La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane è contraddistinta da molte collaborazioni. Non è certo una novità, ma dopo le restrizioni degli scorsi mesi questa soluzione produttiva sembra ripartita in quinta, come se i birrai non aspettassero altro per sfogare tutta la loro voglia di creare qualcosa a quattro o più mani. In questo fermento c’è da registrare l’ennesima birra nata dalla partnership tra un birrificio e un fornitore (anzi due) di materie prime, sulla falsariga di quanto sta succedendo ormai da alcuni anni. La novità si chiama Eternal Summer (6,3%) ed è realizzata da Birra dell’Eremo (sito web) insieme a Yakima Chief e Mr Malt. Si tratta di una New England IPA prodotta con la tecnica del double dry hopping e ricorrendo a diverse varietà, tra cui il Cryo Pop Blend di Yakima Chief. Il grist prevede invece un’ampia percentuale di avena (maltata) e frumento (non maltato), che contribuiscono a definire un corpo morbido e setoso. Come accade spesso in queste birre, il profilo aromatico è dominato da note tropicali (ananas, papaya) e sfumature di frutta a nocciolo (pesca).
Da domani sarà invece disponibile l’ultima fatica del Birrificio Lambrate, realizzata in collaborazione con il varesino birrificio 50&50 (sito web). La birra si chiama Bloom (5%) ed è identificata semplicemente con l’appellativo “Lager”, sebbene dalla descrizione potrebbe ricordare una German Pils. La base fermentescibile è infatti composta da malti Pils, Dextrin e Monaco, mentre per la luppolatura sono state impiegate solo varietà tipiche europee, provenienti dall’azienda Locher-Hopfen di Tettnang: Perle, Tettnanger e Spalter Select in pellet, Saphir in fiore. Il risultato è una bassa fermentazione molto facile da bere, in cui si ritrovano note di erba sfalciata, fiori, cereali e delicate pennellate agrumate. Come detto sarà disponibile da domani, sia nei due locali meneghini del Lambrate, sia sullo shop online del birrificio.
Nei giorni passati si è parlato molto di Italian Grape Ale e ora possiamo introdurre una nuova rappresentante dello stile, annunciata di recente dal Birrificio della Granda. Realizzata in collaborazione con la Cantina Enzo Boglietti, la Alchemy (9%) celebra l’incontro tra il mondo della birra e quello del vino prevedendo l’impiego di mosto fresco di uve Barbera, L’ingrediente speciale regala un’aromaticità peculiare, supportata dall’alto tenore alcolico che tuttavia non affatica la bevuta, grazie a una corsa scorrevole e una decisa secchezza finale. La Alchemy non è l’unica novità del Birrificio della Granda, perché a fine ottobre è stata presenta Original Graphic Novel (3,8%), una Session IPA realizza in occasione del Lucca Comics. La famosa fiera del fumetto è stata celebrata con una storia a fumetti in 48 vignette, ognuna delle quali impressa su una lattina della birra. La storia raccontata è quella delle Girls, ragazze uscite da un mondo simil-cyberpunk che da più di un anno appaiono sulle creazioni della linea omonima dell’azienda.
Il fenomeno IGA sta crescendo a vista d’occhio, tanto da sconfinare in altri ambiti brassicoli come quello delle birre di Natale – nicchia produttiva che nelle prossime settimane troverà sempre più spazio su queste pagine, naturalmente. È il caso della Hellish Heaven (10%) del Birrificio Lariano (sito web), annunciata solo un paio di giorni fa, con cui l’azienda di Sirone (LC) festeggerà le prossime festività. Di colore ambrato, la Hellish Heaven si caratterizza per toni vinosi e di frutta rossa provenienti sia dall’impiego di mosto d’uva, sia dal metabolismo del lievito, mentre più in lontananza è possibile avvertire le sfumature mielate del malto. Interessante l’impiego di fiocchi di avena, che agevolano la bevuta anche a fronte di una gradazione alcolica importante e forniscono pienezza in termini di sensazioni boccali.
Concludiamo questa interessante panoramica con il birrificio War. Il produttore lombardo è da sempre molto attivo a livello di novità, ma negli ultimi tempi sembra aver alzato ulteriormente l’asticella. Così oggi presentiamo due new entry: una creata “in proprio”, l’altra frutto di una collaborazione. La prima si chiama Acqua Amara (5%) ed è un’Italian Pils, cioè una rappresentante del modo italiano di intendere questo antico stile di origine boema. Come da copione è infatti presente un dry hopping di luppoli continentali (varietà Ariana, Callista e Saphir), mentre il ventaglio aromatico è dominato da note prevalentemente erbacee, che lasciano però spazio anche al contributo dei malti. La seconda novità si chiama invece Tropic Thunder (6,2%) ed è prodotta dal trentino Birra Impavida (sito web), ovviamente sempre in collaborazione con War. Rientra nella tipologia delle DDH NEIPA (quindi la stessa della birra di inizio articolo) ed è realizzata con un ceppo di lievito tipico del New England e con una luppolatura generosa ottenuta anche con un dry hopping di varietà Citra, Solero ed Ekuanot.