L’idea di legare le sensazioni di una birra a quelle delle caramelle non è un’idea molto diffusa tra i birrifici artigianali, ma neanche così rara. Spesso questo obiettivo viene realizzato aggiungendo effettivamente caramelle durante il processo produttivo (in Italia abbiamo i casi di Birrificio Pontino e Yblon), ma un’altra strada è quella, più consueta, di affidarsi esclusivamente alla resa degli ingredienti base. È la soluzione adottata dal birrificio Rebel’s per la sua ultima creazione, battezzata non a caso Lollipop (8,5%): una Belgian Golden Strong Ale in cui il profilo aromatico è principalmente definito dalla compartecipazione dei malti (Pale, Vienna e Carapils), dei lieviti (un mix di ceppi belgi) e dello zucchero candito inserito a fine bollitura. Il risultato è una birra forte e articolata, in cui le decise note zuccherine e di frutta passita si fondono con un tono leggermente speziato che aggiunge un ulteriore layer aromatico. Un modo interessante di comunicare un classico stile belga a un pubblico tendenzialmente giovane come quello a cui si rivolge Rebel’s.
Sin dalla sua apertura il birrificio Alder ci ha abituato a rilascio costante di novità, spesso riconducibili o alla famiglia delle luppolate, oppure alle tradizioni brassicole europee (principalmente tedesche e britanniche). C’è però un altro filone produttivo che si sta lentamente popolando nella gamma di Alder, rappresentato da Imperial Stout con adjuncts, al quale appartiene l’ultima nata dell’azienda brianzola. La Melt (12,5%) è definita una Mexican Chocolate Imperial Stout poiché prevede un’aromatizzazione mediante cacao Ecuador di Brave Beans, cannella, vaniglia del Madagascar e peperoncino Ancho. Durante l’iter produttivo viene eseguito un double mash con una miscela di malti inglesi e fiocchi d’avena e una bollitura di circa 10 ore per concentrare il mosto e ottenere un’alta densità saccarometrica, con ripercussioni sul corpo della birra, piacevolmente vellutato. Se siete amanti della tipologia tenetela seriamente d’occhio.
Sono ben tre le novità provenienti da Cantina Errante, interessantissimo progetto toscano dedicato alle fermentazioni non convenzionali. La prima new entry si chiama Saison de Coupage (7,6%) ed è il frutto di un blend tra una fermentazione spontanea in coolship (con turbid mash e luppolo suranné) e una Saison fermentata e maturata in legno, entrambe prodotte con malto Pils e frumento non maltato biologici. La ricetta prevede un leggero dry hopping con varietà Saaz, Green Bullet e Simcoe. La seconda inedita di Cantina Errante è la Nontrebbio (7%), ottenuta mediante una fermentazione mista grazie all’impiego di uve Trebbiano da coltivazione biodinamica (azienda agricola Casale). Anche in questo caso troviamo elementi tipici del Lambic, come il frumento non maltato, l’ammostamento “torbido” e il luppolo suranné, che non mancano anche nella terza novità, battezzata Fresh Ka (6,3%). Il nome suggerisce l’impiego di luppolo fresco (a freddo), nello specifico varietà Willamette e Cascade coltivate in Italia, che servono per aromatizzare un base spontanea da vasca di raffreddamento, fermentata in acciaio e maturata in barrique per un anno. Le ultime due creazioni saranno presentate nel corso del prestigioso Billie’s Craft Beer Fest di Anversa, in programma il prossimo fine settimana.
Chiudiamo la panoramica odierna con due luppolate, tipologia che incredibilmente ancora non abbiamo toccato. La prima si chiama Green Machine (8,2%) ed è una Double IPA che il giovane birrificio Nama Brewing (sito web) ha rilasciato proprio in concomitanza con Halloween. Non pensate però che ci siano zucche di mezzo: la ricetta è quella di una classica IPA “imperiale” di stampo West Coast, nella quale protagonisti assoluti sono i luppoli Mosaic e Strata, usati sia in bollitura, sia a freddo in due momenti successivi (appartiene al filone delle cosiddette DDH IPA). La componente maltata ha comunque la sua importanza e serve sia a sostenere la luppolatura, sia a restituire un corpo pieno, che poi sul finale viene smorzato da un amaro elegante. La gradazione alcolica è molto elevata, ma la birra risulta comunque pericolosamente facile da bere.
La seconda luppolata di giornata è una birra celebrativa, nello specifico quella che il Birrificio dei Castelli ha prodotto per celebrare il suo decimo anno di attività. La novità non poteva non chiamarsi Decennium (10%) – l’azienda marchigiana utilizza solo nomi latini per le sue creazioni – e appartiene al sottostile delle Triple IPA, versione ancora più muscolare delle Double IPA che ultimamente era un po’ uscita dai radar del movimento brassicolo nazionale. È una birra imponente in ogni suo aspetto: nel tenore alcolico, che raggiunge la doppia cifra come omaggio al traguardo ottenuto; nell’abbondante luppolatura, realizzata con varietà Ekuanot e Mosaic; nella trama maltata, che contribuisce al corpo denso grazie anche alla presenza di frumento non maltato. Auguri al Birrificio dei Castelli e cento di questi giorni!