La panoramica sui nuovi birrifici con cui inauguriamo la settimana inizia con Birra Vetra, neonato produttoreĀ lombardo sul cui roseo futuro in molti sono disposti a scommettere. E i motivi sono evidenti: alle spalle c’ĆØ un progetto solido e importante, mentre la presenza di Stefano Simonelli in sala cotta – vecchia conoscenza di molti appassionati – ĆØ garanzia di assoluta qualitĆ . Le birre attualmente in gamma sono cinque, tutte battezzate con lo stile di appartenenza: Pale, IPA, Pils, Saison e Black. Quest’ultima ĆØ quella dal nome meno chiaro: potreste pensare a una Stout, in realtĆ siamo al cospetto di una Black Lager. Alla lista andrebbe aggiunta anche la Don Zaucher prodotta in collaborazione conĀ Stavio, un’intrigante affumicata con bucce d’arancia amara.
Proprio da Stavio ho avuto il piacere di assaggiare le birre Vetra eĀ ammetto di essere rimasto molto colpito. La Pils e la Pale in particolare hanno alcune caratteristiche che, per quanto diverse e con le debite proporzioni, ritrovo in due celeberrime interpretazioni di questi stili: la Tipopils del Birrificio Italiano e la Kipling di Thornbridge, non a caso due birrifici presso cui Stefano ha lavorato in passato. Da segnalare anche le splendide grafiche delle etichetta e dell’identitĆ visiva, che rendono al meglio quando possono essere ammirate nella loro completezza. Per saperne di piĆ¹ vi rimando al sito di Vetra, con il consiglio di tenere d’occhio questo produttore in futuro.
Spostiamoci a Roma, una piazza sempre in fermento. In questo momento stiamo vivendo una fase molto attiva sia sul fronte locali, sia su quello dei nuovi marchi brassicoli, e tra questi ultimi si segnala la beer firm Contromano. In sala cotta ci sono Michele e Luca, entrambi con impieghi di birraio in altri progetti (Michele in particolare con il Birrificio degli Archi), mentre le parti commerciale e amministrativa sono affidate rispettivamente a Matteo e Paolo.
Le ricette di Birra Contromano sono giĆ tantissime. Opera Prima (4,5%) ĆØ una Helles “da battaglia”, Su ‘n rota (4,6%) una European Pale Ale con luppolo Styrian sloveno, Bipolare un’AIPA che varia di cotta in cotta, Mare Nero (4,5%) una Milk Stout con ricci di mare – sƬ avete letto bene. E ancora, la Serpe ‘n seno (8,5%) ĆØ una Belgian Strong Ale facile da bere nonostante il tenore alcolico, Jam Session una Session Ipa con fresche note tropicali, Sopra la panca (6,5%) una Doppelbock con luppoli tedeschi e Mirakel (6,2%) una Saison con pregiato Grano dei Miracoli. Anche in questo caso meritano una menzione le belle grafiche delle etichette. Per saperne di piĆ¹ vi rimando alla pagina Facebook di Birra Contromano.
Ha inaugurato circa un mese fa il Birrificio Bari, con una sede polifunzionale di 650 mq situata all’interno della Fiera del Levante. Al piano terra ĆØ presente la zona produzione e un’area degustazione che si avvale anche di un biergarten, al secondo piano invece opera uno spazio didattico multimediale dedicato al mondo del food & beverage, con attenzione chiaramente alla birra artigianale. Tutto il progetto, decisamente importante, nasce dall’idea dalla biologa Paola Sorrentino, che nel 2015 decise di lasciare il suo lavoro di manager nell’industria farmaceutica per lanciarsi in questa avventura al femminile. Dopo una specializzazione presso il Cerb e l’affiancamento al birraio bavarese Oliver Harbeck (Birrapulia), Paola ĆØ partita per la sua strada.
Non ĆØ dunque un caso che una delle due linee del Birrificio Bari si chiami Mollotutto. La Mollotutto Bionda (5,2%) ĆØ un’American Pale Ale dalle stigmate “session”, mentre la Mollotutto Rossa una Doppelbock con dry hopping. L’altra linea ĆØ invece denominata San Nicola 1807 ed ĆØ composta dalla Nicolaiana (5,2%), ispirata alle Helles tedesche, l’Arabica (5%), una Coffee Stout con caffĆØ selezione Saicaf, e l’Originale (5,3%) una Pils sul modello boemo. Infine bisogna citare un’Italian Grape Ale con mosto d’uva Malvasia (collaborazione con le Cantine Botromagno di Gravina di Puglia) e un Barley Wine affinato in botti di rovere francese precedentemente ospitanti vino Pier delle Vigne. Dettagli sul Birrificio Bari sono disponibili sul relativo sito web.
E concludiamo la rassegna di oggi con la Brasseria della Fonte, che ha aperto lo scorso giugno a Pienza (SI). Il birraio ĆØ Samuele Cesaroni, un passato da homebrewer e una grande passione per gli stili classici che si ritrova anche nelle birre che produce. Non ĆØ un caso che delle 4 birre fisse attualmente prodotte, 2 siano per amanti del genere. CosƬ la Robust Porter (6,6%) ĆØ brassata con un 5% di avena e un pizzico di malto torbato, mentre la Scotch Ale (7,5%) si ispira alle classiche (e spesso dimenticate) Wee Heavy, versioni piĆ¹ muscolari delle tradizionali birre scozzesi. La gamma base si compone poi di un’American Pale Ale (con un carattere molto orientato alle West Coast Ipa) e della Rossa di Pienza, che invece non rientra in uno stile ben definito. Tra le stagionali rientrano invece una Summer Ale (3,5%) e, per il periodo piĆ¹ freddo, una English Pale Ale (5%). Dettagli sono disponibili sul sito della Brasseria della Fonte.