Per noi che in Italia siamo abituati a produttori che possono vantare al massimo qualche lustro alle spalle, 130 anni di attività per un birrificio possono sembrare un’eternità . Invece, come riportato da in.birrerya, la belga Kerkom ha proprio raggiunto questa meta nei giorni scorsi, decidendo di festeggiare con una particolare versione della Bink Bloesem: la Special Ka(ta)rakter Brouwsel.
Il mastro birraio Marc Limet offre qualche dettaglio al riguardo:
La ricetta base è della Bink Bloesem… ho aggiunto più sciroppo di pera e altri ingredienti “segreti”. Il risultato è una birra più corposa e fruttata della Bloesem regolare. Il nome (Ka -ta – rakter) l’ho rubato ad una serie televisa che andava in onda nella nostra televisione il passato inverno e che veniva girata proprio nella nostra regione: l’Haspengouw… alcuni protagonisti del telefilm avevano problemi agli occhi… mi piaceva il collegamento, certo demenziale, del nome: birra di carattere/cataratta…
La Kerkom fu fondata nel 1878 da Evarist Clerinx e fu uno dei 6 birrifici del Limburgo a resistere nel tempo tra gli oltre 127 produttori attivi ai tempi della Prima Guerra Mondiale. Dopo il conflitto l’azienda riaprì i battenti nel 1920 grazie all’apporto di Paul, figlio del fondatore. Il successo del nuovo birrificio di Alken e la morte di Evarist rappresentarono un grave colpo per la Kerkom, che riuscì comunque a superare indenne la Seconda Guerra Mondiale.
Nel dopoguerra il birrificio visse di alti e bassi, finché Jean Clerinx nel 1988 non diede vita a un piccolo birrificio basato su metodi produttivi tradizionali. Egli realizzò la prima versione della Bink, la birra che sarebbe divenuta il marchio inconfondibile di Kerkom. Il nome deriva dall’appellativo dato agli abitanti di Sint-Truiden. Nel 1999 il birrificio passò nelle sapienti mani di Marc Limet, il quale investì in macchinari per la produzione, che migliorarono la qualità del prodotto, ricevendo ben presto i favori degli appassionati.