Al momento sono tre le tipologie brassicole sulle quali si stanno concentrando molti birrifici italiani. Innanzitutto le inossidabili IPA, che però rispetto a qualche tempo fa sono più varie: non solo New England IPA, ma anche le redivive West Coast IPA e le immancabili Session IPA, destinate ad aumentare nei prossimi mesi. Poi le basse fermentazioni di stampo tedesco: Pils e Keller su tutte, realizzate sempre con un certo tocco “italiano”. Infine le “scure da pasticceria” ispirate alle Pastry Stout americane, ma spesso ripensate in maniera personale – su questo torneremo più avanti. Si può far rientrare nell’ultima categoria l’attesissima Baltic Cookie (10%) del birrificio Eastside (sito web), nata dalla collaborazione con la pasticceria romana Charlotte. La base è una Baltic Porter e non la classica Imperial Stout, ma il discorso non cambia: la ricetta prevede infatti l’aggiunta di cioccolato, vaniglia e soprattutto caramello salato. In aggiunta è “simulato” un affinamento in legno con il ricorso a chips di rovere imbevute di bourbon. Per assaggiarla dovrete attendere ancora qualche giorno: sarà disponibile solo a partire dalla prossima settimana.
In un periodo del genere è bello sapere che il birrificio Mister B (sito web) è in procinto di effettuare un upgrade del proprio impianto produttivo. Prima di lanciarsi in questa nuova fase della sua vita, ha però pensato bene di rilasciare tre novità. La prima è la Bilico (11%), che spinge all’estremo il concetto di New England IPA: oltre al tenore alcolico molto elevato, si contraddistingue per una generosissima luppolatura (40 g/L) con varietà Citra, Idaho 7, Mosaic ed Enigma. Il risultato è una birra non molto opalescente, fluida, tendenzialmente dolce e rotonda, piuttosto facile da bere. La seconda novità si chiama B.U.F.U. (9,4%) e consiste in un blend di tre NE IPA decisamente muscolari: è ottenuta miscelando la Bubba, la Bomboloni e la stessa Bilico. La terza novità, infine, non è una birra inedita ma la versione 2020 della Bolombo Bourbon Barrel Blend, ottenuta fondendo tra loro Bongo, Bolombo e Boodino.
Per confermare quanto spiegato in apertura servirebbe una bassa fermentazione, ed ecco che puntuale arriva l’ultima creazione del sempre attivissimo birrificio Lucky Brews (sito web). La Praha 12 (4,8%) è una Pils realizzata seguendo il modello boemo in maniera piuttosto fedele: solo luppolo Saaz (in fiore), lievito liquido della Pilsner Urquell e malti tedeschi. La Praha 12 si presenta con un colore oro intenso e brillante e una schiuma fine e abbondante; nel ventaglio aromatico si ritrovano note di fiori di campo, fieno e miele di acacia, mentre al palato è snella e scorrevole, con un amaro deciso a pulire. La ricetta è stata messa a punto in collaborazione con Simone Masaro, birraio free lance specializzato sulle basse fermentazioni. In etichetta campeggia la sagoma della Tatra modello T603, auto prodotta tra gli anni ’50 e ’70 e simbolo del blocco sovietico nell’attuale Repubblica Ceca.
Concludiamo con due Imperial Stout molto diverse tra loro, ma entrambe ispirate ai trend del momento. La prima è Symphony from the Barrel #1 (13%), primogenita della nuova linea di Brasseria della Fonte (sito web) completamente dedicata alle Single Barrel. Per l’esordio, il birraio Samuele Cesaroni ha pensato a una potente Imperial Stout brassata col metodo del double mash e maturata 12 mesi in botti di High Rye Whisky. Inoltre la birra prevede l’aggiunta di una grande quantità di nocciole (50 g/L), tostate direttamente in birrificio. Essendo una single barrel, le bottiglie disponibili sono pochissime (solo 260). Se ci state facendo un pensierino sappiate però che dovrete attendere la seconda release, visto che l’azienda ha dovuto dichiarare il tutto esaurito dopo solo 48 ore.
Dalla Toscana ci spostiamo infine in Sicilia, dove qualche giorno fa il Birrificio Epica (sito web) ha annunciato la sua Canto 2 (10,5%). È definita una “Russian Cassata Stout” perché – dando seguito a una tipica consuetudine che si sta diffondendo tra i nostri produttori – il concetto di Pastry Stout è reinterpretato traendo ispirazione dai dolci dello sconfinato patrimonio italico. In questo caso la ricetta prevede l’aggiunta di lattosio, frutta candita e grue di cacao con l’obiettivo di ricreare le suggestioni del tipico dolce siciliano. Inoltre la Canto 2 ha maturato 5 mesi in botti di whisky scozzese (Caol Ila 2007 e Linkwood 2008) che, tra le altre cose, le hanno conferito un’elegante nota torbata. Quando sarà possibile assaggiarla? Non subito: prima dovrà riposare ancora qualche settimana in bottiglia.