L’umbro Birra dell’Eremo รจ un birrificio che personalmente apprezzo da sempre e che negli ultimi anni sta finalmente ottenendo l’attenzione che merita a livello nazionale (e non solo). Uno dei passaggi che ne hanno decretato il definitivo salto di qualitร รจ probabilmente l’adozioe della lattina, contenitore che รจ stato utilizzato per alcuni prodotti “storici” dell’azienda, ma anche per creazioni totalmente inedite. ร tra quest’ultime che rientra la Tuka (6,2%), una New Englan IPA brassata con lievito Vermont e con un generoso dry hopping di luppoli Sabro, Simcoe e Mosaic. Come da copione aspettiamoci una birra decisamente velata, con un corpo setoso e una chiusura equilibrata, in cui il profilo aromatico รจ dominato da note di ananas, passion fruit e, piรน in lontananza, cocco, pesce e vaniglia. La Tuka รจ disponibile in fusto e ovviamente in lattina, ma non sarร facilissima assaggiarla in questi giorni: sul sito del birrificio risulta giร esaurita, segno che รจ stata accolta con grande interesse da parte di appassionati e operatori del settore.
Coppia di novitร provenienti invece dal birrificio Lucky Brews, che si conferma come sempre molto attivo. La prima new entry รจ stata battezzata Oceanipa (7%) ed รจ un’American IPA di stampo “hazy” (cioรจ opalescente) grazie al ricorso di ragguardevoli quantitร di frumento e fiocchi d’avena in aggiunta al malto d’orzo. Il nome della birra richiama direttamente le varietร di luppolo impiegate, tutte di origine australiana e neozelandese: Motueka, Galaxy e Topax, usati anche per l’abbondante dry hopping (10 g/L). Proprio i luppoli conferiscono note di pesca a polpa bianca, fragoline di bosco, litchi e sfumature di ananas ed erba fresca, mentre al palato risulta morbida e facilissima da bere nonostante la gradazione alcolica non proprio contenuta.ย La seconda novitร di Lucky Brews รจ invece il frutto della collaborazione con il birrificio Evoqe (sito web). Si chiama T(l)amponi per tutti (4,7%) ed รจ una sorta di Gose con aggiunta di lamponi nella fase di fermentazione. ย I batteri lattici sono stati inseriti in fermentazione e, una volta raggiunto il ph desiderato, รจ stato inoculato un lievito neutro di stampo americano (US-05). La birra si presenta di colore rosa intenso e al gusto colpiscono non solo i lamponi, ma anche la delicata aciditร e il leggero salato tipico delle Gose.
Proseguiamo sulla scia delle IPA “tropicali” con la prima one shot del giovanissimo birrificio Liquida (sito web). La birra si chiama Macarena (6,5%) ed รจ definita DDH IPA, cioรจ una IPA con un doppio dry hopping. In questo caso le varietร di luppolo impiegate sono Enigma, Mosaic e Citra, mentre la base fermentescibile presenta una percentuale di avena in aggiunta all’orzo maltato. Inutile specificare che il corpo risulta parecchio felpato, mentre il ventaglio aromatico รจ caratterizzato da intense note di frutta esotica. Le IPA di questo tipo continuano dunque a invadere il mercato e non sembrano risentire nรฉ del passare del tempo, nรฉ dell’alternanza delle stagioni. Se amate il genere e volete provare la Macarena, considerate che รจ un’edizione limitata e quindi non sarร facilissima da reperire (ma sul sito รจ ancora disponibile).
Cambiamo totalmente genere per introdurre la Sibilla 13 (7,5%), una Strong Ale di stampo inglese realizzata dal birrificio Bruton (sito web) per festeggiare i cinque anni del Black Sheep Pub (pagina Facebook) di Tivoli (RM). Dimenticatevi i luppoli aromatici di nuova generazione: per questa creazione sono state impiegate le tipologie Fuggle e Bramling Cross, che donano note erbacee capaci di spaziare dall’erba appena tagliata al sottobosco. Il bouquet รจ completato da leggeri toni fruttati, mentre al retrolfatto emergono sfumature di camomilla e miele in parte derivanti dall’utilizzo di malto Golden Promise. In bocca scorre secca e pulita e chiude asciutta e ben bilanciata. Una produzione che dunque strizza l’occhio alla tradizione e che ovviamente potrete assaggiare presso il locale di Tivoli.
Chiudiamo la panoramica di oggi con un’altra collaborazione, quella realizzata recentemente dal birrificio Low Land (sito web) di Suzzara (provincia di Mantova) e il Birrificio 5+ (sito web) di Trento. La birra si chiama Aegir (6%), esattamente come il mitologico inventore della birra per la tradizione norrena. Il riferimento รจ dunque al lievito utilizzato, che appartiene alla grande famiglia dei Kveik norvegesi (per la precisione il Kveik Voss). L’Aegir infatti rientra nel filone delle Kveik IPA e per la luppolatura sono state impiegate solo varietร americane, sia in whirpool che in dry hopping. Nella base fermentescibile troviamo avena in fiocchi accanto al normale malto d’orzo, che sicuramente forniscono una maggiore morbidezza al palato. La birra รจ disponibile in questi giorni.