L’emergenza Covid continua a mettere in difficoltà tante aziende in tutto il mondo, comprese quelle del settore birrario. L’ultima novità riguarda il fallimento di Shelton Brothers, uno di più importanti importatori di birra europea negli Stati Uniti, a cui nel tempo si sono affidati anche diversi birrifici italiani. Come riportato da Good Beer Hunting, le finanze di Shelton Brothers hanno accusato enormemente la chiusura forzata di pub e ristoranti cominciata lo scorso marzo, poiché da questo canale dipendeva il 50% delle vendite del gruppo. In aggiunta hanno pesato in maniera decisiva gli esiti di una sconfitta legale nei confronti di un distributore dell’Illinois. In realtà le difficoltà economiche di Shelton Brothers erano iniziate già nel 2018, con la perdita di due clienti importanti come Mikkeller e Praire (che insieme coprivano il 50% delle entrate dell’azienda) e con un mercato profondamente cambiato rispetto al passato.
Le dichiarazioni di Don Shelton, uno dei tre fratelli fondatori dell’azienda, sono ovviamente addolorate:
Tra febbraio e marzo i nostri numeri (relativi alle vendite ndR) hanno cominciato a fare schifo. E intendo veramente a fare schifo. A marzo abbiamo fatto il 15% di quanto avevamo fatto l’anno precedente nello stesso periodo.
Il virus ha completamente distrutto il business dei locali, che è dove la gente preferisce provare un ventaglio più ampio di proposte. Ora le cose si stanno riprendendo, ma non abbastanza velocemente secondo la banca. E non possiamo trovarne un’altra.
Oltre che nei confronti della banca, Shelton Brothers è in debito anche con birrifici e rivenditori. Il suo fallimento dopo 24 anni di attività è una notizia clamorosa e triste nel panorama birrario internazionale.