Non più tardi di un paio di mesi fa pubblicai qui sul sito una panoramica di nuovi locali ufficiali, aperti da alcuni birrifici italiani a Milano (Birrificio Italiano e I Tri Bagai), a Roma (Ritual Lab) e in Puglia (Birranova). All’epoca sottolineai ancora una volta quanto è diventato fondamentale per un produttore affidarsi a uno strumento del genere, capace di offrire incontrovertibili vantaggi in termini di immagine, continuità di vendita e contatto con il cliente finale. Possedere un locale di riferimento sta diventando un obiettivo in ascesa nella lista delle priorità di un birrificio, quindi non deve stupire se oggi siamo di nuovo qui a segnalare altre quattro aperture in giro per lo Stivale. E la prima novità arriva da chi è stato un vero e proprio pioniere della birra artigianale (anche in questo aspetto!) e che può vantare un impressionante numero di birrerie su tutto il territorio nazionale (e non solo). Sto chiaramente parlando di Teo Musso di Baladin.
Come riporta Stefano Parola su La Repubblica si tratta addirittura di un prototipo di nuovo locale, la cui prima incarnazione aprirà i battenti sui Navigli di Milano nei prossimi mesi. La formula spinge all’estremo il concetto “popolare” che aveva ispirato i pub Open Baladin, portando l’offerta a concentrarsi soprattutto su toast e birra in lattina. Detta così può sembrare una scherzosa provocazione, ma è proprio sulle provocazioni che Teo ha costruito la sua figura pubblica e dunque non fatichiamo a credere alla notizia. In effetti il marchio sarà battezzato semplicemente Pop and Toast e, secondo lo stesso ideatore, sarà “quasi un’alternativa italiana alla rivendita di kebab”. L’idea alla base del locale sembra quindi proseguire con quell’ammiccamento a un pubblico diverso rispetto agli standard di Baladin che è alla base della nascita stessa della Pop, la prima artigianale italiana in lattina. Un progetto folle e ambizioso, che sarà interessante verificare sul campo.
Da Milano ci spostiamo nella provincia di Napoli e più precisamente a Striano, comune che forse qualcuno di voi conoscerà per essere sede del birrificio Maneba. Ed è proprio lì che qualche giorno fa ha inaugurato il Maneba Industries, pub ufficiale dell’azienda la cui comunicazione è stata curata dall’agenzia E26. L’impostazione è abbastanza classica, con un ambiente accogliente caratterizzato da legno, mattoni e metallo e da un’atmosfera vagamente steampunk. L’impianto di spillatura consta di 12 vie e ovviamente ospita le birre della casa, mentre grande attenzione è riposta all’offerta gastronomica, che può avvalersi di un’ampia e fornitissima cucina. Insomma, il birraio Nello Marciano ora dovrà confrontarsi anche con questa nuova, impegnativa sfida, che però potrà regalargli grande soddisfazioni. Se ne volete sapere di più potete consultare la pagina Facebook di Maneba Industries.
Come abbiamo visto in passato non sono pochi i birrifici che hanno deciso di aprire all’estero, soluzione che è stata perseguita anche dal Birrificio del Doge. In questo caso parliamo di ben due novità, entrambe situate a Barcellona e battezzate rispettivamente Hopposite BCN e Hopposite Bierstrot. In realtà non sono locali ufficiali del Doge, ma c’è parte della sua anima perché il progetto è opera di Alessandro Giuman (uno dei soci) e di altri ragazzi. Le birre del produttore veneto saranno comunque regolarmente disponibili alla spina insieme a quelle di altre aziende italiane e straniere. Come si intuisce dai nomi, l’anima dei due locali è leggermente diversa: più incentrata sulla birra quella del primo, più sul cibo quella del secondo.
Hopposite BCN (pagina Facebook) si trova in Concell de Cent, in una zona dall’alto tasso birrario grazie alla presenza di altre importanti destinazioni come Biercab e Brewdog Bar. Vanta la bellezza di 22 spine e 2 handpump e si può scegliere di accompagnare le birre con snack all’italiana. Hopposite Bierstrot (pagina Facebook) si trova invece in Calle Bailen, sfrutta un impianto da 8 spine e propone una cucina più elaborata, ma pur sempre ispirata alle tradizioni italiane. Oltre alle birre del Doge – le cui basse fermentazioni rappresentano una sorta di novità nel movimento della città spagnola – sono disponibili i prodotti di numerosi birrifici italiani e stranieri, come Canediguerra, Renton, Brewfist e degli stranieri Glazen Toren, Verzet, Moor, Bevog, Omnipollo, Fourpure. A inizio 2018, inoltre, Hopposite diventerà un birrificio con sala cottura da 12 hl e un bel progetto alle spalle.
E concludiamo tornando in Italia con l’inaugurazione di MIR, pub inaugurato lo scorso luglio a Sesto San Giovanni (MI) e collegato al giovanissimo birrificio Muttnik. Non è un locale ufficiale nel senso che l’offerta birraria non è incentrata esclusivamente sulle birre della casa – che comunque rimarranno “resident” – ma su una costante rotazione compiuta da Simone Berardini (ex Lambiczoon) e basata su produttori italiani e stranieri (De Ranke, Vetra, Canediguerra, Boon, Glazen Toren, Birranova, Elvo, Bi-Du, Drie Fonteinen, ecc.) . L’identità visiva segue il topos narrativo del viaggio cosmico e che ispira l’intera comunicazione di Muttnik, tanto che il nome stesso del locale è un omaggio alla ex stazione spaziale sovietica. C’è qui però un gusto più legato al surreale, che si ritrova nel sottotitolo del MIR: “amazing beers, dogs into space, gorgeous rockets and fine pottery”. L’offerta gastronomica si compone di panini con ingredienti di qualità, formaggi ricercati, crostoni e tapas, mentre non mancano eventi a scadenza regolare. Ulteriori informazioni sulla pagina Facebook del locale.
In effetti si sentiva proprio la mancanza del toast gourmet da 10 euro (perchè il prezzo sarà più o meno questo…).