Sul finire del 2021 il mondo della politica ha fornito un discreto aiuto al comparto birrario italiano, grazie alla riduzione delle accise per l’anno in corso. Sebbene la novità abbia attirato l’attenzione del settore, non ha rappresentato l’unico intervento a supporto della birra artigianale. Pochi giorni dopo, infatti, è arrivato il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo economico per attivare l’accesso al fondo di ristoro previsto per i birrifici artigianali. La misura, che rientra nel decreto Sostegni Bis, è stata fortemente voluta dall’on. Chiara Gagnarli e prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro come forma di indennizzo per i piccoli produttori indipendenti a causa delle perdite occorse durante il 2020. Come abbiamo raccontato sin dall’inizio della pandemia, il segmento della birra artigianale italiana è stato gravemente danneggiato dalle restrizioni imposte a pub e ristoranti, dipendendo in maniera quasi esclusiva dal canale Horeca. Da giovedì 20 gennaio sarà possibile richiedere il contributo secondo le modalità previste dal Mise.
La norma di riferimento è l’articolo 68-quater della Legge 106/2021 e successive modificazioni e integrazioni. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari a € 0,23 per ciascun litro di birra artigianale prodotto nel corso del 2020. I documenti di riferimento sono il registro annuale di magazzino o il registro della birra condizionata, secondo i dati presentati all’Agenzia delle dogane. Possono accedere al fondo esclusivamente i piccoli birrifici indipendenti come definiti dalla legge italiana sulla birra artigianale (1354/62, articolo 2 comma 4-bis), che risultino dunque indipendenti, in possesso di un proprio impianto e con una produzione annua inferiore a 200.000 ettolitri. Il sito del Mise prevede una pagina dedicata al fondo con tutte le informazioni e i link per scaricare il modulo, che riportiamo qui sotto.
Ai fini dell’accesso all’agevolazione, i birrifici in possesso dei requisiti devono presentare la propria domanda a partire dalle ore 12,00 del 20 gennaio 2022. Le domande devono pervenire entro e non oltre le ore 12,00 del 18 febbraio 2022. Da oggi quindi c’è a disposizione un mese intero per presentare la propria istanza, che va firmata digitalmente dal legale rappresentante dell’azienda e inviata mediante posta elettronica certificata (PEC). Ricordiamo che il contributo è finanziato con il fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole.
L’intervento era stato commentato poco prima di Natale dal ministro Giorgetti, come riportato dall’Ansa:
L’abilità di tanti imprenditori italiani che hanno deciso di puntare sulla produzione di birra artigianale dimostra come dal coraggio e dalla capacità di investire in nuovi settori nascono anche nuove opportunità per lo sviluppo del Paese. I birrifici italiani fanno parte di un settore giovane che è riuscito a valorizzare un’arte antica legata al territorio e alla qualità dei prodotti. Per questo motivo merita di essere sostenuto sia attraverso i contributi a fondo perduto sia con le nuove misure che saranno introdotte nella manovra.
Oltre allo stanziamento del fondo, la buona notizia è che la birra artigianale è ormai una realtà tenuta in seria considerazione dalla politica italiana. Ci sono voluti anni, ma finalmente le istituzioni sembrano rendersi conto delle esigenze del nostro comparto e delle differenze che esistono rispetto alle multinazionali del settore.
Neanche un demente avrebbe fatto meglio, dare un aiuto in base alla birra prodotta, perché questo sono i famosi 23 centesimi riconosciuti, è come dire hai mangiato il primo allora ti do anche il secondo e chi non avuto la possibilità di mangiare il primo si arrangiasse. Nel 2020 i birrifici che non hanno visto ridursi le vendite a causa del loro forte legame con le attività di somministrazione che per D.L. sono state chiuse, e di conseguenza hanno dovuto ridurre le loro produzioni riceveranno meno aiuti di quei birrifici che hanno ridotto di poco o per niente la loro produzione perché il loro mercato di riferimento sono la grande distribuzione e l’e-commerce.
Le perdite per i birrifici vanno misurate sulla differenza di produzione tra il 2019 e il 2020, e quindi in base alle perdite vanno dati i contributi a fondo perduto.
Totalmente concorde, sembra normale che la perdita di produzione sia da compensare non il contrario