Negli scorsi giorni è rimbalzata su diversi siti birrari la notizia che il prossimo giugno chiuderà i battenti lo storico museo di Burton-on-Trent, in Gran Bretagna. Roger Protz ha spiegato sul proprio blog la gravità dell’annuncio, che di fatto lascerà l’Inghilterra senza un grande museo dedicato all’arte brassicola nazionale e internazionale. Il sito, originariamente conosciuto come Bass Museum, fu acquistato dalla multinazionale americana Coors, che ora si è pronunciata per la chiusura.
Secondo le dichiarazioni dell’azienda statunitense, alla base della scelta ci sono meri calcoli economici: l’affluenza al museo è gradualmente calata, nonostante le diverse promozioni per i visitatori proposte negli anni, fino al punto in cui è diventato insostenibile per la Coors continuare a sostenere le spese di gestione (oltre un milione di sterline l’anno). L’obiettivo è di trasferire tali fondi per supportare i marchi principali della multinazionale.
Si dipana dunque all’orizzonte un triste destino per il museo di Burton, che ospita un vero e proprio tesoro di manufatti birrari: non solo è ripercorsa dettagliatamente la storia della produzione brassicola locale, diventata famosa nel XIX secolo per le proprie India Pale Ale, ma è anche offerta una visione globale dell’arte birraria di tutto il mondo.
I tentativi fatti di salvare il museo o di trasferirlo a Londra (location ideale per un sito del genere) da parte degli appassionati e del CAMRA, fino ad oggi non hanno avuto fortuna a causa principalmente degli elevati costi di gestione. D’altro canto ci si aspetterebbe un coinvolgimento anche da parte delle istituzioni statali per tutelare una così importante testimonianza della memoria birraria di un’intera nazione. A quanto pare la strada è segnata: il museo verrà chiuso e un altro pezzo di cultura birraria inglese sarà dimenticato.