La rassegna di questa settimana sulle nuove birre italiane comincia dalle tante novità che il birrificio Eastside ha sfornato nelle ultime settimane. La più recente è la Sour Side (3,9%), una Berliner Weisse nata dall’esperienza acquisita con la Bad Side e frutto del solito meticoloso studio da parte del birraio Luciano Landolfi. Interessante è l’analisi effettuata sulle “bestioline” responsabili dell’acidità di questa birra: in luogo del solo Lactobacillus Plantarum usato in precedenza, qui Luciano ha preferito sperimentare un mix di Plantarum (70%) e Pediococco Pentosaceus (30%), in combinazione con il lievito Sacc Trois (un falso brettanomiceto, che a determinate temperature conferisce sentori di frutta tropicale, ananas in primis). Il risultato è una birra leggera, rinfrescante e profumata, che a livello aromatico si avvantaggia anche di un dry hopping di Citra e Centennial.
Precedentemente Eastside aveva rilasciato altre produzioni inedite. La potente Terzo Grado (10,5%) è l’evoluzione della Sunny Side Anniversario, realizzata in passato per il compleanno del birrificio e qui riformulata in una sorta di Triple IPA profumata, amara e imponente. La Sleazy Way (9,5%) è un’Imperial Stout di stampo americano, che simula un passaggio in botte di whisky grazie all’aggiunta di cubi di rovere francese lasciati precedentemente in ammollo nel distillato per due mesi. Una soluzione non propriamente ortodossa, che Luciano però, come il nome della birra rivela, non ha voluto nascondere – nello slang americano “sleazy” indica un modo sporco e spregevole per raggiungere un determinato risultato in poco tempo. La Fumo Lento (7,5%), infine, è una Baltic Smoked Porter che aggiunge sfumature affumicate a un corpo avvolgente e setoso, con i classici toni “scuri” dello stile.
Una menzione di merito va alle etichette di Eastside, sempre curate nei minimi dettagli e realizzate da Roberto Terrinoni. E a proposito di notizie di contorno, vale la pena riportare la notizia che gli ultimi lotti di Soul Kiss (50/2016 e 62/2016) sono certificati gluten free tramite metodo ELISA. Una buona notizia per coloro che non vogliono rinunciare alla birra artigianale nonostante intolleranze varie.
Chiusa l’ampia parentesi dedicata a Eastside – colpa anche di alcune mie dimenticanze in rassegne passate – spostiamoci in Lombardia per presentare la prima collaboration brew della giornata. I protagonisti sono i birrifici Etnia di Sant’Alessio con Vialone e Wiper and True di Bristol, che pochi giorni fa hanno annunciato la nascita de La Perfida Albione. Lo stile di riferimento è quello dei Barley Wine: attendiamoci quindi una birra decisamente alcolica (11,5%), calda e complessa, con note tostate e di caramello e un finale amaro a bilanciare. Perfetta per questa ultima fase d’inverno, ma anche per le serate più miti, sarà presentata giovedì 9 febbraio al Barley Wine di Roma.
Restiamo nell’ambito dei tradizionali stili anglosassoni con un’altra collaborazione internazionale, frutto dell’incontro tra i birrai Raimondo Cetani del birrificio Hibu e Michele Anzolin del norvegese Haandbryggeriet. La birra di chiama Nessy (5,8%) e il nome dovrebbe suggerirvi l’area geografica di riferimento, e quindi lo stile: con la mente siamo infatti in Scozia e la tipologia di appartenenza è quella, spesso trascurata, delle Scotch Ale. O meglio, delle loro versioni “affumicate”, poiché la ricetta prevede una percentuale di malto torbato secondo una chiave di lettura talvolta riscontrabile nella comunità brassicola internazionale. La Nessy fa parte della linea Fugaci di Hibu, 6 one shot che andranno a puntellare la gamma del produttore lombardo nei prossimi mesi.
Torniamo nel Lazio per parlare della Hopus Day (6,2%), ultima nata del birrificio Free Lions che torna in rassegne del genere dopo una lunga assenza. Non aspettatevi una ricetta particolarmente estrosa: la Hopus Day è una “semplice” India Pale Ale, prodotta con solo luppolo Mosaic e con lievito California Ale. Al naso emergono note tropicale e agrumate, mentre in bocca è piuttosto scorrevole, con amaro incisivo e bilanciato come da tradizione Free Lions. La birra è stata presentata venerdì 27 gennaio in contemporanea in diversi locali di Roma e dintorni, dove dovreste ancora trovarla disponibile.
Doppia novità del birrificio La Piazza di Torino, che se non vado errato quest’anno festeggerà la bellezza di 10 anni di attività. La prima birra inedita si chiama Schwarzwald (5,4%) ed è una Dark Lager leggermente affumicata, luppolata con varietà Magnum. Secca e facile da bere – tanto per sfatare il falso mito che vuole le birre scure essere solo “impegnative” – si caratterizza per un taglio finale luppolato che ne esalta il carattere non scontato. La seconda novità è l’ennesima collaborazione internazionale della giornata, realizzata con il birrificio Braustelle di Colonia. Si chiama Torci Kölsch ed è una rivisitazione del classico stile ad alta fermentazione di Colonia, con una taglio secco e deciso derivante dall’ampio uso di luppolo Magnum e Spalter Select. La presentazione ufficiale avverrà lunedì 13 febbraio presso il brewpub piemontese.
E concludiamo con la Monellina (4,2%) del birrificio A Magara di Nocera Terinese, rientrante nella linea delle birre semplici e leggere (battezzate Piccoline) del produttore calabrese. Non aspettatevi però una “chiara da battaglia”, perché qui siamo al cospetto di un antico stile anglosassone: quello delle Mild. La Monellina è dunque di colore bruno, caratterizzata da malti morbidi e toni leggermente amari per la tostatura. L’amaro è moderato come da copione e l’unica “licenza poetica” è limitata alle varietà di luppolo e al modo in cui sono impiegate: c’è ad esempio un dry hopping di Rakau piuttosto spinto.
Avete già avuto modo di assaggiare alcune delle novità presentate oggi? Che ne pensate?