Negli ultimi tempi sembra che in Regno Unito una delle tendenze emergenti sia il desiderio di cambiare le abitudini della vita da pub. Sarà a causa delle solite correnti neo-proibizioniste, sarà perché si tratta di un settore in continua evoluzione – non sempre positiva, se consideriamo il numero impressionante di pub che chiudono ogni mese – in ogni modo si profila all’orizzonte una nuova rivoluzione, questa volta relativa alla storica pinta. Secondo una legge in vigore addirittura dal 1698, la birra può essere somministrata nei locali nel classico bicchiere da 568 ml (“a pint”, per l’appunto) o suoi sottomultipli. Una regola che non sarà più vincolante…
Complici la crisi e il solito problema anglosassone dell’abuso dell’alcool, il governo inglese ha deciso che i pub potranno ricorrere anche a pinte di dimensioni ridotte, con capacità pari a 400 ml. A differenza dei titoli ambigui letti anche sui siti di informazione mainstream, in realtà la pinta imperiale rimarrà valida, ma verrà semplicemente affiancata da una nuova misura intermedia.
Secondo le intenzioni del governo, il cambiamento dovrebbe avere ripercussioni positive da diversi punti di vista. Ai locali permetterà di gestire la somministrazione con maggiore libertà, non dovendo sottostare alla legge della pinta. Ai consumatori consentirà di non dover rinunciare al piacere della birra nonostante la crisi, e senza dover ricorrere all'”umiliante” e poco soddisfacente mezza pinta. Infine, nelle considerazioni del governo la nuova misura ridurrà i problemi di abuso di alcool.
Personalmente ho sempre considerato positiva la legge della pinta, probabilmente perché in Italia negli ultimi anni ho assistito a una costante riduzione di birra presente nei bicchieri, trend che ha raggiunto in alcuni casi eccessi al limite del ridicolo. Per valutare eventuali insidie per i consumatori, bisogna capire se il prezzo della nuova misura sarà regolata in qualche modo, oppure se i gestori avranno piena libertà anche in tal senso. Il rischio dunque è che lentamente si abbandoni la pinta imperiale in favore di quella da 400 ml, restituendo al cliente l’idea che sta comunque bevendo un bicchiere intero di birra, sebbene la quantità sia ben diversa.
Per quanto riguarda gli altri aspetti, magari mi sbaglio, ma nutro seri dubbi che un tale provvedimento possa avere effetti benefici sul problema dell’abuso di alcool. Ridurre il formato non necessariamente riduce i consumi, anzi: è possibile che una pinta mi soddisfi, mentre una 0,3 o una 0,4 no, e sarei propenso a lanciarmi in un secondo giro. Ecco perché dubito anche che il provvedimento sia realmente conveniente per le tasche dei bevitori inglesi.
Come si fa notare su alcuni siti tematici, la nuova misura potrebbe essere particolarmente adatta a birre impegnative, per le quali onestamente un’intera pinta risulta a volte eccessiva. Comunque se volete leggere qualche considerazione sui blog stranieri, vi consiglio di dare una letta qui, qui e qui.
Insomma, se in futuro vorrete andare a bere in Regno Unito, preparatevi a chiedere non solo una pinta, ma anche uno Schooner – è il termine australiano per i 400 ml, anche se probabilmente in Inghilterra si chiamerà diversamente. Contenti? Oppure no?
L’ideale sarebbe lasciare la possibilità di scelta al consumatore: avendo le 3 misure (1/2 pinta, pinta e schooner) si sarebbe più liberi di scegliere e, contemporaneamente, si evitebbe il rischio che qualche publican scorretto mantenga gli stessi prezzi diminuendo la quantità di birra somministrata.
In diversi pub italiani ti servono una birra media (400 ml) spacciandola per una pinta difatti su molti listini c’è scritto una pinta di xyz e ti portano un bicchiere da 400 ml.Una volta mi son incacchiato e ho preteso che mi fosse servita una birra su di un bicchiere da pinta o altrimenti che mi facessero lo sconto di almeno il 30%!!!Bisogna tutelare il consumatore se sul listino c’è scritto “pinta” che pinta sia!!!
Speriamo che in U.K. non facciano la stessa fine!!
@daniele
>su molti listini c’è scritto una pinta di xyz e ti portano un bicchiere da 400
ma come, non sai che c’e’ la pinta romana? Pagali in sesterzi la prossima volta.
in america la pinta è 0.47 per dire. che è meno di quella inglese ma cmq più grande della “pinta romana”
CMQ ogni stato da sempre fa un po’ storia a sé sulla definizione di pinta. La novità è appunto quella inglese dove la tradizione era salda
antica misura per liquidi, che a Milano era pari a litri 1,57, a Genova a litri 1,76 | ancora oggi, misura di capacità in uso nei paesi anglosassoni, che in Gran Bretagna equivale a litri 0,568, negli Stati Uniti a litri 0,551 per i liquidi e litri 0,473 per gli aridi. (fonte garzanti)
Voglio la pinta genovese! E poi dicono che sono avari!
*A pint glass is a drinking vessel made to hold either a British (“imperial”) pint of 20 imperial fluid ounces (570 mL) or an American pint of 16 U.S. fluid ounces (470 mL). These glasses are used predominately to serve a beer.*
Non so perché la birra l’abbiano equiparata agli aridi 😀
qual’è il prezzo medio di una pinta in inghilterra?
Mi pare attorno a 2.50 sterline, non ricordo nessuna sopra i 3.
Quando a Londra ordini una half pint, chi è dall’altra parte del bancone pronto a spillare ti guarda con tale disprezzo e pena che forse è per quello che han dovuto ufficializzare pinte “intere” ma più piccole…
Qualche hanno fa, in un pub crawl di Londra con mio fratello, arrivati a quota 4 a testa abbiamo pensato di poter proseguire con le mezze pinte. I barman hanno praticamente fatto finto di non capire fino a che ne ho ordinate 2 normali 😀 Could I have two half-pint, please? What?… Could I have two half-pint, please? What?…Two Pints of this!!! Ok…
Si parla di restringere le pinte? Figuratevi che da me esiste ancora la mezza birra, ossia la poco più della metà metà di una 0,20! Scandaloso! Per fortuna che servono principalmente delle birre orrende dove la predominanza olfattiva è data dal mais…. tristezza…
Anche a Venezia esiste la “mezza birra” è detta “birrino” di solito te la fanno solo le osterie!