Cominciare il mese di febbraio con una panoramica sui nuovi produttori italiani è una bella soddisfazione, anche perché siamo ancora all’inizio di un anno che molti hanno già bollato come devastante per la birra artigianale italiana. Invece le tre novità di oggi dimostrano come l’ambiente si mantenga ancora effervescente, di certo meno costante che in passato ma ancora in grado di premiare i progetti meritevoli. È il caso delle tre realtà che presentiamo oggi? Sarà il tempo a dircelo, intanto però possiamo registrare la giusta predisposizione di questi marchi, nati con base solide in termini di attrezzature, strategie commerciali e/o background dei relativi fondatori. E ci sono i margini affinché continueremo a sentir parlare di loro nel settore nei prossimi mesi.
Wild Raccoon
Apriamo con un progetto che sembra poggiare su basi solide e probabilmente si farà notare nei prossimi mesi. Wild Raccoon è il nome di un nuovo birrificio aperto a Udine, che tra pochi renderà disponibile sul mercato le sue prima birre. Il marchio nasce dall’idea di Filip Lozinski, biotecnologo molecolare, homebrewer, giudice di birre e grande appassionato di cinema, che ha voluto fondere le sue più grandi passioni in un unico progetto. L’impianto è strutturato in una sala cotte customizzata a due tini con possibilità di doppia cotta, 7 fermentatori da 20 hl ciascuno e un maturatore da 20 hl.
Il birrificio è partito subito con una gamma relativamente ampia di birre. Crush On You è una Session IPA luppolata con Idaho 7, Citra, Galaxy e Mosaic; One Of A Kind è una Pils molto classica, con luppoli Saaz e Hallertau; 5 Minute Window è una West Coast IPA che fa del luppolo (varietà Simcoe, Mosaic e Citra) il protagonista assoluto in termini aromatici; Reality Is Boring è una New Zealand Pale Lager con Nelson Sauvin, Waimea e l’innovativo Phantasm; Time And Space è una Double IPA di stampo hazy, con luppoli Sabro, Mosaic ed El Dorado; Dolci On Fire, infine, è una Pastry chiara a base acida, ispirata alla crostata d’albicocche e prodotta con impiego di lattosio e vaniglia Bourbon. Venerdì 9 febbraio è prevista la prima tap takeover di Wild Raccoon presso il locale Public House di Udine. Per saperne di più su questo produttore potete consultare il relativo sito web.
MOI Beer
Attraversiamo simbolicamente l’intero stivale italiano per approdare a Capo di Leuca nel comune di Montesano Salentino (LE), dove da qualche mese è partita la produzione del birrificio MOI Beer. Alla base del progetto c’è l’incontro tra il fondatore Mattia Sansò e il birraio Mauro Tanzarella. Mattia vanta nel suo background una lunga esperienza nell’area commerciale di una beer firm italiana e ha trovato in Mauro (diplomato come birraio presso l’UNISG di Pollenzo) il partner giusto per aprire il suo birrificio. L’obiettivo è realizzare birre facili da bere ma in grado di colpire per il loro aspetto e per la pulizia gusto-olfattiva, coniugando il tutto con uno sguardo attento al mercato. Da poco inoltre è partita l’autoproduzione di parte delle materie prime in collaborazione con una cooperativa locale.
Al momento le birre in gamma sono sei. CCCP(Ale) (5%) è una Pale Ale di stampo britannico, bilanciata tra la dolcezza dei malti e il finale elegantemente amaro ed erbaceo. Henò de MOI (5%) è una Saison classica prodotta con una percentuale di segale che conferisce un carattere rustico. Golden Dust (4,2%) è una Golden Ale di facile impatto, proposta come una sorta di alternativa alle Lager. K’n’S (3,8%) è una Session IPA dal tenore alcolico realmente “session” e con aromi resinosi e pungenti che ricordano la macchia mediterranea. Ubik (6%) è una West Coast IPA in perfetto stile old-school, resinosa, agrumata, floreale, secca e amara. Casco (8,5%), infine, è una Tripel in cui il contributo del lievito è accompagnato da una fresca nota di luppolo e una solida trama maltata. Maggiori informazioni su MOI Beer sono disponibili su Instagram.
Turaco Brewing
Concludiamo spostandoci in provincia di Varese, dove è da poco partita l’avventura della beer firm Turaco Brewing. Il marchio nasce dall’iniziativa di Gabriele Pace, che non è certo un novello nell’ambiente: ha lavorato presso Beer In, poi ha fondato Boia Brewing con i ragazzi di Balabiott occupandosi di creare le ricette, infine si è confrontato con alcune esperienze all’estero (Garden a Zagabria e Cervezas Yakka a Murcia). Ora Gabriele è tornato a casa e ha lanciato la sua beer firm, cercando di raccontare la produzione brassicola da un punto di vista etico.
Le prime tre birre di Turaco Brewing sono state realizzate presso Canediguerra. La Here and Now (4,8%) è una Landbier prodotta in decozione, luppolata con Tardif de Bourgogne, una varietà che conferisce note di alloro, genziana, lavanda, melissa, ben bilanciate con il maltato dei cereali tedeschi. La We Are Just Intruders (5,6%) è una Pale Ale realizzata con la tecnica hop stand per esaltare l’aromaticità dei luppoli Citra e Mosaic e rappresenta una sorta di denuncia sociale alla presenza dell’uomo nelle aree naturali. La The Last Fishermen (6,2%), infine, è una Hazy IPA brassata con l’aggiunta di fiocchi di cereali e luppolo Ekuanot. Tutte le etichette sono realizzate partendo dalle fotografie di Luca Zulianello, che richiamano soggetti del territorio. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Turaco Brewing.