Negli ultimi anni il mondo della birra artigianale italiana ha compreso quanto la comunicazione visiva sia parte integrante dell’esperienza di prodotto. L’etichetta, il logo, il design complessivo: non sono solo dettagli estetici, ma strumenti per raccontare identità, valori e storie. Un restyling grafico non è mai solo un’operazione di facciata, ma spesso riflette passaggi generazionali, nuove strategie o semplicemente la volontà di parlare in modo più diretto a un pubblico sempre più curioso e attento. Dietro ogni nuova immagine si nasconde un percorso di riflessione che va ben oltre la bottiglia, toccando idee di autenticità, riconoscibilità e futuro. Tutti elementi che si ritrovano nelle novità a tema presentate recentemente da Biren, Yblon e Birrificio Corzano.
Biren
Da qualche mese il birrificio emiliano Biren (sito web) è alle prese con uno profondo restyling visivo che coinvolge il logo e le etichette delle birre. La necessità nasce dalla voglia non solo di svecchiare il marchio, ma anche di segnare il passaggio ufficiale di consegne tra il fondatore Andrea Govoni e il figlio Matteo, già inserito da alcuni anni nelle dinamiche dell’azienda. Il logo è cambiato radicalmente: è stato abbondato il precedente “scudo” pieno di dettagli (le iniziali “B” e “R”, il testo “Italian Craft Beer”), per un approccio minimalista e più moderno. Ora Biren si presenta con un font dal gusto “digitale”, inscritto in un rettangolo dagli angoli smussati, nel quale compare anche la tagline “Birra artigianale italiana”. La semplicità del logo permette anche giochi grafici “eretici”, come il riposizionamento delle lettere fuori dalla loro cornice – trovate un esempio nell’attuale immagine del profilo Facebook.
Di conseguenza anche le etichette stanno cambiando profondamente. Se prima la distinzione più evidente tra le varie birre era semplicemente il colore, ora la differenziazione avviene anche tramite illustrazioni. Il colore rimane l’elemento identitario delle varie etichette, la cui struttura è stata però rivista nell’ottica della riconoscibilità e della facilità di lettura, con il nome della birra e il logo del birrificio in grande evidenza, posizionati in verticale. Al momento le birre che hanno ricevuto la nuova grafica sono Mattew, Armando e New Wave, poi seguiranno Philippe, Ton e tutte le altre.
Yblon
Lo scorso maggio il birrificio siciliano Yblon (sito web) ha celebrato i dieci anni di attività e il traguardo ha coinciso con un restyling del logo. Il produttore di Ragusa ha raccontato con spiegazioni e immagini la generazione del nuovo marchio, che è frutto di un bel lavoro grafico supportato da un profondo ragionamento sull’identità dell’azienda. Yblon infatti è un nome che richiama la terra di appartenenza, nonché il leggendario re siculo Hyblon, che il birrificio definisce “una stella alla guida della rivolta gentile” – Hyblon concesse terre ai Calcidesi e questa scelta, secondo un’interpretazione “estensiva”, può essere vista come una soluzione diplomatica per la difesa dell’identità del popolo siculo.
Il contesto storico è importante per lo sviluppo del nuovo logo di Yblon. L’elaborazione è partita dall’iniziale “Y”, che nella forma ricorda quella triangolare della Sicilia. La lettera è stata combinata e modificata, fino a costruire un pittogramma costituito da tre “Y monche” che rappresenta una stilizzazione della Sicilia stessa. Il gioco visivo di pieni e vuoti, inoltre, fa risaltare al centro una stella, che si ricollega alla figura di Hyblon – oltre a comportare connotazioni positive in generale. Il pittogramma, infine, ricorda la forma a cono del luppolo, posizionato orizzontalmente. Nella sua versione completa, il logo presenta anche il nome del birrificio, che come in passato usa un font d’impatto, semplice e pulito, e la tagline “Fermento siculo”. Davvero uno studio complesso e affascinante.
Birrificio Corzano
Tra i birrifici che nel 2025 compiono dieci anni c’è anche il Birrificio Corzano (pagina Facebook). In realtà di questo produttore della provincia di Firenze si erano perse le tracce a inizio 2023, tanto che su Microbirrifici.org è ancora indicato come “sospeso”. In realtà dallo scorso maggio è tornato ad aggiornare i propri profili social presentando la sua nuova identità visiva, che presumibilmente ha coinciso con una ristrutturazione interna e con la ripresa regolare dell’attività produttiva. Il restyling coincide con un cambio nel logo – il precedente oggettivamente scarso – e delle etichette.
Tutto ora è all’insegna del minimalismo più spinto. Il logo è identificato solamente da due segni (un segmento circolare nero sormontato da un tratto nero, entrambi su sfondo chiaro) e dal nome del birrificio. Stessa impostazione per le etichette, che si differenziano per semplici illustrazioni ottenuti dalla combinazioni di forme basilari e semitrasparenti. Una scelta totalmente in controtendenza rispetto alla precedente, poiché le birre erano identificate da disegni in stile cartoon, pieni di dettagli. In realtà però c’è un legame tra le due impostazioni: le nuove illustrazioni riprendono i soggetti delle vecchie etichette, semplificandole però fino all’estremo. In bocca al lupo per questa ripartenza!