La consueta panoramica sulle novità dei nostri birrifici oggi si concentra esclusivamente sul Lazio. E pariamo con una collaboration brew da urlo, che risale allo scorso 25 aprile. È questa infatti la data di nascita di Eine Birretta, una Pils nata dall’incontro brassicolo tra il birrificio Birradamare di Fiumicino (RM) e la celebre Mahr’s Bräu di Bamberga, conosciuta in patria e in tutto il mondo per la sua splendida Ungespundetes (e non solo). La fusione tra i due mondi brassicoli si ritrova nel mix di malti, in parte provenienti da Bamberga e in parte da orzo coltivato da Birradamare, mentre i luppoli e il lievito parlano tedesco – com’è giusto che sia. La birra ovviamente ancora non è pronta, ma c’è già grande attesa per una creazione davvero interessante. Queste le dichiarazioni di Stephan Michel, ultimo esponente della famiglia proprietaria della Mahr’s:
Poter collaborare con un birrificio agricolo artigianale italiano come Birradamare è una grossa opportunità per farci conoscere di più in Italia.
Si chiama – non senza una certa vena ironica – Mosquito (5%) l’ultima produzione dei terribili e attivissimi ragazzi del Birrificio Pontino. Il nome è un “omaggio” alle simpatiche zanzare che proprio in questi giorni tornano a popolare le Paludi Pontine (il birrificio sorge a Latina), per le quali la Mosquito potrebbe risultare un’ottima esca: una ricerca di qualche anno fa ha rivelato che gli insetti in questione pungono più facilmente chi beve birra 😉 . Studi improbabili a parte, la Mosquito è una Pale Ale leggera e dissetante, prodotta con luppoli Chinook e Motueka e che si candida a “killer application” per l’estate all’orizzonte.
È stata realizzata presso il birrificio Terre di Faul l’ultima creazione della beer firm romana Stavio, che continua a essere una delle più felici realtà dell’ambiente capitolino. Battezzata Fedora (5,5%), è una birra che, a detta degli stessi artefici, è difficile da inquadrare in uno stile ben preciso. Parliamo allora di ingredienti: il “grist” è composto da malti italiani, tedeschi e belgi, i luppoli sono di provenienza americana e il lievito è inglese. Il risultato di questa Babele di materie prime è una birra scura, con una tessitura consistente, punte tostate e una luppolatura generosa ma non invasiva. È disponibile già da qualche giorno presso il bel locale di via Pacinotti.
Restiamo a Roma per parlare della novità firmata birstrò, il brewpub di zona Pigneto. Al recente festival Birre dal Basso è stata presentata la Irish Coffee (7,5%), definita una Imperial Whisky Stout. La ricetta è quella di una classica Imperial Stout, ma con una differenza sostanziale: è previsto un dry hopping – chiamiamolo così – di whisky irlandese (Tullamore Dew). Quindi non è una birra affinata in legno, ma creata con l’aggiunta diretta del distillato – qualcuno storcerà il naso di fronte a una pratica del genere, ma il risultato è piuttosto interessante. Il whisky si avverte solo in chiusura, mentre come da copione gran parte delle sensazioni sono dominate da note di caffè e cioccolato. Mercoledì 6 maggio sarà protagonista di un evento insieme all’ultima nata del birrificio Agrilab, la Red Kiss.
Di Agrilab non abbiamo mai parlato su Cronache di Birra, anche perché è un progetto che solo ora sta uscendo dalla sua fase embrionale. Al momento è una semplice beer firm, ma punta a trasformarsi presto in birrificio agricolo all’interno di un agriturismo di Campagnano di Roma. La Golden Smile è la birra con cui ha debuttato sul mercato, mentre, come accennato, la Red Kiss (5,7%) è la secondogenita. Lo stile di riferimento è quello delle Irish Red Ale – spesso trascurato dai nostri birrifici – che reinterpreta con l’uso di cinque diverse varietà di luppolo e una piccola percentuale di segale. Potrebbe essere un’ottima compagna per i barbecue che – si spera – affolleranno le nostre giornate nei mesi a venire.
Una curiosità: Silvia Amadei, la fondatrice di Agrilab, è una giocatrice di roller derby, sport di contatto principalmente femminile che si svolge su piste di pattinaggio a rotelle. Ho provato a capire come funziona e non posso affermare di esserci riuscito completamente 😛 , quindi l’unica certezza che ho è che la squadra romana delle She Wolves ha da qualche mese la sua birra ufficiale. Si chiama Hop Hill IPA (6,5%) ed è realizzata dal birrificio Hilltop di Bassano Romano. Ovviamente è un’India Pale Ale, ma conoscendo i gusti del birraio Conor Gallagher la immagino molto più vicina al modello britannico che a quello moderno di stampo statunitense. Inutile dire che è perfetta da bere mentre si assiste a un incontro di roller derby 🙂 .