Le birre affinate in legno sono ormai diventate una conditio sine qua non per qualsiasi produttore che voglia arricchire la propria gamma. Dopo la Barrel Series di Lambrate, ora anche il birrificio ‘A Magara si iscrive al club con la sua linea Cantinaterina, che prende il nome dall’antica città greca di Terina la cui collocazione corrisponderebbe all’attuale Piana di Terina, dove sorge l’azienda. In un locale seminterrato del birrificio il birraio Eraldo Corti ha sistemato barriques, tonneaux e barili di diversa provenienza e contenenti in passato vino e distillati. Ciò gli ha permesso di sbizzarrirsi con le maturazioni in legno.
La gamma Cantinaterina già consta di una quindicina di prodotti tra fermentazioni miste, birre acide, blend e aromatizzazioni con frutta e miele. Ovviamente le basi corrispondono a stili spesso utilizzati per questi affinamenti (Imperial Stout, Barley Wine, Robust Porter), ma non solo: troviamo anche Tripel, Saison e altre tipologie meno comuni in certi contesti. Ovviamente ogni creazione ha una storia molto personale, che magari racconteremo in futuro. Intanto segniamoci questa interessante novità.
Al recente Eurhop il birrificio Eastside ha presentato un paio di birre inedite, che tuttavia non esauriscono tutte le novità sfornate in questo periodo. Partiamo allora dalla Sleepless Night (9,5%), nata da una mega collaborazione con i birrifici laziali Rebel’s, Vento Forte, Hilltop e Ritual Lab: dalle menti dei cinque birrai è uscita una Imperial Coffee Porter importante, caratterizzata dall’impiego di 8 kg di chicchi di caffè tostati appositamente dalla torrefazione artigianale Rinaldi di Ciampino (RM), macinati a mano e tenuti in infusione per una settimana. Al momento del confezionamento, inoltre, è stato aggiunto l’estratto di 80 baccelli di vaniglia del Madagascar. La presentazione ufficiale si è tenuta la scorsa settimana presso Scurreria a Genova.
La seconda novità a firma Eastside è invece la Sour Side Raspberry (6,3%), quarto capitolo della “saga” delle Berliner Weisse di Luciano Landolfi. La ricetta prevede l’aggiunta di ben 320 kg di lamponi in 25 hl di birra pulita dai lieviti. Il risultato è un colore fucsia shocking e un’esplosione di gusto e aroma. La presentazione ufficiale è in programma sabato 27 ottobre presso il Fustock di Albano Laziale.
Torniamo a parlare di collaborazioni con la Baltic Cherry (7,5%), nata dall’incontro tra l’abruzzese Almond ’22 e il marchigiano MC-77. Come il nome suggerisce si tratta di una Baltic Porter brassata con un 18% di succo di amarene del Trentino. Si rinnova quindi il matrimonio tra birra scura e ciliegie (o frutta simile), una tendenza che sicuramente non ha raggiunto le dimensioni di fenomeno brassicolo, ma che recentemente incontriamo comunque con una certa frequenza.
E’ stata presentata la scorsa settimana l’ultima nata del giovane birrificio milanese Vetra. Si chiama Lordz (8,1%) ed è una classica Double IPA che spinge l’acceleratore sui luppoli, ovviamente di origine americana. Siamo quindi al cospetto di una birra potente e muscolare, ma anche relativamente facile da bere. L’etichetta è stata creata in collaborazione con Luca Barcellona (che se non vado errato ha anche decorato il nuovo locale sui Navigli) per omaggiare la crew dei Lordz of Vetra e tutta la subcultura anni ’90 dei writers. Un upgrade di una normale IPA, dunque, che potrebbe rivelarsi molto azzeccata per la stagione fredda ormai alle porte.
Entriamo invece nell’ambito delle American Pale con l’ultima novità della rassegna di oggi: la Invasion (6%) di Tibur Brewing Factory. Le varietà di luppoli sono quelle che ti aspetteresti in una birra del genere: Chinook, Centennial e Cadcade in bollitura, Sorachi Ace e ancora Cascade per l’abbondante dry hopping. I malti invece sono Maris Otter, Pils e Crystal. Il risultato è un’APA molto facile da bere, con i malti che sostengono bene la generosa luppolatura. Gli aromi predominanti richiamano il cocco e gli agrumi.