In questo inizio di novembre il birrificio Hammer cala una coppia di novità con le quali apriamo la panoramica di oggi sulle nuove birre italiane. La prima si chiama West Coast Double IPA (7,5%) e come molte creazioni inedite del produttore lombardo è momentaneamente iscritta nella gamma “intermedia” denominata Workpiece. Come il nome suggerisce si tratta di una Double IPA brassata sul modello della West Coast americana, dalla quale il birraio Marco Valeriani trae da sempre ispirazione: malto Pils (con un tocco di Cara), luppoli statunitensi (Citra e Simcoe), lievito American Ale e del destrosio per snellire il corpo. Profilo pulito, grande intensità aromatica e gustativa, facilissima da bere nonostante il contenuto alcolico. Sarà presentata venerdì 9 e sabato 10 novembre presso la tap room di Villa D’Adda (BG).
L’altra novità a firma Hammer è invece la nuova incarnazione del progetto American IPA: una ricetta ispirata all’omonimo stile statunitense, replicata in maniera identica di cotta in cotta a esclusione dei luppoli che rappresentano l’unica variabile. Questa volta è toccato alle varietà Mosaic e Chinook, che hanno caratterizzato una base composta per il resto da 100% malto Pils e lievito Vermont, per una birra da 7% alc. Se non sbaglio dovrebbe essere la quarta “edizione” dell’American IPA, dopo quelle con Galaxy e Wai-iti, Amarillo e Citra e Cascade.
Il 2018 è curiosamente l’anno del decimo anniversario per molti importanti birrifici italiani. Tra questi segnaliamo anche il piemontese Croce di Malto, che circa un mese fa ha voluto festeggiare il prestigioso traguardo annunciando la sua nuova Haiku (6,6%). La birra è definita, non senza un pizzico di provocazione, Imperial Kölsch: una versione cioè più muscolare del classico stile ad alta fermentazione legato alla città di Colonia. Il motivo di una scelta così “eretica” è presto spiegato, poiché dieci anni fa l’avventura di Croce di Malto partì proprio con una Kölsch: la celebre Hauria, ancora regolarmente nella gamma dell’azienda. L’idea dunque è stata di celebrare l’anniversario con un’ interpretazione “dieci volte più potente” della creazione di debutto. Congratulazioni ad Alessio e Federico per aver tagliato questo importante traguardo.
Il periodo tra settembre e ottobre è solitamente dedicato alla raccolta dei luppoli, un’attività da qualche anno ormai ampiamente diffusa anche in Italia. E che coincide con il lancio sul mercato di tante Fresh Hop italiane, che quasi sempre sono una versione con luppoli freschi di una birra già presente in gamma. Per ovvi motivi su Cronache di Birra non teniamo traccia di queste fattispecie, ma questo non ci impedisce di segnalare le creazioni totalmente inedite, come la Novella (4%) di Eternal City Brewing. È una classica Pale Ale che punta sull’equilibrio, con un tocco “fresco” di erba appena tagliata proveniente dall’impiego di luppolo appena raccolto. Il fornitore è Italian Hops Company e a quanto pare Novella è solo la prima di una serie di Fresh Hop che il birrificio romano lancerà sul mercato in futuro.
Per qualche strana coincidenza non abbiamo ancora parlato di birre collaborative, ma il pretesto per correre ai ripari ci è offerto da L’Esotica (7,5%), una Saison alla frutta brassata da Birra Madama e Birrificio Trunasse in occasione dei rispettivi compleanni (caduti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro). È ovviamente una birra d’ispirazione belga dove a farla da padrone è l’aromatizzazione ottenuta con coriandolo, pepe rosa e soprattutto purea di frutta. Durante la fermentazione sono stati aggiunti mango, frutto della passione e pesca sanguinella che hanno contribuito a definire l’intenso profilo aromatico della birra. Nonostante il tenore alcolico non certo contenuto, L’Esotica si lascia bere con facilità grazie a un finale secco e leggermente acidulo.
E concludiamo con una produzione decisamente sui generis, lanciata recentemente da Deep Beer. Il nome è Borders Kill ed è definita una Unicorn IPA per fare il verso all’omonimo kit da homebrewing disponibile in America. È quindi una IPA “divertente e volutamente assurda”, con un caratteristico colore fucsia derivante dall’impiego di more coltivate in Valle di Comino. Il modello di riferimento è comunque quello delle New England IPA, ma ovviamente rivisto: la ricetta prevede anche l’aggiunta di carote nere e un double dry hopping con varietà Monroe e Barbe Rouge, oltre a luppolo in fiore autocoltivato. Come per tutte le birre di Deep Beer, l’illustrazione in etichetta è opera di un artista locale: in questo caso l’autore è AX Alessio Reale.
I colori dell’American Ipa di Hammer sono chiaramente stati copiati dall’etichetta della Delirium Tremens 😀
Manca solo l’elefantino 🙂