto sacrifici, e ora gioca su un terreno sicuramente più spianato, ma a tirare il trattore all’epoca c’era anche lui. Quindi meglio lui che altri, poi le sue parole potranno non trovare consensi o sembrare mitomani, ma dovendo scegliere preferisco affidarmi alle mani di chi un potere se lo è costruito con le proprie mani, non con chi gode del lavoro degli altri.

    Poi il tempo per godere di sensazioni bevendo un gran prodotto in compagnia dei Tyrser, di Stefano (sarebbe ora di averti a Roma…Ho letto su FB, ti attendo!!!), del Presidente o di Schigi si troverà sempre, e lì escono le sensazioni di chi ha vissuto quella birra nell’intimo…e ne uscirà una bella serata…

    Scusate ma sto al secondo litro di Makkestout…

  30. @Schigi
    Ho corso con piacere il rischio di passare da quello amabilmente “affabulato”, sono sbarbato ma con misura;-) .. e se vino e birra non danno anche qualche scampolo d’infinito sai che noia! Lo stesso piacevole contagio che trasmettono Leo, Jurij, Lorenzo, ed è sempre bello vedere emeriti disinteressati del settore che, dopo una serata con loro, si informano su dove trovare i prodotti o altro. E’ bello sentirne il contagio per l’umiltà e la dedizione. Ce ne fosse di gente così, e se poi magari sbaglia è nell’ordine delle cose. SE sbaglia, SE i fatti alla lunga danno ragione a chi critica.
    Di assodato, al momento, c’è che due produttori assolutamente leader (cioé guida) hanno fatto una scelta importante coinvolgendo altri. Loro non possono avere la certezza di esser nel giusto e lo stesso vale per chi non condivide, mi sembra una constatazione su cui si possa convenire. Ai posteri l’ardua sentenza.

  31. Appunto perché sei per il non scassamento reciproco, eviterei di suggerire alla gente di farsi 5 anni di apprendistato prima di poter esprimere le proprie idee. Per il resto te la stai prendendo un po’ troppo…

  32. @colonna
    vado OT. se quella canaglia del tyrser mi diceva un po’ prima di quest’ultimo blitz mi aggregavo… è che il trasporto era già lievitato. cmq resta per l’evento di settembre, se la data è ufficiale! mi hanno raccontato che hai temibili idee in testa per l’evento… è la volta che mi fermo qualche giorno… o che mi fermo per sempre e in posizione orizzontale…

  33. io mollo.
    per l’ultima volta: il problema non sono le persone ma l’etica.
    i danari per quato mi riguarda (@colonna) sono l’ultima cosa: se hai lavorao bene nn saranno un problema. se invece sono l tua prima preoccupazione allora io non ci sono. tanto quando ce ne andiamo li lasciamo qui.
    mi piace pensare che con il mio lavoro propongo un pò di me a chiunque abbia la gentilezza di acquistare una mia birra.
    la cosa buffa che le motivazioni che per colonna e alessandro sono alla base della giustificazione delle mosse di teo sono per me la cosa che più mi sembra sbagliata.
    Teo è sicuramente un grande (ammetto che la stima mia per leonardo è molto minore) ma la scelta ce ha fatto la pagano tutti i micro. e comunque ci vende che l’ha fatta per il movimento quando in realtà ha in mente solo il suo unico tornaconto.
    per carità visioni diverse, scelte legittime, ma non mi va che si dica ce le si fa per aiutare a crescer la birra artigianale.
    ormai teo e leo non sono più artigiani (per come intendo io un artigiano); la componente imprenditore da tempo ha preo il sopravvento.
    @colonna
    Matilde non puoi inventarla è la donna migliore del mondo e per mia fortuna non rimane affascinata dai falsi miti. preferisce gli spiantati romantici ribelli che vivono ancora di passioni e accettano il buono ed il cattivo che deriva dalle scelte fatte.
    mi dispiace ma se veniamo a Roma te la porto. così forse capirai che c’ altro oltre al successo (danaro) personale.
    p.s. ma perchè non ti esponi e dici chiaramente chi secondo te inquina? cosa ti spaventa?

  34. @marcos: se dici così Matilde potrei rubartela, se non fosse che mi sto sposando (e dovresti vedere il mio vestito da matrimonio…).
    Mi trovi concorde nell’anima, ma in questo momento sono consapevole della realtà in cui vivo (almeno da noi) e mi adatto rimanendo me stesso (e non è una contraddizione).

    Spero sempre che chi inquina realmente venga riconosciuto dalla gente, è una fantasia…anche se tutti i nodi, prima o poi, vengono al pettine. I nomi li ho fatti, talvolta, chi mi conosce ha già fatto la sua scelta…Infatti mo vado da Tyrser che sarà già ‘mbriago!

  35. @pistillone
    per favore, dai, non sparare cazzate, conosco teo da quasi trentanni, abito ad una spanna da dove si produce la open, non c’é il caso di andarmi a leggere i post indietro.

