La InBev, il più grande colosso birrario del mondo, sta cercando di espandere il proprio dominio sul mercato globale della birra: è di qualche giorno fa la notizia che avrebbe in progetto l’acquisizione della multinazionale americana Anheuser-Busch. Ho preferito non occuparmene subito, primo perché stiamo parlando di mass market, secondo perché volevo attendere che emergessero diverse opinioni anche su fonti più direttamente orientate alla birra artigianale.
Rapidamente riassumo il tutto: circa due settimane fa è iniziata a circolare la notizia che la InBev fosse interessata a comprare la Anheuser-Busch. Come per qualsiasi altra operazione finanziaria di tale portata, è sorta ben presto una miriade di opinioni, supposizioni, smentite e voci di corridoio. Nel calderone è stata infilata anche la SABMiller, altro gigante del mercato, per la quale la InBev starebbe valutando un’offerta di acquisto qualora la trattativa con la A-B dovesse fallire. In qualsiasi modo finirà la vicenda, le ripercussioni sono tantissime a tutti i livelli.
Nel frattempo in giro per la rete (e non solo), sono stati pubblicati molti articoli al riguardo, che riporto in questo post al fine di offrire una sorta di “guida alla lettura” di un’operazione che comunque potrebbe cambiare la configurazione del mercato mondiale della birra. Innanzitutto credo sia interessante riportare il punto di vista di alcune voci eccellenti del movimento birrario: Charlie Papazian ha scritto diversi articoli sul suo Beer Examiner, che offrono una visione globale della vicenda; Roger Protz invece ha cercato di capire quali conseguenze potrebbe riservare l’acquisizione per la ceca Budvar – i marchi Bud e Budweiser furono assegnati alla A-B alla fine di una lunga disputa giuridica.
Tra le altre fonti c’è chi racconta le conseguenze a livello locale, come Cristopher Leonard della Associated Press su Sioux Brew o il blog Slashfood. Interessanti i post presenti su Your for Good Fermentables, tra i quali la notizia della nascita del sito SaveBudweiser.com (che a noi suona decisamente pacchiano). Altre fonti interessanti sono Brew Blog, che parla di un eventuale piano B della InBev, l’analisi economica di STLtoday.com, il sito di Maureen Ogle, in cui si affrontano le implicazioni culturali dell’operazione.