Con il post di oggi torniamo a occuparci degli ultimi aggiornamenti dai nostri birrifici in termini di birre inedite. Probabilmente molti di voi conosceranno Lurisia per le sue acque minerali, ma in realtà l’azienda piemontese produce anche una serie di birre artigianali. La gamma, nata in collaborazione con Teo Musso di Baladin, è presente sul mercato da anni e recentemente è stata rimpolpata da alcune aggiunte. L’ultima in ordine di tempo è la Lurisia Speciale (6,3% alc.), un’Amber Ale prodotta con malti italiani e luppoli anglosassoni dalla grande forza aromatica. Idealmente la Speciale procede a braccetto con la Lurisia Normale, una Golden Ale lanciata in passato. Per i dettagli vi rimando al sito dell’azienda.
Sono invece ben due le novità provenienti dal Birrificio Antoniano di Villafranca Padovana (PD). La prima è la Birra Antoniana Bionda (5,2% alc.), una bassa fermentazione che tende a esaltare la dolcezza del malto, ma con un’attenzione particolare all’equilibrio finale. Una particolarità è nella bottiglia utilizzata: solo da 1 litro e con tappo meccanico. Personalmente mi sembra una scelta orientata a fare di questa birra un prodotto da tavola informale: quindi come bevanda a tutto pasto, ma senza l'”impegno psicologico” richiesto da produzioni artigianali più importanti. Che ne pensate?
L’altra novità si chiama La Veneta Cento per cento ed è nata in collaborazione con Coldiretti Veneto. Come avrete capito la ricetta prevede solo materie prime reperite in loco: orzo distico coltivato nel Conselvano, acqua del bacino del Brenta e luppolo proveniente da un’azienda agricola della provincia di Venezia. Il risultato è un prodotto da 5,2% alc., di colore oro antico con riflessi ramati e dal gusto bilanciato tra i toni di biscotto del malto e quelli erbacei del luppolo. Il problema è il lievito: dalle informazioni presenti non si capisce se è un’alta o una bassa fermentazione, ma propenderei per la seconda. La presentazione ufficiale si è tenuta a fine giugno.
Saliamo di gradazione (7% alc.) con l’ultima nata in casa Eastside Brewing, battezzata Sixheaven. Sebbene si ispiri allo stile delle American IPA, la birra è definita Coconut Ale a causa del suo ingrediente più interessante. Il suo profilo organolettico, infatti, coniuga gli aromi di una luppolatura di stampo tropicale con quelli del cocco tostato, impiegato in grandi quantità sia in bollitura che in (diciamo così) dry hopping. Una scelta intrigante per una birra che, nonostante il contenuto alcolico, strizza decisamente l’occhio all’estate. Il suo lancio ufficiale si terrà sabato 5 luglio presso il Ma che siete venuti a fà di Roma.
Decisamente estiva è anche la nuova creazione del microbirrificio Casa Veccia e del suo birraio, Ivan Borsato. Si chiama Lu’Au e il dato più rilevante a livello di carta d’identità è il tenore alcolico, davvero molto contenuto (3,8%). A renderla facile da bere e rinfrescante però è anche il profilo aromatico caratterizzato da una generosa luppolatura, con un finale secco e amaro capace di allontanare l’arsura. Ho avuto il piacere di assaggiarla al recente Birròforum e devo ammettere che è un prodotto ben realizzato, buon rappresentante di una tipologia molto in voga da qualche estate a questa parte. Due curiosità: è la prima birra di Casa Veccia che abbandona il formato da 75 cl per abbracciare quello da 33 cl ed è stata realizzata in collaborazione con il Birrificio di Quero.
E concludiamo la panoramica di oggi con un’altra collaboration brew, anzi più di una. Sot infatti parlando di B-Side, una linea di birre che il Beertop di Bergamo ha creato per il suo punto vendita in collaborazione con alcuni birrifici italiani. La gamma è composta da: Grizzly Beer (English Brown Ale prodotta da Via Priula), Vinyl (American Smoked Stout prodotta da Hop Skin), Strapower IPA (IIPA prodotta da Hop Skin) e Hop Warp (Farmhouse IPA prodotta da Endorama). Le birre sono ovviamente disponibili in bottiglia presso il beershop bergamasco, mentre sono state presentate alla spina nell’evento di lancio di fine maggio.
Tanto lo sappiamo tutti che sto exploit dell’agricolo è solo per gli sgravi fiscali….
Quoto Alex!!