  36. @andrea
    è solo birra… non funziona per me.
    C’è gente che si scanna sul ng sulle autoradio…sono appassionati, che ci vuoi fare…

  37. “se vino e birra non danno anche qualche scampolo d’infinito sai che noia”…questa frase è patetica.
    Sei a letto da una vita, svegliati ché sei grandicello.

  38. @Andrea
    mi spiace che gente competente come Schigi si abbandoni a insulti di basso livello totalmente immotivati.

    @Schigi
    con tutto il rispetto per chi ci ospita del “fesso” dai a qualcun altro. Invece che una persona matura scrivi da sbarbato che dietro ad uno schermo fa il figo dispensando insulti a dx e manca.
    Beninteso, non che la cosa mi turbi, vale esattamente nella misura in cui ti abbandoni davvero a una bassezza di linguaggio che mi stupisce. Sinceramente.
    Quanto al tuo commento sul vino che ti sei andato a leggere, dico solo una banalità che dovresti ben conoscere. Dovresti. Criticare un vino senza averlo nel bicchiere, così a memoria, è da persone poco accorte, se permetti, nonché da assaggiatori saccenti e superficiali. Considerando che ero alle cena Patrimo vs Sassicaia con altri 3 sommelier, e considerando che eravamo pienamente concordi nell’analisi.. davvero.. rilassati.
    Ultima riga per una postilla. A casa mia, indicare eventualmente un sito è solo segno di civiltà digitale: si da un elemento in + a chi naviga x conoscere l’interlocutore, potenzialmente sconosciuto (come ad es. a me ha fatto piacere leggere i racconti d Tyrser, ad es). Se a casa tua è un modo per darsi un tono, allora fai bene e non metterci nulla.

  39. morichetti… mi hai dato del tesoro, che detto da te è peggio di fesso.
    La cosa più incredibile è che il buon Bernardi ti faccia scrivere per lui.
    Io ti scrivo una cosa sul Patrimo su Intravino…e tu mi rispondi di qua …dove , per inciso, credo non gliene freghi niente a nessuno?
    Queste sono proprio le basi.
    Fai il bravo, vedi di usare la testolina.

  40. quando c’e’ di mezzo….super musso tutti si scaldano!!!! bio musso fa’ scaldare gli animini!!!!! chissa’ xche’??????? MEDITATE GENTE .MEDITATE…

  41. son già anni che il Baladin sta prendendo una brutta strada, poi con questa sedia in AssoBirra… 8(

    Sarà la Baladin che prenderà qualcosa dalla Moretti o viceversa? Immagino che livelleranno il prezzo per prima cosa, verso l’alto…

  42. Occhio alla birra che verrà…
    Ehi…voi… cultori della birra …Non se ne può più di questo clima di caccia alle streghe, di questa specie di snobismo birrario. Ma invece di attaccarvi l’un l’altro non riuscite a pensare un po’ a noi consumatori semplici…..o…..semplici consumatori? Noi che l’odore del luppolo Cascade non lo conosciamo e nemmeno del malto Crystal, ma amiamo la birra, buona, veniamo ai vostri corsi per imparare a riconoscerla meglio, e paghiamo anche tanto per bere e per imparare, facendo girare la ruota dei consumi….Ma che vi è preso a tutti? Fate uno sforzo, per trovare una sana posizione evolutiva. Per non mandare tutto in vacca, lasciando spazio a chi veramente nuoce al mondo birrario. E che non è solo la congestione di lucro…. Vale sempre l’esempio della pianta che gira verso la luce, verso il sole, a costo di piegarsi o torcersi, perché istintivamente va verso la vita. Non è più tempo di eroismi ideologici, di integralismi settari, il mondo è complicato, lo si capisce a occhio “crudo”, basta guardarsi intorno. Perché l’universo brassicolo dovrebbe sfuggire alle complicate leggi umane/terrestri? Ma sicuramente si possono trovare compromessi, soluzioni, argini, si può agire in modo evoluto e magari anche intelligente, senza perdere il piacere del buon bere e senza svenarsi per una vera birra. Proprio voi che dite di parlare in nome della birra buona e vera state creando una confusione grottesca nel mondo dei consumatori, che non è fatto solo delle persone che vengono ai vostri incontri, alle vostre degustazioni. C’è un mondo di bevitori e di appassionati più umile e neutrale, che non capisce un bel niente di quello che sta succedendo, un mondo che sta assistendo impotente a una sorta di tutti contro tutti, birre che diventano cattive perché è “cattivo” il birraio, amici che diventano nemici, birre scelte per fanatismo, accuse improbabili, curiose farneticazioni…E dire che le premesse sembravano ben diverse e ora che i giochi si sono fatti più impegnativi, non è proprio il momento di frammentarsi, irrigidirsi…. Ma di pensare alla birra che verrà…. che inevitabilmente si dovrà confrontare con meccanismi a volte insidiosi…ma reali….Con l’intolleranza non si arriva mai da nessuna parte, diversità non significa ostilità. Vale la pena di restare con i piedi per terra e provare ad essere sani.
    Consumatori appassionati confusi e delusi….

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