Bene bene, dopo un ponte a dir poco impegnativo per il sottoscritto, cominciamo il mese di novembre con una rassegna delle nuove birre italiane. La prima – in anteprima per i lettori di Cronache di Birra – arriva dal birrificio Amiata, fresco vincitore della medaglia d’oro al Mondial de la Bière. In perfetta sincronia con la stagione, questa nuova creazione è una birra alla zucca, battezzata Pumpkin Fair e che inaugurerà il progetto Amiata Lab. Seguendo una delle tendenze emergenti in Italia, Claudio e Gennaro Cerullo proporranno infatti una serie di produzioni one shot, nel senso di ricette create una tantum e mai più riprodotte. Recentemente questa filosofia è stata abbracciata anche da Toccalmatto.
La Pumpkin Fair trae chiaramente ispirazione dallo stile birrario diffuso in America, ma introduce alcune modifiche per rendere giustizia all’ingrediente primario. A differenza di tante interpretazioni delle Pumpkin Ale, infatti, la ricetta di Amiata non fa ricorso a spezie (spesso utilizzate in modo preminente sulla zucca), per esaltare al massimo gli aromi di uno degli ortaggi simbolo dell’autunno. In questo caso 50 kg di zucca sono stati sbucciati, arrostiti, schiacciati e messi in bollitura. Il risultato è una birra leggera e beverina, caratterizzata inizialmente dal dolce della zucca e poi dal finale secco che pulisce la bocca.
La Pumpkin Fair dovrebbe essere disponibile in questi giorni al Chestnut di Livorno e al Chiaro Scuro di Arcidosso (GR). In riferimento al progetto Amiata Lab, invece, altre creazioni seguiranno nei prossimi mesi, basate su ingredienti stagionali o inconsueti, su stili abbandonati o su nuove idee di combinazione. Una nota a margine la merita l’etichetta della Pumpkin Fair, che introduce un elemento di discontinuità con le produzioni standard di Amiata, ma che appare comunque molto curata dal punto di vista estetico.
Come riporta il sito Infermento, lo scorso 23 ottobre il birrificio Dada ha invece presentato addirittura due nuove birre. Interessante la scelta dell’azienda, che ha deciso di lanciare due stili già presenti in catalogo (Porter e Saison) con lo scopo di inserire personalizzazioni più spinte e di consolidare le due tipologie birrarie.
Partiamo dalla Porter, che vanta uno dei nomi più fuori di testa della storia brassicola nazionale: si chiama infatti Sciliporter, in “omaggio” al politico tristemente famoso per le sue performance televisive. Ecco come viene descritta:
Birra nera, profondamente maltata, dai lunghi echi di caramello, tostato leggero e note quasi legnose. In bocca il corpo è pieno, torna forte il caramello insieme ad una nota aspra che si lega ad un finale nettamente amaro e leggermente arrostito, decisamente pulente. Abbinamenti felici con carni alla brace. Da provare assolutamente anche con la spongata.
La Saison si chiama Rrose Sélavy e a differenza della Sciliporter segue in maniera fedele (almeno nelle intenzioni) lo stile di riferimento. Nessuna speziatura esotica, nessun ingrediente insolito, ma solo un grande lavoro sulle materie prime di base:
Birra dai riflessi aranciati, al naso note di frutta gialla, pepe e crosta di pane, dal sapore deciso ma fresco, merito anche del lievito che conferisce una piacevole nota acidula. Il finale è secco e piacevolmente amaro col retrogusto dominato dalle note erbacee e pepate dei luppoli. Ottima con primi piatti saporiti a base di pesce. Da provare anche con i piatti della tradizione emiliana.
Concludiamo infine con una nuova collaboration brew tra l’italiana Amarcord e l’americana Brooklyn. Come raccontato da Fermento Birra, dopo la Amarcord Special Reserve è ora il momento di AMA Bionda, pensata da Garrett Oliver come una birra artigianale da tavola. Il blog del birrificio statunitense la presenta in questo modo:
E’ una birra dorata con un delicato ma complesso carattere floreale e fruttato, nata da malti aromatici, tre tipologie di luppolo, miele di fiori d’arancio siciliano e acqua locale.
Se siete curiosi di provarla, dovrete però recarvi negli States, dove sarà disponibile attraverso la rete distributiva di Brooklyn Brewery.
finalmente una pumpkin ale senza cannella, ne parlavo giusto oggi sul MOBI, ebbravi i Cerullo.
Sono molto curioso di assaggiarla!
la sciliporter è da bere responsabilmente!
La Sciliporter dovrebbe essere prodotta dalla Stronzo Brewery. Così per assonanza..