Se volessimo cercare quali nuove terminologie birrarie sono emerse negli ultimi mesi in Italia, sicuramente troveremmo nei primissimi posti l’espressione “one shot”. Come ho già ampiamente spiegato in passato, con questa locuzione si intendono quelle birre realizzate su ricette estemporanee, dettate dalla creatività del momento e, in teoria, nate con l’idea che non saranno replicate in futuro. Recentemente alcuni birrifici italiani hanno deciso di seguire questa moda, tra i quali spicca indubbiamente Toccalmatto. Oggi in anteprima andremo proprio a scoprire le prossime one shot del produttore di Fidenza, sebbene, come leggerete, non saranno le sole novità previste dal patron Bruno Carilli. Ma andiamo con ordine…
La prima one shot annunciata è la Zio Selassie, di cui vi ho raccontato in un recente articolo. Per rinfrescarvi la memoria, ricordo che è una birra ispirata allo stile Saison, che prevede l’impiego di fiori d’ibisco e bucce di mandarino. E’ stata prodotta in collaborazione con Aleph Birra e sarà presentata sabato prossimo a Roma, durante il secondo compleanno del beershop Domus Birrae.
Passiamo allora alle successive one shot, partendo subito con una birra molto audace. La Big Sister (5% alc.) sarà infatti la prima bassa fermentazione di Toccalmatto e apparterrà allo stile delle Bohemian Pils. L’idea, malsana quanto affascinante, è di proporre una classica Pils ceca, che sia in grado di ricordare la versione più genuina di sua maestà Pilsner Urquell (la prima Pils della storia). Per questo motivo la Big Sister impiegherà solo luppolo Saaz e punterà anche sulla parte maltata. Scordatevi le German Pils, asciutte e secche, alle quali si sono ispirati tanti birrai italiani: qui avremo una Pils molto diversa, con 43 IBU d’amaro ma anche con un gran carattere maltato (miele, biscotto).
Bruno definisce la Big Sister la birra più “in stile” mai prodotta da Toccalmatto (a parte per la rifermentazione). In realtà gli ricordo che in passato è stata brassata la Working Class, una Mild piuttosto lineare. Questa idea di saltare da stili classici a birre più creative mi piace molto…
Con la Spiced Monkey si torna nel campo delle Saison, birre nate per essere consumate nei mesi caldi. Questa creazione sarà infatti rilasciata in estate e si caratterizzerà per un carattere fresco e beverino e per un tenore alcolico abbastanza contenuto dato lo stile (4,5% alc.). Il tocco particolare è dato da un leggero dry spicing di zenzero, che aumenterà il potere rinfrescante e dissetante della birra, oltre ad aggiungere una tipica nota piccante.
A quanto pare Bruno deve essere andato in fissa con la Saison, poiché anche la Supernova Suicide si ispirerà a questo antico stile belga. Anche qui siamo su un contenuto alcolico leggero (4,5% alc.), mentre la particolarità è data dai luppoli impiegati in dry hopping: sono due qualità australiane poco conosciute, che rispondono ai nomi di Summer e Stella. Il loro apporto si concretizzerà in gradevolissime note aromatiche fruttate, in particolare riconducibili al melone bianco. E mi è venuta sete solo a scriverne…
L’ultima one shot annunciata è la Cecco Beppe, con la quale Toccalmatto tornerà nel regno delle basse fermentazioni. E anche in questo caso lo stile di riferimento è antico quanto poco diffuso: il Vienna. E’ dunque brassata con solo malto omonimo, mentre i luppoli impiegati sono quelli tipici della Stiria (Styrian Goldings e Dana). Il risultato è una birra ambrata da 4,9% alc., molto beverina e con una bella complessità aromatica proveniente dal bilanciamento tra il biscottato del malto Vienna e la fresca luppolatura (anche tramite dry hopping).
Per assaggiare tutte queste creazioni di Toccalmatto dovrete pazientare ancora un po’, mentre l’attesa sarà decisamente minore per testare l’altra novità a cui accennavo, non riconducibile alle one shot. All’Italia Beer Festival di Roma, infatti, l’azienda presenterà la nuova versione della Re Hop, la prima birra in assoluto a essere inserita in gamma quando il birrificio aprì i battenti.
Le differenze rispetto al passato riguardano esclusivamente i luppoli. Sarà quindi sempre di colore chiaro, con un contenuto alcolico di 5% alc. e secca e beverina, ma ovviamente cambierà il profilo aromatico derivante dalla luppolatura. Il Cascade la farà sempre da padrone, ma sarà accompagnato da altre qualità, come il Motueka, il Simcoe, l’Amarillo, il Saaz e il Marinka. Le note prevalenti saranno citriche-agrumate, con derive resinose ed erbacee. Si tratta di un cambiamento voluto direttamente da Bruno, che si era stancato delle note floreali derivanti dai luppoli tedeschi (che infatti sono spariti dalla ricetta).
Queste dunque le tante novità di Toccalmatto, che si conferma tra i produttori più attivi di tutto il panorama nazionale. Ammetto che alcune delle prossime one shot mi intrigano molto e sono sicuro che, se riusciranno a mantenere quanto promettono, entreranno in modo continuativo nella produzione del birrificio. Per la gioia di noi bevitori, ovviamente.
Già assaggiata la Big Sister…veramente notevole!!! 😉
Simcoe, Andrea 🙂
Thanks
grande Bruno
ho sete ……. tanta sete …… la Cecco Beppe e la Big Sister mi stanno facendo salire una sete incontrastata di birra !
La scorsa settimana ho attaccato la Big Sister al mio Pub e devo dire che era veramente una bomba, e’ andata via come l’acqua, 2 fusti in 2 giorni. Grande Bruno, Toccalmatto e’ sempre una certezza.
Buongiorno
è possibile sapere dove sono disponibili queste one shot? La Cecco Beppe e la Big Sister mi intrigano molto. Sono di Lecco, posso sperare di trovarle a un chilometraggio inferiore rispetto a “Casa Carilli”
Grazie mille
Andrea
Ieri ho provato la Zio Selassie al Domus (mi sembra di averti visto Andrea).
Francamente non mi ha convinto. La mia impressione è che dovesse maturare ancora un po’, i sapori mi sono sembrati molto slegati. Magari mi sbaglierò, ma questa è la mia impressione, comunque voglio riprovarla tra qualche mese magari!
Mah, io la Re Hop l’avrei lasciata così, magari non producendola più, e brassato la nuova con un nuovo nome. Birre nuove con vecchi nomi fanno solo confusione
Beh dai ha solo cambiato il mix di luppoli, la birra è sostanzialmente la stessa. E le differenze sono solo leggere sfumature a livello aromatico.