Annunci

Rotorcraft Brewery propone produzione e imbottigliamento a contratto

Rotorcraft Brewery è in grado di offrire un servizio...

Il birrificio Rotorcraft vende un hop gun isobarico

Il birrificio Rotorcraft vende un luppolatore (hop gun) isobarico...

Vendesi centrifuga a dischi con capacità effettiva fino a 3000lt/h

Vendesi separatore/pulitore automatico a dischi MARCO MORA - mod.B14...

20 anni di abusi di posizione dominante: Heineken nei guai in Grecia

In 10 anni di Cronache di Birra non è mai accaduto di volgere lo sguardo alla Grecia. Il movimento locale della birra artigianale è molto acerbo e poco interessante, eppure nelle ultime settimane il paese ellenico è al centro di un importante caso birrario che potrebbe avere ripercussioni in tutto il mondo. Protagonista è Heineken, terza multinazionale del settore al mondo, che è finita nell’occhio del ciclone giudiziario a causa di alcune politiche commerciali attuate attraverso il suo marchio Athenian Brewery. La vicenda però è molto più complessa di quanto possa sembrare, perché in gioco stanno entrando altri birrifici greci che ora pretendono un risarcimento per i danni subiti. E in aggiunta l’intera questione solleva ancora una volta timori circa le pressioni che l’industria può esercitare in termini di distribuzione e rapporto con determinati canali di vendita.

Come riportato da Drink Business, il primo passaggio chiave risale addirittura a dicembre del 2015, quando l’antitrust greco inflisse ad Athenian Brewery una multa da oltre 31 milioni di euro. Dopo un’indagine durata la bellezza di 12 anni, la commissione dimostrò che il marchio controllato da Heineken aveva approfittato per due decenni della sua posizione di dominanza sul mercato, infrangendo le regole del libero mercato. In particolare, si dimostrò che l’azienda aveva messo in atto delle “politiche mirate a escludere i loro concorrenti dal mercato del consumo on-trade (come l’Horeca e altri rivenditori), limitando le loro possibilità di crescita per un periodo superiore a quindici anni”. Heineken ricorse in appello, ma la condanna fu confermata nonostante una piccola riduzione della multa (scesa a 26,5 milioni di euro). La corte sottolineò come la multinazionale aveva obbligato i publican greci ad acquistare esclusivamente i suoi marchi tramite illeciti accordi di esclusiva.

La vicenda però non si limitò a due soli attori – Heineken da una parte e l’antitrust greco dall’altra – perché in gioco entrò presto la Macedonian Thrace Brewery, grande birrificio greco proprietario del marchio Verginia. La società macedone si pose da subito come antagonista della multinazionale olandese, aprendo con essa un contenzioso giuridico di fronte alla Corte di Amsterdam e chiedendo il versamento di 100 milioni di euro come risarcimento per i danni ricevuti. Queste furono le dichiarazioni di Dimitri Politopoulos, co-fondatore della MTB:

La Grecia potrà emergere economicamente solo attraverso un mercato libero e lecito che incoraggi gli investimenti e la sana competizione. Questo tipo di abuso di mercato non può essere accettato nel nostro paese. Crediamo che la responsabilità ultima per anni di abusi di mercato debba ricadere sulla sede centrale di Heineken ad Amsterdam, motivo per cui abbiamo citato in giudizio sia Heineken che Athenian Brewery direttamente in Olanda, alla radice di questo problema.

- Advertisement -

La risposta di Heineken non si fece attendere e passò al contrattacco, accusando di falsa deposizione un distributore che aveva testimoniato a favore di MTB, confermando le manovre ostruzionistiche della multinazionale olandese. Gli scorsi giorni è arrivata la sentenza del Pubblico Ministero greco che ha archiviato come essenzialmente infondata l’accusa di Heineken, con l’aggravante di essere stata presentata con “intenzioni malevoli”. Il contenzioso tra MTB e Heineken dunque andrà avanti e un nuovo aggiornamento è previsto per il 22 marzo.

Per quanto riguarda l’altra vicenda giudiziaria, quella riguardante cioè la denuncia dell’antitrust, dopo numerosi rinvii nei prossimi giorni si terrà il processo di due alti dirigenti di Heineken operanti in Athenian Brewery. I due sono accusati di aver messo in atto strategie di mercato in contrasto con le leggi greche ed europee sulla libera concorrenza. Chiaramente la loro posizione è gravemente compromessa visto com’è evoluto il caso fino a oggi.

- Advertisement -

Riassumendo il tutto, in Grecia una multinazionale come Heineken è accusata di aver influenzato il mercato locale della birra attraverso la sua controllata Athenian Brewery. L’abuso di mercato, possibile grazie alla propria posizione dominante, è proseguita per un tempo incredibilmente lungo: quasi due decenni durante i quali sono stati attuati accordi illeciti di esclusiva con cui è riuscita a forzare i publican greci ad acquistare i propri marchi. Parallelamente, Macedonian Thrace Brewery ha trascinato Heineken in tribunale per chiedere un risarcimento pari a 100 milioni di euro per i mancati ricavi di questi anni, determinati proprio dalla politica commerciale della multinazionale.

L’intera questione conferma che la distribuzione sarà il campo di battaglia in cui si giocherà la sfida brassicola nei prossimi anni. Nella fattispecie parliamo di una multinazionale e di un grande birrificio, ma è chiaro che quanto accadrà in questo segmento avrà le ripercussioni più importanti sui birrifici artigianali. Aziende mediamente fragili, di base incapaci di fronteggiare la potenza di fuoco dell’industria. Figuriamoci quando quest’ultima mette in campo azioni illecite come nel caso greco, sfruttando posizioni di dominanza.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Ultimi articoli

L’approccio di Birra Impavida alla sostenibilità ambientale: intervista a Raimonda Dushku

Fondato nel 2020, Birra Impavida è uno dei birrifici...

Assistere alla cotta (con pietre roventi) di una Steinbier: la nascita della Flaming Stones di Sorio

Ci sono degli appuntamenti a cui partecipo sempre con...

Picobrew e Labeerinto trionfano nel concorso per le migliori birre con luppolo fresco

Questa mattina, nell'ambito del Convegno sulla filiera brassicola organizzato...

Nuove birre da LZO, War, Rurale, Birra del Bosco, Busa dei Briganti e Karma

La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane è...

Newsletter

Al bancone è la nostra newsletter quindicinale con notizie, iniziative ed eventi sulla birra artigianale.

Seguici

28,421FansMi piace
14,351FollowerSegui
6,237FollowerSegui
273IscrittiIscriviti

Ancora eccezionale Italia al Brussels Beer Challenge: record di medaglie e migliore birra del concorso

Il Brussels Beer Challenge è un concorso che non necessita di presentazioni. Nei suoi dodici anni di vita si è rapidamente imposto nel novero...

Notizie di birramercato: Longo (Lariano) si ritira, Follino lascia Bonavena (che rilancia)

Il mondo della birra artigianale italiana si trova in un momento di profonda evoluzione, in cui le dinamiche di riassestamento sono all'ordine del giorno....

Le Italian Pils entrano ufficialmente nelle Style Guidelines della Brewers Association

Il termine "Italian Pils" ha cominciato a circolare nell'ambiente italiano della birra artigianale una quindicina di anni fa, quando il nostro movimento cercò di...

3 Commenti

  1. Premetto la mia ignoranza in materia, ma esiste un bollino, o comunque una certificazione, che mi garantisca che il pub/publican dove entro, non possiede birre di multinazionali? Che in qualche modo, quindi, non rischio di dare i miei soldi alle multinazionali?

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui