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Contro la decadenza dei costumi moderni, il Session Beer Project

Penso di non sbagliare asserendo che in ogni settore esistono dei trend, che in determinati momenti finiscono con emergere in modo piuttosto evidente. Quando questi trend raggiungono dimensioni ragguardevoli, si creano dei movimenti opposti che tendono a riequilibrare la situazione. Nella birra artigianale questo fenomeno è dimostrato dalla crescente popolarità che ottengono le produzioni estreme e più eclatanti, che solitamente godono di grande visibilità a discapito di birre “normali”. Poiché queste ultime spesso rientrano in tipologie ben precise, il disinteresse nei loro confronti potrebbe facilmente rappresentare un rischio per gli stili tradizionali. Per rivalutare allora le birre “riservate” è attivo da ormai diversi anni il Session Beer Project – progetto che alcuni di voi di certo conosceranno.

L’idea nasce dal “drinks writer” Lew Bryson e da una semplice constatazione: quando egli chiede ai birrai perché enfatizzino le loro birre estreme, spesso si sente rispondere “e perché tu fai la stessa cosa?”. Naturalmente è più facile che a incuriosire gli appassionati siano le produzioni estreme piuttosto che quelle standard, traendo in inganno anche coloro che scrivono di birra – ovvio quindi che da tutto ciò si può facilmente innestare un circolo vizioso estremamente redditizio per il birrificio. Proprio per resistere alla tentazione di scrivere di birre eclatanti e per contrastare questo fenomeno, Lew Bryson ebbe l’idea di fondare un sito che parlasse solo di birre normali, definite Session Beer.

Nella visione dell’autore una Session Beer è quella birra che puoi bere a più riprese e che non è invasiva, nel senso che risulta ideale per accompagnare altre attività (chiacchierare, giocare a carte o leggere un libro, ad esempio). In particolare una Session Beer si identifica per alcune caratteristiche ben definite:

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  • Grado alcolico inferiore al 4,5%: il limite è stato individuato dall’autore dopo diverse riflessioni (e bevute) – inizialmente era fissato a 5,5%. Il grado alcolico indicato è secondo Bryson quello massimo oltre il quale una birra risulterebbe troppo invasiva, rendendo difficoltose le bevute in serie e alterando troppo velocemente lo stato del consumatore (ad esempio per eseguire altre attività, come una partita a carte).
  • Aromi in equilibrio: una Session Beer può anche essere molto complessa, ma nessun aroma deve emergere in modo dominante sugli altri. Deve essere una birra gratificante, ma anche capace di restare in secondo piano quando l’attenzione del bevitore è concentrata su qualcosa di diverso.
  • La birra non deve soffocare la conversazione: traducendo letteralmente il “manifesto” di Bryson, “una Session Beer non dovrebbe spingervi a interrompere la conversazione per iniziare a “nerdare” su quanto sia meravigliosa quella birra. Un Session Beer […] è qualcosa da bere mentre si chiacchiera, non qualcosa di cui parlare”.
  • Prezzo ragionevole: una Session Beer deve essere bevuta e ribevuta in una singola sessione, dunque il prezzo deve essere adeguato al proposito.

A differenza di quanto ritenuto da qualcuno, una Session Beer non è semplicemente una birra dal grado alcolico contenuto. Gli attributi sono diversi e tutti funzionali all’obiettivo finale: individuare una birra da accompagnamento, che si possa bere a più riprese senza che la sua presenza diventi invasiva, sia fisicamente che mentalmente.

In base ai quattro attributi sopra menzionati, sapete indicare la vostra Session Beer preferita?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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64 Commenti

  1. Evviva dopo l’acqua calda si è scoperta anche la birra. Per me la vera Pils, tutta la vita, ciò non significa che non ami ed apprezzi molte altre tipologie, ma una vera Pils è in grado di regalarti il corpo di una Tripel, aromi complessi, ma comunque armonizzati, il tutto a bassa gradazione, grazie alla decozione multipla. Per me non ci sono paragoni.

  2. Sono d’accordo con Lew Bryson al 99%,perchè in certe serate la mia session beer puo essere diversa dal solito,solitamente adoro bere pils in certe serate ipa,ma cmq sempre birre facili da bere che ti accompagnano per tutta la serata senza essere stucchevole.
    La mia session beer preferita?Augustiner Pils,non me ne vogliano le Italiane.

