Se amate la cultura brassicola inglese, probabilmente in passato un pezzo del vostro cuore sarà stato rapito dal birrificio Dark Star di Brighton, autore di alcune birre leggendarie come Hophead e Revelation. Purtroppo nelle ultime ore sta rimbalzando la notizia della prossima chiusura del birrificio, attesa per fine anno. Il marchio resterà in vita ma la produzione sarà spostata a Londra presso il birrificio Meantime, mentre lo storico impianto di Brighton sarà smantellato. Sebbene la storia di Dark Star sia destinata a continuare – difficile ipotizzare per quanto ancora – questa notizia segna comunque la fine di un’avventura cominciata quasi trent’anni fa, gli ultimi dei quali piuttosto burrascosi. Ricordiamo infatti che nel 2018 Dark Star fu acquistata dallo storico birrificio Fuller’s di Londra, che spostò in loco la produzione della Hophead. Un anno dopo la stessa Fuller’s passò sotto il controllo della multinazionale giapponese Asahi, e con lei anche Dark Star. Asahi possiede anche Meantime e così si spiega perché sarà il birrificio di Greenwich a occuparsi di realizzare le birre di Dark Star.
La decisione di Asahi di chiudere il birrificio di Brighton deriva da meri calcoli economici:
È una scelta che non abbiamo preso alla leggera, tuttavia le importanti sfide che caratterizzano l’attuale ambiente economico e produttivo suggeriscono che questa è la giusta linea d’azione per l’azienda e per il marchio. L’impianto di Dark Star sta operando significativamente sotto la propria capacità e questo sfortunatamente non è sostenibile.
Crediamo fermamente in Dark Star e siamo impegnati a costruire il suo futuro successo. Le birre di Dark Star rimarranno esattamente le stesse di oggi – saranno realizzate sulla base delle stesse ricette e avranno lo stesso gusto che si aspettano i suoi fedeli fan, mentre sarà mantenuta la distintiva brand identity di sempre.
Nonostante le rassicurazioni di Asahi, è chiaro che il futuro di Dark Star è più nebuloso che mai. Ma ormai probabilmente non ha neanche troppa importanza: il percorso intrapreso dal marchio inglese evidenzia un declino ormai in atto da alcuni anni, che presumibilmente non potrà essere invertito in futuro.