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La Via Emilia del Ducato vince una medaglia anche al World Beer Cup

Anche se con qualche giorno di ritardo, oggi mi occupo dei risultati del World Beer Cup 2012, uno dei contest internazionali più importanti al mondo. Come ormai accade con costanza nei concorsi birrari, le buone notizie per l’Italia non mancano e nella fattispecie sono incarnati dalla Via Emilia del Birrificio del Ducato, capace di conquistare una medaglia d’argento nella categoria Kellerbier/Zwickelbier. In realtà la nostra nazione ha ottenuto un altro riconoscimento, ma ad appannaggio di una birra industriale: la Birra Moretti (appartenente a Heineken Italia) è stata premiata con il bronzo nella categoria International-Style Lager. Ma a noi ovviamente, interessa molto di più il risultato del piccolo produttore di Roncole Verdi (PR).

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Dopo un 2011 costellato da affermazioni internazionali, anche l’anno corrente sembra pronto a riservare grandi soddisfazioni a Giovanni Campari e Manuel Piccoli. In particolare, la Via Emilia si conferma una birra tanto buona quanto adatta ai concorsi: credo che sia la produzione italiana più premiata di sempre e, a questo punto, legittimamente considerabile una delle migliori Pils (non filtrate) al mondo. Nel dettaglio, la Via Emilia è stata battuta dalla Zwickel Pils del birrificio tedesco Ketterer e ha preceduto la 5 O’Clock Shadow dell’azienda americana Grand Teton.

I podi delle 95 categorie (!) sono stati pubblicati sul sito della competizione, dunque è impossibile elencare tutti i premiati in questa sede. Mi sembra però corretto citare quantomeno i vincitori assoluti, divisi per tipologia e dimensione: tra i microbirrifici ha trionfato il birrificio tedesco Michael Plank, tra i birrifici di media grandezza l’americano Firestone Walker, tra i grandi birrifici la multinazionale AB Inbev, tra i piccoli brewpub l’Iron Hill (Pennsylvania) e tra i grandi brewpub il Pelican (Oregon).

Per il resto troviamo, come prevedibile, un’infinità di produttori americani, molti dei quali praticamente sconosciuti alle nostre latitudini. Diverse anche le straniere medagliate, tra cui mi fa piacere notare l’oro alla trappista Westmalle Tripel tra le Tripel (e ci mancherebbe altro…).

Sfogliando i risultati, si nota come i prodotti artigianali convivano con quelli industriali – e questo spiega anche il bronzo della Birra Moretti. Si tratta di un’impostazione esistente credo da sempre nel World Beer Cup, figlia anche di una certa predisposizione al business da parte degli Stati Uniti. Come a dire: questo è il concorso per le birre più buone al mondo, ora partecipate tutti ad armi pari e vediamo chi ne esce vincitore. Una filosofia che spesso si riflette anche nei pub americani, dove convivono tranquillamente birre artigianali e industriali. Questa impostazione può non piacere a tanti, ma merita almeno qualche tipo di riflessione.

Ecco quindi che ad esempio al secondo posto tra le Witbier troviamo la famosissima Hoegaarden (industriale), preceduta dalla White di Allagash (artigianale) e seguita da La Perouse di Maui Brewing (artigianale). La categoria nella quale la Birra Moretti si è piazzata terza invece è ad appannaggio esclusivo delle industriali: davanti alla birra del baffo si sono piazzate nell’ordine la Pacena Pico de Oro della Cervecería Boliviana Nacional (quelli della Quilmes) e la maltese Cisk Export Premium Lager. Esistono in effetti una serie di categorie che appaiono disegnate apposta per le multinazionali: oltre alla già citata International-Style Lager, cito l’Australasian, Latin American or Tropical-Style Light (poveri noi…), l’American-Style Lager, l’American-Style Premium Lager e via dicendo.

Ma visto che le industriali non ci aggradano 🙂 , torniamo alle artigianali e facciamo un grandissimo plauso al Birrificio del Ducato per l’ennesimo riconoscimento ottenuto e, naturalmente, per produrre un gioiello come la Via Emilia. Bravi!

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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14 Commenti

  1. Davvero complimenti a Giovanni e Manuel per la costanza qualitativa e di premi che costellano la loro attività. Un esempio per tutti noi.

  2. Complimenti enormi a Giovanni, per me uno dei migliori birrai in circolazione in assoluto ed ovviamente a tutto il birrificio del Ducato.
    Ma un concorso in cui continuano a vincere anche Moretti e compagnia bella, per me ha valore zero.

  3. Le conferme sono soddisfazioni che hanno davvero un gusto particolare, soprattutto per la nostra birra di punta (circa 30% della nostra produzione). Grazie a tutti per i complimenti, ma stavolta i complimenti li voglio fare io a quattro persone senza le quali tutto questo e tante altre cose non sarebbero state possibili. Il Brewing Team (rigorosamente in ordine alfabetico): Marco Maccioni, Matteo Milan, Luca Molinari, Matteo Zambon. Grazie ragazzi.

  4. Complimenti a tutto lo staff del Birrificio del Ducato! Tutto il movimento della Birra Artigianale Italiana devbe essere orgoglioso di questo ennesimo risultato!

  5. Grandissimo Birrificio del Ducato! Ormai state diventando i nostri portabandiera all’estero 🙂
    Mi sfugge però come vengano fatti gli assaggi a questa competizione, va bene che tutte le birre siano considerate uguali senza distinzione fra industriali e artigianali ma che la Hoegaarden sia fra le tre migliori blanche al mondo…mah!

  6. Grandissimo Giovanni e il suo staff,sono un paio di anni che nel mio locale le sue birre non possono assolutamente mancare….continuate così ragazzi.

  7. Spettacolare Viaemilia e spettacolare Ducato, top per qualità e costanza! Bravissimi ragazzi, Giovanni in testa e team a braccetto…è un onore essere rappresentati con tale continuità e bravura da voi in giro per il mondo. E poi, che pensare del fatto che splendide birre come Viaemilia, Tipopils, Brusca e qualcun’altra (ottima la Pils del Geco appena provata all’IBF di Roma, tanto per parlare di new-entry e filone dagli sviluppi interessanti…) stiano diventando non dico già dei classici ma quasi dei riferimenti dello stile per le Pils a livello continentale?? Ogni birraio sa quanto sia difficile creare con costanza un buon esempio in questo stile…Bravi davvero, giù il cappello…

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