Dal 1985 nel Regno Unito è proibito bere birra e alcolici durante le partite di calcio. Questo divieto però potrebbe decadere molto presto, perché, come riporta La Gazzetta dello Sport, il governo britannico ha accettato di rivedere l’attuale legislazione, che permette il consumo in prossimità dei punti ristoro degli stadi, ma non mentre si è seduti sugli spalti. La norma entrò in vigore 37 anni fa, come una delle misure (approssimative) per contenere gli episodi di violenza in seguito alla famigerata strage dell’Heysel. Da allora la situazione negli stadi britannici è cambiata radicalmente, tanto da spingere l’English Football League a chiedere di rimuovere un divieto che costa ai club almeno 2 euro a tifoso per ogni gara, per una perdita totale di circa 30 milioni di sterline l’anno per la sola Premier League.
Queste le dichiarazioni di Kevin Miles, amministratore delegato della Football Supporters’ Association:
L’attuale legislazione sul consumo di alcolici alle partite è stata introdotta nel 1985, ma il mondo è progredito considerevolmente da allora e il calcio non fa eccezione. Ecco perché una revisione della legge, che è vecchia di quasi 40 anni, sarebbe la benvenuta.
Tuttavia l’iter per l’approvazione della nuova disciplina è ancora lungo e complicato, soprattutto perché richiede anche l’approvazione della polizia britannica. Polizia che però si è sempre opposta alla revisione della legislazione, come dimostrano i toni taglienti di Mark Roberts, capo della polizia del Cheshire, che in passato commentò la notizia con queste parole:
Si vuole eliminare qualcosa che è stato pensato per rendere le cose più sicure per i tifosi. Questa proposta arriva in un momento in cui stiamo assistendo a un aumento preoccupante di casi di violenza nel calcio a tutti i livelli, quindi direi che il tempismo è perlomeno bizzarro.