La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane si apre con due novità provenienti dal birrificio Eastside, uno dei produttori più prolifici di questa prima parte dell’anno. A metà maggio l’azienda di Latina ha annunciato Roma Amor (4,5%), una Belgian Pale Ale fresca, fenolica, erbacea e agrumata, creata in collaborazione con il birrificio austriaco Bierol (sito web). La ricetta fonde tradizione e modernità, soprattutto in termini di luppolatura: le varietà impiegata sono Citra e Saaz, aggiunte sia in bollitura che a freddo. Interessante la percentuale non irrilevante di segale a integrazione del malto d’orzo, mentre della fermentazione è responsabile un ceppo di lievito Belgian Ale. La seconda novità di Eastiside si chiama Another Sunset (6,6%) e può essere considerata la sorella minore dell’Another Sunrise, uscita poco più di un anno fa. Anche lei è una sorta di IGA alla frutta: il mosto di birra è miscelato con quello di uve Sangiovese, fornito da Sete, e quindi fermentato con lievito Belgian Strong Ale; successivamente sono stati aggiunti frutti di bosco freschi (50 g/l) e quindi è stata effettuata una rifermentazione in fusto e in bottiglia con un mix di tre lieviti selvaggi.
Si allunga il numero delle birre artigianali analcoliche prodotte in Italia, che ormai dovrebbe aver raggiunto e superato la doppia cifra. L’ultimo birrificio a essere entrato nel club è Crak (sito web), che recentemente ha annunciato la sua Mundaka Zero (0,5%). Come il nome suggerisce, è una versione senza alcol della Mundaka, la classica Session IPA della casa che negli anni è stata declinata in tante versioni diverse (Sunset, Sunrise, Sunsplash, Sunshine, ecc.). Mancava appunto solo la sua incarnazione analcolica, che ora è regolarmente disponibile nello shop del birrificio veneto. Il sito di Crak non offre troppi dettagli sul processo produttivo, se non che la parte citrica è ancora più evidente e si accompagna a un finale crispy di cereale delicatamente amaro. Curiosamente viene definita una bassa fermentazione… Non rimane che assaggiarla per ampliare le nostre conoscenze su una nicchia produttiva in forte crescita. Quale sarà il prossimo birrificio artigianale italiano a sfornare una birra analcolica?
Non è analcolica ma comunque dalla gradazione molto contenuta l’ultima nata in casa War (sito web), produttore alle porte di Milano che torna a sfornare nuove birre dopo un periodo di “riposo”. La new entry si chiama Berliner Life (3,5%) e, come potete immaginare, si ispira all’antico stile acidulo della città di Berlino. Non aspettatevi però una delle solite Berliner Weisse con aggiunta di frutta, perché in questo caso la ricetta è piuttosto standard: frumento non maltato in aggiunta al malto d’orzo, acqua, luppolo e lievito. Il risultato è una birra fresca e dissetante, contraddistinta da una buona secchezza e una moderata acidità. Se volete assaggiarla dovrete attendere ancora un po’: la Berliner Life sarà disponibile solo a partire da martedì 6 giugno.
Continua la serie di collaborazioni estere per il veneto Lucky Brews (sito web), che per la sua ultima creazione ha coinvolto il birrificio Peninsula (sito web) di Madrid. La Entre Amigos (6,4%) è una West Coast IPA brassata con malti Pils e Pale di provenienza tedesca e luppolata con un interessante mix di quattro diverse varietà: Mosaic, Cascade, Chinook e Idaho 7. Di colore dorato carico, è una birra molto bevibile e scorrevole, ma caratterizzata da una certa complessità aromatica grazie alle note di frutta a polpa gialla e resina di pino. Si distingue per una discreta secchezza e per un punto d’amaro piuttosto elevato. La Entre Amigos è stata presentata sabato scorso un occasione della seconda tappa del Campionato nazionale di homebrewing organizzato da Mobi. Molto bello il look della lattina, dal vago sapore anni ’70.
A proposito di eventi tenutisi nel passato weekend, tra le 20 birre a rotazione disponibili nel corso del tredicesimo compleanno del birrificio Dada (sito web) c’era anche la nuovissima Bad Brownie (4,1%). Creata in collaborazione con i birrifici Argo (sito web) e Bellazzi (sito web), si ispira alle antichissime London Brown Ale, birre disponibili in passato nell’area di Londra e oggi quasi totalmente scomparse. Nelle sue Style Guidelines il BJCP le inserisce nella categoria Historical Beer e ne riassume le caratteristiche in questo modo:
Una birra scura a bassa gradazione alcolica, dolce e maltata, con un aroma complesso di caramello e mou e un finale dal sapore dolce.
Spesso questa dolcezza era resa grazie all’aggiunta di zuccheri non facilmente fermentabili, come il lattosio, che infatti si ritrova nella ricetta della Bad Brownie. La descrizione sembra in linea con il modello di partenza (note di nocciola, caramello e un tostato “morbido”, corpo esile, ingresso dolce), a eccezione del finale leggermente amaro e soprattutto della chiusura asciutta, elementi che però sono sicuramente utili per aumentare il livello di bevibilità.
E concludiamo tornando ancora in Veneto per presentare la Nacho Libre (4%), ultima creazione del birrificio Ofelia (sito web). La birra è un omaggio al Messico e in particolare al cocktail Margarita, che si realizza con tequila, liquore all’arancia e succo di lime (o limone) e viene servito con sale sul bordo del bicchiere. La Nacho Libre rientra quindi nel filone delle birre ispirate dal mondo dei miscelati e prevede l’aggiunta in bollitura di buccia di arancia essiccata e a fine fermentazione di scorze di lime fresco e sale. Il Margarita è un cocktail sour e per replicare questo aspetto è stata eseguita un’acidificazione del mosto con l’impiego di lattobacilli. Se cercate una birra ammazza-sete per l’estate siete serviti, mentre per quanto riguarda il nome troverete un collegamento solo se siete appassionati di cinema.