Sta diventando sempre più difficile rimanere al passo delle tantissime novità sfornate con regolarità dai nostri birrifici, ma noi siamo qui apposta per cercare di tenere il passo. Oggi partiamo con le collaborazioni, la prima delle quali coinvolge due tra i migliori produttori italiani: Canediguerra ed Extraomnes. La birra si chiama Schandaal (10%) e parte dal modello delle Quadrupel belghe, interpretandola in maniera alquanto fedele: abbondanza di malto Crystal, lievito Trappist High Gravity, luppolo continentale (inglese). Il tocco di originalità arriva a fine bollitura, momento in cui sono aggiunti Speculoos macinati: il tipico biscotto belga aggiunge evidenti note speziate (cannella, noce moscata) al già ricco ventaglio aromatico. Presentata in anteprima a Eurhop, sarà regolarmente disponibile tra qualche giorno. Personalmente non sono riuscito ad assaggiarla, ma ho avuto l’onore di condividere con Allo e Schigi l’evento che circa un anno fa fece da pretesto per la collaborazione 🙂 .
Restiamo in casa Canediguerra e in ambito di collaborazioni per segnalare altre due novità. La prima si chiama Beware of Dogs (4,6%) ed è realizzata insieme al quotato birrificio sloveno Reservoir Dogs. È definita una Grape Gose, perché rappresenta una sorta di anello di congiunzione tra lo stile tedesco delle Gose e quello delle Italian Grape Ale. La ricetta prevede quindi un percentuale di mosto di uva Chardonnay-Moscato dell’azienda Scurek e successivamente l’aggiunta di sale dolce di Pirano e lattobacilli in fermentazione. Ed è ancora nel segno del vino la terza collaborazione di Canediguerra: una “India Grape Ale” ispirata alle Brut IPA americane, ma arricchita dal mosto di uva Moscato. La birra si chiama semplicemente Extra Brut India Grape Ale (7%) ed è prodotta insieme al Brewdog Bar di Bologna, nell’ambito della Collabfest 2018 che vedrà coinvolti 52 locali di Brewdog in tutto il mondo e altrettanti birrifici.
Abbondando le Italian Grape Ale nella panoramica di oggi, poiché rientra in questo stile anche l’ultima nata a firma Birra dell’Eremo, battezzata Selva (7,6%) e presentata anch’essa a Eurhop. Non è la prima volta che il birrificio umbro si confronta con questa intrigante tipologia: in gamma ha già l’ottima Genesi, realizzata con mosto di verdicchio secondo il metodo classico. Per la Selva invece è stato impiegato un 30% di mosto fresco di Sauvignon Blanc, proveniente dalla cantina marchigiana Moncaro e aggiunto in fase di whirpool. Molto interessante è la parte riguardante i lieviti, perché oltre al consueto Saccharomyces Cerevisiae sono stati utilizzati ceppi non convenzionali da vino. I microrganismi hanno lavorato a una temperatura di 14° C, contribuendo al bouquet aromatico caratterizzato da note di frutta gialla e camomilla. La leggera acidità finale la rende piuttosto bevibile, nonostante il contenuto alcolico non indifferente.
Sono tre anche le birre inedite annunciate recentemente dal birrificio romano Jungle Juice. La prima è la Sour Flora (5,6%), una Farmhouse Ale prodotta con l’aggiunta di boccioli di rosa, fiori di sambuco e buccia d’arancia, nonché lattobacilli in fermentazione. La seconda si chiama Cherry on Top (6%) ed è definita una Sour Cherry Saison: quindi base d’ispirazione belga, aggiunta di ciliege e finale moderatamente acido. Più convenzionale, infine, la terza new entry, che rientra nello stile delle Double IPA; il nome è Choose a Fu***ng Big Television (8%) e manderà in solluchero tutti gli amanti (come me!) del film cult Trainspotting. Da bere ascoltando rigorosamente gli Underworld in sottofondo!
Un paio di novità arrivano anche da Birra Bellazzi di Bologna, uscite proprio negli scorsi giorni. La Cappoloni (5,5%) è un versione sui generis dello stile Oyster Stout, perché al posto delle ostriche sono state impiegate cozze del Mar Adriatico. La base è comunque quella di una Stout, quindi troveremo i toni tipici dei malti scuri (cacao, torrefatto, liquirizia) accompagnati da curiose sfumature salmastre. La Cappoloni è frutto della collaborazione con Matteo Tomasetti. La Grisettete (5,4%), invece, nasce insieme a Matteo Selvi e ripropone l’antico stile belga delle Grisette, considerate le cugine delle miniere delle più famose Saison. In entrambi i casi sono da apprezzare le splendide illustrazioni create ad hoc per le etichette.
E concludiamo con la Hop Circus (5,4%) del birrificio Conte Gelo, presentata tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Appartiene allo stile delle American Pale Ale e, come da copione, punta a valorizzare al massimo il luppolo. La base fermentescibile è costituita di malto Pils, mentre il lievito è americano dal profilo neutro. La ricetta rimarrà inalterata di cotta in cotta, tuttavia cambieranno i luppoli indicati in etichetta: un dettaglio che aggiunge alla birra un carattere “didattico”. Il tema del circo, inoltre, sarà utilizzato in futuro per un paio di spin off della Hop Circus, che ovviamente saremo qui a documentarvi.