  3. A me non sembra ci sia questo trend, almeno qui a Roma! Al Ma che siete venuti a fà la Tipopils è costantemente la birra più richiesta, e la volta scorsa c’era una IPA low alcohol – la Den lil se non ricordo male – buonissima e assolutamente beverina che ha fatto furore! Al 4:20 la birra più richiesta è la Cream Ale di Revelation Cat che fa 5 gradi, e nell’impianto a pompa inglese si cono una manciata di porter, golden, bitter tutte a 4 gradi e mezzo.

    Ma proprio ieri leggevo della nuovissima Inferial Stout di Nogne O: 0,5%!
    Che sia il segno di una inversione di tendenza?

    • Mya come ho scritto nell’articolo, il basso grado alcolico è un carattere necessario ma non sufficiente a denotare una Session Beer. La Den Lil che hai citato è proprio esemplificativa di questo errore: è una birra estremamente luppolata, dunque lontana da quell’armonia di aspetti che rappresenta uno dei caratteri distintivi delle Session Beer.

  4. Secondo me la TipoPils non è proprio la session beer perfetta. Intanto se non ricordo male fa 5 gradi e mezzo, poi è un po’ troppo frizzante per poterne bere più di 2-3 senza accusare un tremendo senso di gonfiore e rischiare di dover interrompere la famosa conversazione di cui sopra a causa di eruttazioni incontrollate.
    Propenderei per una buona real ale anglosassone da 4 gradi e mezzo.

  5. Per me il grado alcolico è troppo limitante. ci sono birre basse che vanno contro tutti gli altri parametri e birre ad alto grado che li accontentano.

    Per me una session è L’arrogant bastard per dire; ne berrei a litri.
    Mentre se dovessi rispettare il grado alcolico sceglierei una weizen che invece è per definizione una birra non troppo equilibrata

  6. La Tipopils supera di poco i 5 gradi, ma rimango convinto che ben si adatti alla categoria di “Session Beer” definita da Bryson.

    Tra le real ale indubbiamente ci sono prodotti che più si adattano alla definizione, ma di solito falliscono quando sottoposte ai requisiti sul prezzo, nel nostro Paese indubbiamente alti. Credo che si debba cercare tra le lager tedesche il prodotto corrispondente alla definizione, almeno sul mercato italiano s’intende.

  7. le birre con frumento per me sono indigeribili se assunte oltre 0,4-0,5 l.
    quindi via blanche e weizen.
    session beer? una Mild, una Pale Ale non troppo aggressiva e/o amara, una dry stout o una stout non troppo ammorbante per il palato.

    io cmq parlo di più cambiando birra. mi stimola il cervello.
    e poi dipende dalla qualità della conversazione. ^___^

  8. alla mia ultima capatina a londra ho bevuto cinque pinte della mild di brewdog al white horse e nel mentre ho mangiato , giocato a carte , letto , tentato approccio con una tipa al tavolo , tentato approccio con una tipa di uno al bancone che non avevo visto ma era seduto proprio di fianco a lei , rischiato di prenderle dal tipo al bancone salvo poi bere la sesta pinta con lui…..dite che è stata una session sufficiente?

  9. Io vado controcorrente e discordo su tutti i punti con cui Lew Bryson descrive una session beer.
    – Grado alcolico inferiore al 4,5%. E perchè? Se fa 5,2° muore qualcuno? Una delle mie sessioni preferite è costituita da 3-4 Bos Keun di fila piuttosto fresche (che fa 10°). Se le bevi nell’arco di 2 ore e ci mangi qualcosa non da tutti sti problemi.
    – Aromi in equilibrio. Non sono d’accordo nemmeno quì. Magari una birra stra-torbata o super caffettosa non piace ai più, ma se bevi una Steam Beer caratterizzata da un Amarillo molto fresco, puoi innamorarti di quel limone e berne a fiotti..
    – La birra non deve soffocare una conversazione. Sarebbe a dire che deve passare inosservata come fosse acqua panna?? Se commenti ad alta voce il piacere erbaceo dell’intramontabile EKG rischi di distrarre il tuo avversario dall’accusare una napoli a coppe??
    – Prezzo ragionevole. Mah, il concetto di “ragionevole” è talmente soggettivo che non vale nemmeno la pensa soffermarcisi su..

    In ogni caso appoggio in pieno la contro tendenza verso queste birre super-complesse da 32° alcoolici con 26 passaggi in botti di qualsiasi cosa che nel 60% sanno di suola vecchia lavata con l’ace gentile. Non a caso la mia ultima produzione è una bitterina da 4° (la mia Session Beer!). BACK TO CLASSIC!!!

  10. @Mya. Non capisco cos’è che ti disturba. La parola con la F? Il fatto che ogni tanto si può anche fare una battuta? Hai bevuto qualcosa di “spuntato” che ti ha causato un pò di acidità al pancino? Mah.. in ogni caso amen.
    Poi non capisco perchè non c’è il tastino “replica” sotto alcuni commenti..

  11. Working Class di Toccalmatto. L’ho conosciuta all’IBF ed è diventata una delle mie preferite. Equilibrata, non è invasiva, è allo stesso livello delle real ales che si bevono in Inghilterra

  12. Direi qualsiasi Bitter Ale inglese spillata a pompa. Anche alcune IPA sempre english style tipo la Eagle che fa 4%.
    Volendo citare un’italiana, beh ho appena bevuto la Jale della Brewfist è l’ho trovata perfetta.

    • la nuova jale non l’ho ancora assaggiata “finita” ma anche la loro burocracy si presta… peccato sia fuori scala come ABV

      • vero, ottima la Jale. Ho avuto modo di assaggiarla all’IBF e mi è piaciuta parecchio, ma la Fear ancora di più! E se vogliamo fare i nomi, a questo punto anche la Dalhia del Turan merita un bel 9 come birra da sessione!

  13. Dato che oggi siamo in argomento, viene automatico fare paragoni e vedere analogie. Vale quindi per le birre ma anche per la politica questo mio pensiero: viva gli ESTREMISMI?? .. Questo non lo so, ci sarà sicuro chi m’attaccherà subito questo bel bollino ma nonostante ciò dico : viva chi ha le idee chiare ed agisce senza preoccuparsi di PIACERE a TUTTI.
    I grandi leaders raramente sono stati nel mezzo e se hanno fatto parlare di se’ difficilmente per questo anzi!!
    Esistono birre estreme ma ben bilanciate. .. E poi, non prediligo certo le “d’oppio-malto”, ma il 4.5% preclude la citazione di molte birre penalizzate forse da mezzo grado??? Lo trovo RIDICOLO….
    Ciò che a me rimane impresso, in bene e in male, è come un pugno nello stomaco!! Talvolta m’indigna, altre mi entusiasma: VIVA GLI ESTREMI quindi?? … e non chi sta tra “GNACCO E PETACCO”. Scusate ma a me ‘ste Session Beer mi stan già sulle °o0O0o0O°

  14. Io invece sono d’accordo con la definizione di Session.. Ovviamente i punti che vengono messi (su gradazione e quant’altro) devono essere presi per approssimativi.. Se una birra ha mezzo grado in più o non è perfettamente “balanced” non penso che la si debba per forza escludere…
    La domanda del post è interessante e vengono in mente molti esempi.. Ma poi alla fine ho pensato: beh, dipende da che tipo di “session” si sta facendo..!!
    Una chiacchera con l’amico/a a fine serata? Ok per la Bitter o la Golden Ale.
    Un’incontro più intimo? puoi partire da una pils o una ipa per finire anche con una Stout..
    Una session davanti al publican in vena di ascoltare i tuoi problemi? bene anche una pale ale o una mild..
    Insomma.. Ok per la definizione di Session Beer (con la dovuta approssimazione..) ma ora tocca definire una Session!

    • Esattamente, una cosa che non ho scritto è che la definizione va presa con un minimo di elasticità. Lo stesso Bryson aveva individuato tra le Session la Edelstoff di Augustiner, prima di scoprire che fa più del 5% di alcool.

      • buona la edelstoff. una delle birre decisive per il mio avvicinamento alla birra di qualità.
        Però io non ne berrei più di due. Dipende troppo dai gusti questa visione della session

  15. Sono d’accordo molto in generale con l’idea, spesso ultimamente ho voglia di birre da bere potremo dire in “gustosa spensieratezza”, magari in più momenti della giornata e senza centellinarmi ogni sorso. Quello che onestamente mi frena, e non capisco perché si tenda a sorvolare o rimanere vaghi su questo aspetto, è il prezzo!
    In media tra spina e bottiglia, per quello che vedo in giro, ho calcolato circa 16 euro al litro.. correggetemi se sbaglio o se avete esperienze diverse.
    qualcosa da mangiare pure ci va.. quanto può essere lunga, spensierata o frequente questa bevuta?

    • Sorvolare klem? E’ un argomento che torna spesso e volentieri, basta anche leggere qualche post precedente su questo sito.
      Per il resto la tua osservazione è giusta, soprattutto nell’ottica delle Session Beer, motivo per cui l’aspetto è espressamente citato tra i caratteri distintivi fissati dall’autore

      • Intendevo sorvolare o rimanere vaghi perché non trovo mai una cifra nero su bianco con cui fare un paragone, si parla solo genericamente di prezzo ragionevole.
        Forse devo spulciare un po’ di più! 🙂
        Altra considerazione poi.. ma di che quantitativi si parla?
        un conto sono 2 pinte, un altro 4, 5 o 6… passiamo da 16 euro a 48..

          • è una cosa da non sottovalutare il prezzo, anche quello fa “session”

            In germania con con meno di 20 eurI bevi 6 bicchieri; in italia per fare lo stesso si arriva anche oltre i 30 quando va bene

  16. ….insomma, una birra da bere e da non stare tutto il tempo con il naso infilato dentro il bicchiere :-)……a cercare il sentore de “la fibbia di sandalo di monaco ‘mbriaho che la su mamma glielo diceva di bere meno ma lui ‘ncapiva na fava e si faceva anche di montenegro”

    stasera vediamo al “blind” che tipo di “session” ci beviamo………

  17. Il discorso prezzo, specialmente in Italia, è un gatto che si morde la coda..

    Davvero, se, come in Germania, potessimo farci tre litri con un ventino, forse, diverremmo dei veri Session Men(/women) come lo sono certi Crucchi… (senza toglier niente a Belgi o Anglosassoni..)..

    Mi fa piacere far presente, che, una differenza importante sui prezzi, in Italia, lo fa l’accisa (tassa alcool) molto alta (rispetto a quelle quasi inesistenti di altri paesi con grandi tradizioni birrarie) che alza notevolmente il prezzo di uscita delle birre direttamente alla produzione (si parla di circa il 30% sul costo pagato da importatori e/o distributori..).
    Al contrario, sul vino, in Italia, NON ESISTE ALCUNA ACCISA, pur essendo un prodotto con grado alcolico quasi sempre più alto delle birre..

    Poi ci può essere anche il Publican che esagera, ma i gestori professionali comprendono bene che aumentare troppo i prezzi di vendita porta un calo numerico di vendite e minor rotazione dei prodotti..

    Insomma.. non siamo nel paese più facile per bere birra..!

    • Per, assurdo, comprandole in bottiglia, con 20 eurI in germania si possono bere 22l ca di aventinus.
      In italia 6.25 litri

      CMQ si è capita sta storia dell’accisa ma vale fino a un certo punto dai…

      • Il discorso ha alcune variabili. Se rimaniamo in Germania potresti ottenere fusti di birra a prezzi veramente ridicoli da rivendere nel tuo pub, è ovvio che non puoi andare su con un furgone, comprare e attaccarti i fusti alle spine, non è legale. Devi pagare l’accisa (che non è altissima su birre di basso plato, incide di qualche euro), il trasporto, un eventuale magazzino e altre amenità (non farai tutto da solo)…Il costo si alza, poi se la prendi da un distributore onesto, ovviamente dovrai pagare il servizio e tutta la gente che lo stesso distributore paga (i dipendenti). Infatti tra qualche onesto distributore i fusti di birra tedesca sono venduti a prezzi abbordabili, ma che per ovvie ragioni rappresentano già il doppio di quando sono partiti…A meno che qualche distributore poco serio ti intorti con storie di birre nobili, ultimo prodotto di una grande tradizione, che è una birra che miracolosamente ti farà triplicare i guadagni, che non la darà a nessuno a parte te salvo poi trovarti la suddetta birra al pub più vicino al tuo…Per poi piazzarti fusti a una piotta l’uno che di base ne costano 25…Senza fare nomi, eh?

        Poi ovviamente in una buona economia da pub, questo tipo di birre ti risollevano la vita e ti danno la possibilità di servire allo stesso prezzo birre che all’euro toccano prezzi di 5 o 6 al litro, altrimenti chiuderesti in due mesi.

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